Chirurgia news: liposuzione dei polpacci, mioplastica, falloplastica maschile

 Le tecniche di chirurgia estetica plastica sono in continua evoluzione. Tra le novità nel panorama degli interventi estetici sul corpo troviamo: la liposuzione dal ginocchio alla caviglia per la riduzione di polpacci, la mioplastica per l’ aumento della muscolatura (tramite inserimento di protesi) sugli arti inferiori (soprattutto per aumentare i polpacci) colpiti da scarso sviluppo muscolare a seguito di piede torto o ginocchio varo; la falloplastica, l’ ultima frontiera della chirurgia sessuale maschile per l’ aumento e il miglioramento delle dimensioni del pene.
LIPOSUZIONE DAL GINOCCHIO ALLA CAVIGLIA (riduzione dei polpacci)
Dopo quasi 30 anni di esperienza negli interventi di liposuzione (detta anche liposcultura), la tecnica di chirurgia estetica plastica che consente di aspirare ed eliminare il grasso corporeo in eccesso, esistono ancora delle zone del corpo dove i chirurghi plastici non osano avventurarsi nel timore di ottenere scarsi risultati. E’ il caso della liposuzione dal ginocchio alla caviglia. La mancata soddisfazione di questa richiesta (l’ intervento di liposuzione dal ginocchio alla caviglia è praticata da pochi chirurghi estetici plastici) genera una forte inibizione soprattutto nelle donne che hanno forti accumuli di grasso sui polpacci e aspirano ad una riduzione dei polpacci; di conseguenza molte donne sono restie soprattutto nell’ indossare le gonne. Ma la riduzione del grasso in eccesso dai polpacci può riguardare anche l’ uomo. Alcuni chirurghi estetici praticano la liposcultura (o liposuzione) della zona dal ginocchio alla caviglia da più di 20 anni ottenendo ottimi risultati e liberando le donne dagli antiestetici accumuli di grasso sui polpacci. Il metodo usato per la liposuzione è un modello di cannula ad aspirazione costruito e modellato per avere la migliore efficacia e manualità in queste zone particolari del corpo.

Riduzione addome: addominoplastica, mini-addominoplastica, chirurgia dell’ obesità

 Un intervento chirurgico di addominoplastica può essere indicato per due motivi fondamentali:
• per una eccessiva quantità di grasso (addome pendulo)
• per una eccessiva quantità di cute o pelle (addome grinzo)
A queste condizioni principali che portano all’ intervento di addominoplastica possono associarsi altre alterazioni come cicatrici da precedenti interventi chirurgici o ernie ombelicali. La scelta di un intervento di addominoplastica dipende di volta in volta dalle condizioni cliniche del soggetto e dagli obiettivi che si vogliono raggiungere; in quasi tutti i pazienti che si sottopongono all’ addominoplastica esiste comunque un più o meno marcato rilassamento dei muscoli dell’ addome e un eccesso di grasso. Lo scopo dell’ addominoplastica è quello di appiattire la parete addominale (per ottenere una pancia piatta), asportare ed eliminare la cute e il grasso in eccesso, rinforzare i muscoli addominali rilassati e ricostruire l’ ombelico secondo la sua forma originaria. L’ addominoplastica conferisce all’ addome un aspetto più tonico ed è in grado di modellare la linea dei fianchi. Quando è indicata l’ addominoplastica ?
dopo un forte dimagrimento che causa spesso un eccesso di pelle sull’ addome e muscoli troppo rilassati
se la lipoaspirazione (o liposuzione) non è sufficiente e oltre all’ eliminazione del grasso in eccesso è necessario eliminare anche la cute in eccesso
in caso di rilassamento della fascia muscolare dell’ addome dovuta a una o più gravidanze (per le donne), interventi chirurgici all’ addome, o in età avanzata
Oggi è possibile programmare l’ addominoplastica secondo le reali necessità funzionali ed estetiche di ogni singolo caso.

