Cosa mangiare per la nostra salute e bellezza?

La nostra salute, così come la nostra bellezza, inizia dalla tavola. Per questa ragione è importante fare attenzione a cosa si mangia, ai cibi che si scelgono, perché un’alimentazione consapevole e mirata al benessere parte proprio da queste scelte.

Ortoressia: i rischi e i rimedi

I disturbi alimentari, purtroppo, sono sempre più diffusi. E purtroppo, accanto ad anoressia e bulimia, ne esistono di altri. Parliamo, ad esempio, di ortoressia, un disturbo alimentare ancora poco conosciuto e ancora non ufficialmente riconosciuto dalla comunità psichiatrica.

La parola ortoressia deriva dal greco “orthos” corretto e “orexis” appetito, ed è per l’appunto l’ossessione di mangiare sano.

Quello che dovresti sapere sul microonde

Uno degli elettrodomestici più diffusi nelle nostre case è il microonde, che utilizziamo sempre più spesso per scaldare o cucinare i nostri cibi.

Ci sono cose importanti da conoscere su questo piccolo elettrodomestico,

Il sodio e l’abitudine al sale in eccesso non fanno bene alla salute

La maggior parte delle persone assume più sodio di quanto raccomandato e questo potrebbe portare a gravi problemi di salute. Probabilmente alcuni non sono consapevoli di quanto sodio assumono con la dieta e dei possibili effetti negativi per la salute. Si consideri che un singolo cucchiaino di sale, che è una combinazione di sodio e cloruro, ha 2.325 milligrammi di sodio. E non è solo il sale da tavola che deve preoccupare. Molti prodotti alimentari trasformati e preparati contengono sodio.

Gli alimenti biologici sono più sicuri e più nutrienti?

Una volta trovata i prodotti biologici si trovavano solo nei negozi di alimenti naturali e biologici, mentre è possibile comprarli nella maggior parte dei supermercati. E questo ha creato un po’ un dilemma. Da una parte, si trova una mela coltivata in modo convenzionale. Dall’altra parte, si ha un prodotto biologico. Entrambe le mele sono lucide e rosse. Entrambi forniscono vitamine e fibre, ed entrambi sono privi di grassi, sodio e colesterolo. Quale si dovrebbe scegliere?

Dati Istat: a Bolzano e Milano alimentari più cari. Mangiare sano non è per tutti

 L’ Istat rende noti i prezzi di alcuni beni di consumo tra i capoluoghi di regione. Sono i dati relativi al 2006 e sono stati presentati da Istat, Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne.
Esistono ormai delle ampie differenze territoriali tra i diversi capoluoghi di regione. A Bolzano e Milano alimentari più cari di oltre il 10% rispetto alla media nazionale. Complessivamente i livelli di prezzi registrati nelle città settentrionali risultano superiori a quelli dei capoluoghi del centro e soprattutto del Mezzogiorno. Ciò vale, soprattutto per i prodotti alimentari e di arredamento. Se Bolzano e Milano rappresentano le città in testa per il caro-cibo, le due meno care, sempre per quanto riguarda il capitolo alimentari, sono Napoli e Bari, con livelli di prezzi inferiori di circa il 10% rispetto alla media. Per i prodotti dell’abbigliamento e delle calzature, i due capoluoghi italiani con i livelli di prezzi elevati sono Reggio Calabria e Venezia (rispettivamente +6,5% e +5,4% sopra la media,) mentre per l’arredamento e articoli per la casa le due città più costose sono Milano e Roma (+25,8% e +12,8% sopra la media). In generale, un gruppo di città (Milano, Trieste, Genova e Bologna) registra livelli dei prezzi piu’ elevati rispetto alla media nazionale in tutti e tre i capitoli considerati. Sul fronte opposto, un secondo gruppo (Napoli, L’Aquila, Campobasso e Palermo) evidenzia i livelli dei prezzi inferiori alla media italiana sia nel capitolo alimentari che in quello dell’abbigliamento e calzature e dell’arredamento.

