La mastoplastica riduttiva, un intervento di chirurgia estetica plastica per la riduzione del seno, è richiesta soprattutto da donne (anche giovani) con un seno eccessivamente sviluppato e grande. Spesso infatti un seno troppo grosso e cadente crea alla donna difficoltà (anche alla schiena) e condizionamenti di vario genere. I problemi fisici portati da un seno troppo grande vanno dal mal di schiena, ad atteggiamenti e posizioni viziate della colonna vertebrale, e arrossamenti del solco sottomammario (pelle sotto al seno). La mastoplastica riduttiva ha lo scopo di ridurre il volume del seno e di riportarlo alla posizione ottimale, modellando il seno in base alla corporatura e al desiderio della donna e alzando e sollevando il seno cadente. Di solito l’ intervento di riduzione del seno è consigliato dopo i 20 anni. In età giovane, un seno troppo grande può provocare problemi funzionali oltre che estetici (seno cadente); nelle donne non più giovani, l’ intervento di mastoplastica riduttiva ha anche un significato di ringiovanimento: il seno cadente acquista forma e viene rialzato e modellato. Esistono molte tecniche di intervento di mastoplastica riduttiva a seconda del caso da risolvere. Le fasi principali dell’ intervento chirurgico per ridurre il seno sono la preparazione del lembo portante l’ aureola, che servirà a trasportarla nella nuova posizione; l’ asportazione del tessuto cutaneo e ghiandolare in eccesso; il modellamento del seno. L’ intervento di mastoplastica riduttiva richiede l’ anestesia generale e 1-2 giorni di ricovero. Negli ultimi 20 anni le tecniche di mastoplastica riduttiva sono state rivolte a ottenere risultati il più possibile duraturi nel tempo; ridurre gli esiti cicatriziali (cicatrici post-intervento). Questi due obiettivi vengono perseguiti contemporaneamente consentendo un rimodellamento del seno, la simmetria del seno, la stabilità e la durata nel tempo e cicatrici residue contenute.
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