Trattamenti antirughe: botulino, radiofrequenza, biorivitalizzazione, biostimolazione

 Nell’ ambito del trattamento antirughe sono moltissime le metodiche usate in medicina estetica. Si tratta di trattamenti non invasivi e non chirurgici per ringiovanire viso, collo, decoltè e mani eliminando o attenuando le rughe sia superficiali sia profonde. Non si tratta di interventi definitivi come nel caso della chirurgia estetica plastica, ma si tratta di trattamenti di medicina estetica che vanno ripetuti nel tempo (di solito una o due volte l’ anno) in alternativa all’ intervento chirurgico. Di solito infatti per ringiovanire il viso ed eliminare le rughe sono usati filler (sostanze iniettabili ambulatoriamente) riassorbibili: l’ effetto di ringiovanimento ha una durata limitata nel tempo. Ecco le principali novità nei trattamenti antirughe applicati in medicina estetica.
BOTULINO IPEDILUITO
L’ uso tradizionale della tossina botulinica (il botox o botulino) prevede la sua iniezione profonda a livello muscolare per ridurre o far scomparire le rughe e i solchi del viso. Ma esiste anche la possibilità di iniettare il botulino più superficialmente per correggere le rughe e gli inestetismi più lievi. In questo caso si utilizza una quantità inferiore di tossina botulinica con una tecnica iniettiva. Si parla di iperdiluzione di tossina botulinica (o botulino iperdiluito) di tipo A per trattare le rughe di viso, collo e decoltè. Questo tipo di trattamento può essere utilizzato sia con tecnica iniettiva intradermica (iniezioni di tossina botulinica) sia per via dermoelettroporativa (una metodica che invia impulsi a corrente a bassa intensità e permette un aumento della permeabilità cutanea della pelle in modo da assorbire la tossina botulinica).
(Vedi anche: Trattamento delle rughe: tutto sul botulino)

Correzione delle palpebre e delle rughe degli occhi. Blefaroplastica e Laser CO2

 La blefaroplastica, che significa modellamento delle palpebre, è l’ intervento di chirurgia estetica plastica che corregge gli inestetismi degli occhi (eccesso di pelle sulle palpebre e borse sotto agli occhi), ringiovanendo il viso della persona più di qualsiasi altro intervento di chirurgia estetica del viso. Le palpebre sono spesso colpite per prime dal processo di invecchiamento del viso. Capita quindi che soggetti intorno ai 35-40 anni con eccesso di pelle alla palpebra superiore (palpebre pesanti e cadenti), borse sotto agli occhi e abbassamento del sopracciglio, abbiano un aspetto stanco e non più giovane. La zona del viso degli occhi e delle palpebre può essere considerata il centro dell’ espressività del viso, immediatamente osservata durante i rapporti interpersonali con gli altri. Per questo motivo eventuali inestetismi delle palpebre e della zona intorno agli occhi sono frequente motivo di richiesta di interventi chirurgici di correzione. La blefaroplastica è un intervento chirurgico che non lascia cicatrici visibili: le cicatrici residue a livello delle palpebre risultano praticamente invisibili. Anche problematiche minori come le occhiaie scure, l’ occhio cerchiato, le zampe di gallina (rughe intorno agli occhi) possono essere corrette con la blefaroplastica associata a trattamenti complementari di medicina estetica come peeling chimico e laser. Con la blefaroplastica si può intervenire sia sulla palpebra superiore sia sulla palpebra inferiore, e anche su entrambe nell’ ambito dello stesso intervento chirurgico. Le tecniche di blefaroplastica, se effettuate singolarmente e non nell’ ambito di un trattamento più complesso di ringiovanimento del viso, possono essere eseguite in regime di day hospital. L’ intervento chirurgico di blefaroplastica può anche essere associato ad altri interventi per ringiovanire lo sguardo. Eccone alcuni:

Il botulino al naso. Rinoplastica non chirurgica con botox e rinoplastica chirurgica a confronto.