Medicina naturale e sovrappeso: omotossicologia ed omeopatia per le intolleranze alimentari

 Molte persone soffrono di intolleranze ad uno o più alimenti e il sovrappeso è uno degli effetti dell’ intolleranza alimentare. Come terapia al sovrappeso, l’ omotossicologia cerca l’elemento tossico che ha squilibrato il rapporto tra massa magra e massa grassa. Poi lo elimina nel modo più semplice: togliendolo dall’ alimentazione. L’ omotossicologia prevede 3-4 mesi di astensione dal cibo, o dai cibi, responsabili dell’ intolleranza alimentare e, in questo periodo, aiuta l’ organismo a ritrovare l’equilibrio con farmaci omeopatici privi di controindicazioni. La diagnosi dell’ intolleranza alimentare viene effettuata di solito con tre tipi di test: vega, elettro-agopuntura di Voll, moraterapia. Si individua l’ alimento che causa intolleranza e sovrappeso, che solitamente appartiene alla categoria del latte e derivati (in cima alla classifica dei cibi che provocano ipersensibilità), a quella del frumento e derivati (secondo in lista), del lievito, del maiale e derivati, delle solanacee (pomodori, peperoni, patate, melanzane), dei crostacei o dei molluschi e del pesce. Meno frequenti sono invece le intolleranze alimentari alle uova, ad alcuni tipi di frutta (soprattutto il kiwi) e all’ olio d’oliva. Diagnosticato l’ alimento o gli alimenti che provocano l’ intolleranza, lo si elimina (assieme a tutti gli altri cibi che lo contengono) dalla dieta per 3-4 mesi. In questo periodo di assumono i farmaci omeopatici prescritti dal medico. Poi si ritorna ad un’ alimentazione normale: dapprima si riporta il cibo in tavola una sola volta la settimana, poi ogni 4 giorni e poi 2 volte la settimana. In questo modo il corpo si sgonfia e la pancia si appiattisce per la ripresa della giusta funzionalità intestinale. Migliora anche lo stato dell’ epidermide, si acquista più energia e spariscono anche tanti piccoli disturbi che sono legati all’ intolleranza: difficoltà digestive, mal di testa, problemi di pelle. Curando l’ ipersensibilità ad uno o più alimenti, si arriva ad un dimagrimento spontaneo.

Dieta e tabagismo: smettere di fumare senza ingrassare

 La nicotina e’ una sostanza cosiddetta anoressizzante, in quanto limita lo stimolo della fame. Perciò, quando si smette di fumare è spesso possibile ingrassare. Non sono poche le persone che non si decidono a smettere di fumare per timore di ingrassare. Nel tabagismo le sostanze di cui si fa abuso, e che creano lo stato di dipendenza, agiscono in maniera subdola all’interno dell’organismo. Smettere di fumare è molto difficile e il cibo può diventare una “valvola di sfogo” comoda e gratificante. Il soggetto rischia così di passare da uno stato di dipendenza ad un altro: la compensazione della mancanza di sigarette con il cibo! Tipico problema per chi si allontana dal fumo è la cosiddetta fame nervosa. Basta pensare a quanti fumatori saltano la prima colazione al mattino a favore del classico caffè o cappuccino seguiti subito dalla sigaretta. Appena si smette di fumare (specialmente se si fuma da molto tempo) possono insorgere poi delle vere e proprie crisi d’astinenza, non solo dalla nicotina ma anche dalla gestualità del fumo. Al fumatore viene a mancare l’apporto psicologico che l’atto del fumare gli dava e di conseguenza possono insorgere nervosismo, ansia e fame nervosa. Inoltre, la nicotina provoca un aumento del metabolismo. Molti studi hanno dimostrato che un adulto fumatore medio (10-12 sigarette al giorno) ha una riduzione del metabolismo di circa 200 calorie quotidiane. Ma si può smettere di fumare senza ingrassare? E’ possibile, imparando a risparmiare 200 chilocalorie al giorno, con dieta ed esercizio fisico. Nessun allarmismo allora, smettere di fumare senza creare squilibri metabolici e senza aumentare di peso si può con una dieta corretta e bilanciata ricca di frutta e verdura e una sana attività fisica dopo essere stati così a lungo “seduti” con la sigaretta in mano.