Molte persone soffrono di intolleranze ad uno o più alimenti e il sovrappeso è uno degli effetti dell’ intolleranza alimentare. Come terapia al sovrappeso, l’ omotossicologia cerca l’elemento tossico che ha squilibrato il rapporto tra massa magra e massa grassa. Poi lo elimina nel modo più semplice: togliendolo dall’ alimentazione. L’ omotossicologia prevede 3-4 mesi di astensione dal cibo, o dai cibi, responsabili dell’ intolleranza alimentare e, in questo periodo, aiuta l’ organismo a ritrovare l’equilibrio con farmaci omeopatici privi di controindicazioni. La diagnosi dell’ intolleranza alimentare viene effettuata di solito con tre tipi di test: vega, elettro-agopuntura di Voll, moraterapia. Si individua l’ alimento che causa intolleranza e sovrappeso, che solitamente appartiene alla categoria del latte e derivati (in cima alla classifica dei cibi che provocano ipersensibilità), a quella del frumento e derivati (secondo in lista), del lievito, del maiale e derivati, delle solanacee (pomodori, peperoni, patate, melanzane), dei crostacei o dei molluschi e del pesce. Meno frequenti sono invece le intolleranze alimentari alle uova, ad alcuni tipi di frutta (soprattutto il kiwi) e all’ olio d’oliva. Diagnosticato l’ alimento o gli alimenti che provocano l’ intolleranza, lo si elimina (assieme a tutti gli altri cibi che lo contengono) dalla dieta per 3-4 mesi. In questo periodo di assumono i farmaci omeopatici prescritti dal medico. Poi si ritorna ad un’ alimentazione normale: dapprima si riporta il cibo in tavola una sola volta la settimana, poi ogni 4 giorni e poi 2 volte la settimana. In questo modo il corpo si sgonfia e la pancia si appiattisce per la ripresa della giusta funzionalità intestinale. Migliora anche lo stato dell’ epidermide, si acquista più energia e spariscono anche tanti piccoli disturbi che sono legati all’ intolleranza: difficoltà digestive, mal di testa, problemi di pelle. Curando l’ ipersensibilità ad uno o più alimenti, si arriva ad un dimagrimento spontaneo.