 La rinoplastica, o modellamento del naso, è l’ intervento di chirurgia estetica più frequentemente eseguito. Il naso rappresenta l’ elemento più importante del viso. Il cambiamento della forma del naso determina sempre una importante variazione dei caratteri estetici del viso. L’ aumento delle conoscenze nell’ ambito della chirurgia del naso ha portato ad una notevole varietà di tecniche della rinoplastica attuale con lo scopo di correggere i difetti del naso con un risultato stabile nel tempo riportando armonia al viso anche con un effetto di ringiovanimento globale del viso. Tra le diverse tecniche di rinoplastica, oltre alla rinoplastica chiusa e alla rinoplastica aperta (o a cielo aperto), la novità è rappresentata dal Lift-up della punta del naso: il sollevamento della punta del naso mediante infiltrazione di tossina botulinica (il botox o botulino applicato al naso). Il Lift-up del naso con tossina botulinica non è un intervento chirurgico come nel caso della rinoplastica chiusa o aperta, ma rappresenta un trattamento di medicina estetica non invasivo usato però solo nel caso della modifica della punta del naso (sollevamento della punta). Vediamo le diverse tecniche di correzione del naso.
RINOPLASTICA CHIUSA
Le incisioni della rinoplastica tradizionale (un vero e proprio intervento di chirurgia estetica plastica) sono localizzate all’ interno delle narici; la rinoplastica non lascia quindi cicatrici visibili e la tecnica chirurgica attuale può eliminare i difetti del naso senza dare l’ impressione che il naso sia stato rifatto. La rinoplastica non serve solo a correggere gli inestetismi del naso (come gobba sul dorso del naso, punta del naso troppo grande, naso troppo largo o schiacciato, naso troppo lungo). A volte infatti la rinoplastica interviene sulla funzionalità del naso, in caso di problemi respiratori dovuti ad esempio al setto nasale deviato. Per quanto riguarda il modellamento della punta del naso, il risultato dell’ intervento di rinoplastica è dovuto ad un’ attenta analisi del chirurgo estetico plastico che tiene conto di diversi elementi: i desideri del paziente, il profilo del viso, i canoni di bellezza (prevedono di solito che la lunghezza del naso sia uguale all’ altezza della fronte e alla distanza tra la base del naso e la punta del mento). Tecnicamente il chirurgo estetico plastico modifica la struttura ossea e cartilaginea del naso con incisioni eseguite all’ interno delle narici. L’ intervento di rinoplastica viene eseguito in anestesia generale e richiede una notte di ricovero. La rinoplastica è consigliata dopo i 18 anni perché prima lo sviluppo osseo non è ancora completo.

Pilates e attrezzi per il metodo pilates

 Il pilates tra fitness, danza e terapia, aiuta a raggiungere e conservare benessere ed equilibrio psicofisico anche dopo un trauma. I campi di applicazione del pilates spaziano dal mantenimento del benessere psicofisico alla riabilitazione ortopedica. E’ l’estrema versatilità della tecnica pilates a renderlo unico nel suo genere. E a farlo apprezzare non solo dalla gente comune, ma anche dalle più differenti categorie professionali: atleti impegnati nell’ attività agonistica, ballerini, sportivi in riabilitazione dopo infortuni o interventi chirurgici. Dall’ adolescenza (corregge difetti e vizi posturali) alla tarda età (aiuta a riacquistare l’ elasticità del corpo e la freschezza della mente), il pilates è consigliato alle donne in gravidanza per prepararsi fisicamente e mentalmente al parto e alle neomamme per ritrovare velocemente il tono muscolare. Il Pilates è una ginnastica medica a tutti gli effetti. A ideare il metodo pilates fu un giovane tedesco, Joseph Hubertus Pilates, gracile, di salute cagionevole agli inizi del ventesimo secolo, che, forte del suo metodo, con il tempo diventò un grande atleta. Nel corso degli anni il pilates si è evoluto, con la realizzazione di nuovi attrezzi di appoggio e forme, anche se l’essenza rimane inalterata. PRINCIPI FONDAMENTALI DEL PILATES
Nonostante la disciplina del pilates si sia notevolmente evoluta, dando origine a stili e applicazioni distinte, alcuni principi fondamentali del metodo pilates rimangono immutati.
Primo fra tutti il powerhouse, che può essere tradotto come baricentro, o meglio, centro di energia, collocato dal pilates nella parte inferiore del tronco: una fascia che ruota intorno alla zona lombare e addominale. Il punto cardine del metodo è proprio il rinforzo e la tonicità di questi muscoli: l’addome, i glutei, gli adduttori e i muscoli della parte lombare.
Gli esercizi che si eseguono sul tappetino devono essere lenti, fluidi e abbinati a una corretta respirazione. I risultati: maggior capacità polmonare e miglior circolazione sanguigna, che si traducono in forza, flessibilità, coordinazione e postura corretta.
Inspirando le costole si allontanano. Nell’espirazione, che normalmente coincide con la maggiore intensità dell’esercizio, si stringono le costole e poi si abbassa il baricentro (il già citato powerhouse), con la sensazione di avvicinare l’ombelico alla colonna vertebrale. Si inspira con il naso all’inizio dell’esercizio e nel momento di maggior sforzo si espira con il naso o con la bocca. Ogni movimento deve essere realizzato con la massima precisione possibile e quindi eseguito lentamente. La mente rappresenta il supervisore di ogni singola parte del corpo e per questo attenzione e concentrazione sono indispensabili. Non si devono eseguire movimenti non previsti e dunque è fondamentale il controllo su ogni parte del corpo.

Musicoterapia, terapia del suono e massaggio sonoro contro stress e insonnia

 Il vero benessere ? Una questione di suoni, applicati nella terapia del suono del massaggio sonoro contro stress, insonnia, cattiva circolazione e anche per migliorare le funzioni intestinali. Un’ antica tecnica di guarigione tutta da scoprire. La Terapia armonica (che deriva dalla musicoterapia) usata nel massaggio sonoro è una tecnica di autoguarigione le cui radici sono state tramandate dagli sciamani dell’ America precolombiana e dai popoli d’ Oriente. Vecchie superstizioni ? Non proprio. Recenti studi scientifici confermano che le vibrazioni sonore non inducono solo un effetto rilassante, ma sono in grado di combattere disturbi psico-fisici più o meno gravi. Oggi il massaggio sonoro viene riscoperto in molteplici varianti. Attraverso l’ uso di campane in puro cristallo di rocca o d’ ottone e di appositi lettini sonorizzati è possibile sperimentare un massaggio in grado di armonizzare corpo e mente e ripristinare il benessere psicofisico. Gli atomi delle cellule di ogni essere vivente vibrano in quanto forme di energia. E’ come se ogni più piccola particella del nostro corpo suonasse una sua musica, componendo insieme alle altre un’ originale armonia. Quando quest’ ultima viene spezzata da cause come stress, traumi e inquinamento si manifesta il malessere. Per guarire è necessario accordare il corpo come fanno gli orchestrali con i loro strumenti. In che modo? Somministrando al paziente suoni puri, dall’ elevato potere vibrazionale in grado di riequilibrare i chakra, o centri di energia vitale. Il massaggio sonoro è basato sull’efficacia dei suoni primordiali che venivano già usati dall’ antica “arte di guarigione” indiana più di 5000 anni fa. Nell’ immaginazione asiatica l’ uomo è nato dal suono e quindi è suono. Se l’ essere umano è in armonia con se stesso e con quello che lo circonda, allora si trova in uno stato di benessere ed è capace di modellare la sua vita in modo libero e creativo. Ecco allora tutti i segreti della terapia armonica (o terapia del suono) e alcuni esempi di suoni che curano.

Notte bianca dello sport a Milano 2-3 giugno 2008

 Notte bianca dello sport a Milano il 2-3 giugno 2008. Seconda edizione dell’ evento dedicato al fitness e al benessere in tutta la città di Milano. Due giornate interamente dedicate allo sport in tutte le sue sfaccettature, con eventi in varie piazze della città, fra aperture straordinarie e concerti. Oltre 250 appuntamenti concentrati in circa 40 ore, da sabato 2 a domenica 3 giugno, che trasformeranno in particolare l’ asse da piazzale Loreto a corso Sempione in una gigantesca palestra sotto un cielo di stelle. A scatenare la voglia di movida la concomitanza con l’ arrivo del 90˚ GIRO D’ITALIA ciclistico, organizzato da La Gazzetta dello Sport (chiuderà domenica sul circuito di Porta Venezia), la Festa della Repubblica e la celebrazione della Giornata Nazionale dello Sport. Ospiti numerosi campioni, da Andrea Zorzi a Margherita Granbassi, da Dino Meneghin alla coppia iridata di danza su ghiaccio Barbara Fusar Poli- Maurizio Margaglio. Da non perdere!
Alcune anticipazioni:
La notte della bike: il 2 giugno dalle ore 14.00 alle 04.00 della mattina un percorso in mountain bike affiancati dai maestri della scuola italiana di bike da Corso Buenos Aires fino a piazzale Oberdan.
Steet Soccer: dalle ore 19.00 alle 06.00 in Porta Venezia 10 ore no stop di calcio 3 contro 3.
Le olimpiadi delle famiglie ai Giardini Pubblici di via Palestro dalle ore 10.00 alle 19.00 sia del 2 giugno che del 3 giugno.
L’ arrivo del giro d’ Italia il 3 giugno alle ore 16.00 in Corso Venezia
E ancora, il Villaggio dello Sport in Piazza Cannone e tanti, tantissimi altri eventi sportivi, mostre, spettacoli, concerti in tutta Milano.

Omeopatia o Omeofobia? La Lancet definisce l’ omeopatia Effetto Placebo

 Omeopatia: avversata dal mondo scientifico,osteggiata dai media, bollata come inutile e inefficace. Vale la pena di domandarsi il perchè di tanta avversione (e anche di tanta attenzione !)nei confronti dell’ omeopatia e dei rimedi omeopatici. L’ omeopatia è infatti stata definita efficace come un placebo: la stangata viene dalla prestigiosissima Lancet. Il mondo accademico, vagliati i risultati di sei revisioni degli studi scientifici condotti negli ultimi anni, ha puntato il dito sugli “inattesi effetti collaterali” dell’ Omeopatia e la relativa mancanza di informazione. E i nove milioni di italiani che ricorrono regolarmente ai rimedi omeopatici sono stati definiti persone altamente influenzabili. Non importa se a trarre beneficio dai rimedi omeopatici siano spesso i neonati. Anche in questo caso si tratterebbe di effetto placebo. I piccoli si lascerebbero trarre in inganno dall’ atteggiamento materno e risponderebbero così positivamente alla cura omeopatica. Ma l’ omeopatia resta la cura più amata dagli italiani. Secondo un’indagine Doxa in Italia le persone chi si curano con l’ omeopatia rappresentano il 23% della popolazione e oltre la metà degli italiani desidererebbe che il proprio medico di famiglia, pediatra o specialista, potesse conoscere e praticare l’ omeopatia per avere la possibilità di disporre del trattamento più adatto al proprio caso: il più efficace e che presenti il minori numero di rischi. Forse varrebbe la pena di smettere di vivere l’ omeopatia come antagonista degli altri approcci terapeutici. Tutti, pazienti, medici e farmacisti dovrebbero probabilmente partire da un assunto molto diverso e porsi la domanda: pur non essendo una panacea, l’ omeopatia può essere una valida alternativa terapeutica che non sviluppi alcuna tossicità o effetto collaterale ? Questo è quanto ci si aspetterebbe. Il dubbio è che tra polemiche e falsi problemi si perda di vista l’ unica cosa che conta veramente: la salute della gente. Per fare chiarezza abbiamo interpellato Christian Boiron, presidente dei Laboratoires Boiron, la prima azienda al mondo produttrice di medicinali omeopatici. Definito, per la sua grande passione per il sociale e la ricerca, “il farmacista filosofo”.
L’ INTERVISTA A BOIRON SULL’ OMEOPATIA
D- Da cosa nasce esattamente tutta questa polemica sull’ omeopatia ?
R- Inizialmente il Lancet ha pubblicato una serie di articoli nei quali denunciava l’ inefficacia dell’ omeopatia. A sostegno sono state presentate le conclusioni di 6 meta-analisi giudicate come totalmente negative e che al contrario, giungono tutte alla stessa conclusione: la positività relativa, ma indubitabile, dell’ omeopatia. Onde evitare la diffusione di questa distorsione della realtà ho emesso immediatamente un comunicato destinato a tutti i giornali. Il Corriere della Sera però ha deformato completamente le nostre parole rendendole faziose e incomprensibili. Il sospetto è che sia in atto un tentativo di sviluppare una sorta di ‘omeofobia’ proprio per contrastare il successo crescente dell’ omeopatia.

Menopausa. Sintomi e cambiamenti della donna

 Menopausa: vampate, secchezza, insonnia e depressione non sono necessariamente compresi nel pacchetto. Dal punto di vista tecnico-pratico la parola menopausa ha un significato preciso: esaurimento della funzione riproduttiva ed ovarica. Ma per tutte le donne la menopausa è un punto di confine preciso: biologico, sociale, emotivo, esistenziale. Si verificano infatti dei cambiamenti ma… senza drammi. Da precisare che non tutte le donne presentano gli stessi sintomi e sono soggette agli stessi disturbi della menopausa. Inoltre, molti dei cambiamenti che si accentuano nella menopausa, in realtà non giungono dall’ oggi al domani, ma si tratta di cambiamenti già in atto negli anni (come ad esempio la pelle che diventa più secca e la comparsa delle rughe).
SINTOMI DELLA MENOPAUSA E CAMBIAMENTI DELLA DONNA
Dolori ossei. Sono i sintomi più frequenti: se ne lamenta circa due pazienti su tre. In realtà spesso non sono preoccupanti, sono la conseguenza di un poco di ruggine sulle articolazioni o di un certo rilasciamento muscolare, soprattutto dei muscoli che sorreggono la colonna vertebrale. Sarà sufficiente muoversi di più e meglio, facendo adeguata attività fisica, per recuperare un buon livello di benessere.
Vampate. Sono il secondo sintomo, riferito dal 63% delle donne in visita dal ginecologo.
Malessere emotivo. La maggior parte delle donne denunciano disturbi del sonno (nell’ addormentarsi, nella durata, nella qualità del sonno) irritabilità e depressione (intesa nella accezione più comune, senza precisazioni scientifiche). Altri sintomi in ordine di incidenza sono palpitazioni (sensazione del cuore che batte forte, battiti accelerati o tachicardia), mastodinía (dolore al seno), perdita di memoria (spesso più apparente che reale, legata soprattutto allo stress: per ricordare occorrono concentrazione e tranquillità), cefalea e, a volte, spotting (piccole perdite di sangue dalla vagina).
Disturbi urinari. In alcune donne, se non si prendono provvedimenti, con il passare degli anni dalla menopausa, si possono gradualmente instaurare altri disturbi nella funzione urinaria.
Secchezza vaginale. La ridotta attività delle ghiandole vaginali limita, in alcune donne, la produzione di muco: questa è il motivo per cui alcune donne (circa 1/3) riferiscono, generalmente dopo alcuni anni, secchezza vaginale, e rapporti più dolorosi.
Ghiandole sudoripare. Alcune donne riferiscono minore attività delle ghiandole sudoripare, di quelle salivari (secchezza nella bocca), e del condotto nasale, con minore produzione di muco. Ma questo, ovviamente, rappresenta un problema minore.

Casa ecologica con bioarchitettura e ristrutturazione sostenibile

 Casa, dolce eco-casa. Volete una casa secondo natura? Dalla scelta dei materiali all’ isolamento acustico, dagli arredi ai particolari che contano si può aiutare l’ ambiente (e la salute personale) con la bio-architettura e la ristrutturazione sostenibile in un’ epoca in cui la sostenibilità è diventata parte del vivere sano. Le regole per una corretta ristrutturazione eco-sostenibile sono poche, ma buone: scegliere materiali e finiture il più possibile naturali, tanto per cominciare. Risparmiare energia, proteggersi dal rumore, ridurre i consumi idrici. Difendersi dall’ inquinamento elettromagnetico, garantire un corretto e continuo ricambio d’ aria, sfruttare il più possibile la luce naturale e distribuire al meglio quella artificiale. E, dulcis in fondo, scegliere arredi ergonomici e tessuti naturali.
LA SCELTA DEI MATERIALI ECOLOGICI
I materiali ecologici sono in genere composti per almeno l’85% da risorse vergini rinnovabili, risultando così traspiranti e permeabili alle radiazioni naturali. Se lo spessore è significativo, soprattutto nel caso di intonaci in argilla cruda o di rivestimenti in legno massiccio, possono assorbire alcuni micro-inquinanti presenti negli ambienti interni, depurandoli parzialmente. In tema di intonaci è consigliabile usare prodotti a base di calce naturale sia in esterni sia in interni, mentre in ambienti confinati si possono utilizzare anche intonaci in terra cruda, in grado di regolare il clima interno, oltre che assorbire e abbattere i rumori. Inoltre, non richiedono tinteggiatura per le loro splendide tonalità naturali e possono essere resi impermeabili grazie a particolari trattamenti a base di cere ed oli naturali. La stessa argilla può essere applicata anche per rivestire il pavimento, che acquisisce un aspetto accogliente per i colori e le tonalità molto calde, è facilmente mantenibile ed indicato anche a situazioni di intenso calpestio. Per la pavimentazione viene preferito anche il legno, purché rifinito con prodotti naturali (a base di olio di lino, estratti di erbe, resine naturali) e con posa a secco, che consente di evitare l’ impiego di collanti nocivi. Anche il parquet è uno splendido materiale per pavimentazione: meglio un prodotto di legno massello, molto più durevole, di provenienza italiana o europea certificata per una gestione forestale controllata (marchio FSC), purché per la finitura superficiale vengano impiegati prodotti naturali (olio cere), che ne esaltano le proprietà funzionali ed estetiche.

Celiachia. Sintomi, diagnosi, test, alimenti per celiaci

 Solo una persona su dieci sa di essere celiaco (intollerante al glutine). La celiachia è una patologia sempre più diffusa in Italia. E’ una malattia subdola perché molto spesso non diagnosticata. I sintomi della celiachia sono infatti generici e imprecisi, possono essere riferiti a molti fattori e solo in un secondo tempo si pensa alla celiachia. Secondo le stime in Italia sarebbero circa 400 mila le persone affette da celiachia, eppure solo a pochissimi, addirittura uno su dieci, sarebbe stata diagnosticata. Per quanto diffusa, la celiachia è certamente sottostimata. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine (una sostanza proteica presente in avena, orzo, segale e frumento) che, una volta introdotta, provoca una reazione tossica nell’ intestino per cui i cibi ingeriti non vengono più assimilati. Gli alimenti non digeriti possono portare a un’infiammazione cronica della mucosa che può provocare diarrea, vomito, mancanza di appetito, gonfiore addominale, arresto della crescita (di qui l’ importanza di diagnosticarla con tempestività nei bambini) e perdita di peso.
DAI SINTOMI ALLA DIAGNOSI
Non sempre la celiachia si presenta in modo chiaro. Un tipo di celiachia, definita silente, è pressoché asintomatica (cioè priva di sintomi). Ugualmente subdola è la forma definita atipica che ha sintomi diversi e prevalentemente non riferibili all’ intestino, come ad esempio l’ anemia o la dermatite erpetiforme. La celiachia che gli studiosi definiscono tipica, però, ha una sintomatologia ben identificabile: arresto della crescita (nei bambini dopo lo svezzamento), diarrea, debolezza, perdita di peso, gonfiore addominale e turbe dell’ umore. In presenza di uno o più di questi disturbi è sempre bene sentire lo specialista ed effettuare il test. Vi sono casi, infine, in cui i sintomi sono un po’ meno specifici come disturbi allo stomaco, facilità alle fratture, crampi muscolari e ferite alla bocca.