Cos’è l’indice glicemico?

In sostanza l’indice glicemico misura la velocità con cui un alimento, contenete carboidrati, aumenta la glicemia. Di conseguenza si tratta di un un valore importante non solo per chi soffre di diabete o iperglicemia, ma anche per chi vuole prevenire sovrappeso o accumulo di adipe.

Cos’è la Dieta dei Carboidrati

Nello sterminato universo delle diete sembra vigere una regola: no ai carboidrati. Pasta, pane e correlati sono ormai lo spauracchio di quanti tentano di perdere peso seguendo diligentemente una dieta. Eppure dovrebbe essere ormai chiaro, che ci sono alcuni alimenti importanti per l’organismo, la cui eliminazione dalla nostra dieta non è salutare, e può essere addirittura dannosa.

L’importanza dell’olio d’oliva e dei carboidrati contro il diabete

Una particolare caratteristica della dieta mediterranea, che può essere anche una possibile spiegazione del suo effetto protettivo, è l’olio extravergine di oliva. Esso è ricco di grassi monoinsaturi e povero di grassi saturi. Inoltre una menzione particolare va fatta ai carboidrati. Hanno una funzione importante per combattere il diabete. Una dieta con un alto carico glicemico conduce a rapidi aumenti di glucosio e conseguenti aumenti di insulina nel sangue. L’aumentata richiesta di insulina porta a lungo andare a un progressivo declino funzionale delle cellule beta del pancreas e di conseguenza a un’alterata tolleranza al glucosio e a una maggiore resistenza all’insulina, fattore predittivo del diabete. 

Quali sono i carboidrati consigliati per l’attività aerobica

 Vi sono i carboidrati consigliati nei periodi in cui si fa attività aerobica? La risposta è si. Al fine di scegliere quali sono i carboidrati funzionali all’attività fisica è importantissimo ragionare in primo luogo sulla funzione che rivestono, e poi sul contesto in cui vengono inoltrati.

Naomi Campbell: il suo segreto di bellezza sono i carboidrati

Naomi Campbell: 41 anni, fisico perfetto e una delle donne più belle del mondo. Ecco quello che secondo me è l’identikit di una super model, della venere nera di cui tempo fa si era addirittura parlato di una calvizie causata dalle extension ai capelli; una donna capricciosa ma che negli anni ha fatto capitolare diversi e potenti uomini.

Alla rivista “Harper’s Bazaar” in un’intervista ha parlato sia della sua carriera che dei piccoli accorgimenti che segue per restare sempre in forma; anzitutto dice che non vorrebbe mai essere definita come una supermodel perchè

Non ho alcun potere sovrumano

Alimentazione equilibrata e miti da sfatare

 Per la nostra salute e per il nostro benessere, una sana alimentazione deve essere varia ed equilibrata, oltre ad abbinarsi ad un sano stile di vita e all’ attività fisica. Vediamo allora alcuni miti da sfatare per una corretta alimentazione.
Gli integratori non sono necessari nello sport
Il business dietetico degli integratori (bibite arricchite di sali minerali e vitamine per reintegrare presunte perdite che si verificano con la sudorazione) ha trovato un terreno fertile nello sport; non solo tra i grandi professionisti, ma ancor di più tra gli “sportivi della domenica” e nelle palestre. Ma servono davvero gli integratori ? Uno sportivo allenato e correttamente nutrito non ha bisogno, almeno per la prima ora di attività, di integrazioni di zuccheri e sali: un’ alimentazione bene equilibrata fornisce a qualsiasi sportivo tutti i sali minerali necessari e l’ unica reintegrazione, davvero necessaria per chiunque svolga un’ attività fisica capace di creare sudorazione, è quella dell’ acqua ! Infatti un’ aggiunta eccessiva di zucchero o di sali minerali all’ acqua provoca un rallentamento dello svuotamento gastrico e quindi un ritardo nella reidratazione. Le bevande troppo concentrate in zucchero o sali restano “sequestrate” a lungo nello stomaco ritardando la discesa nei successivi tratti intestinali, dove ha luogo l’ effettivo assorbimento dei principi alimentari.
Il rischio alimentare non è uguale per tutti
C’è molta esagerazione sui meriti di una buona alimentazione, ma c’è molta realtà sui rischi a cui espone uno stile alimentare errato. Un’ alimentazione errata si tramuta, per alcuni più che per altri, in un fattore di rischio: uno stile alimentare errato può accrescere la possibilità statistica che ognuno di noi ha di contrarre infarto, diabete, gotta, calcolosi o molte altre patologie, incluse diverse forme tumorali, facilitate, se non del tutto originate, da fattori alimentari. Ma è troppo ingenuo incolpare solo dimenticando il contributo del fumo, della sedentarietà, del sovrappeso, dell’ ipertensione arteriosa, della vita stressante e infine dei caratteri ereditari. Una corretta alimentazione va associata ad un corretto e sano stile di vita.

Dieta a zona per perdere peso e rimanere in salute

 La dieta a zona non è solo un modo efficace per perdere peso, ma è anche un modo per rimanere in salute, anche se di difficile applicazione. La dieta a zona è stata ideata dal Dott. Barry Sears (scienziato e medico americano, laureato in biochimica, specializzato nella terapia del tumore e nel controllo dietetico delle risposte ormonali) alla fine degli anni ’80. Per rimanere in salute bisogna considerare dieta e attività fisica moderata. Il termine zona idica un tipo di alimentazione con cui si può raggiungere uno stato di equilibrio metale e fisico. L’ equilibrio alimentare è raggiunto controllando gli eicosanoidi, ormoni che influenzano il rilascio dell’insulina nel nostro corpo. Si può dire che la dieta a zona è rappresentata da un equilibrio insulinico (presenza degli zuccheri nel sangue). La chiave per capire la dieta di zona è considerare gli ormoni e non le calorie. La zona si basa sulla considerazione che il funzionamento del corpo umano dipende dall’attività ormonale che è influenzata dalla dieta. La vostra dieta è ormonalmente corretta? Se state perdendo il grasso corporeo in eccesso, se mantenete elevati livelli di concentrazione durante tutto il giorno, e se siete raramente affamati, potete dire che la vostra dieta è ormonalmente corretta! La dieta a zona consente di perdere grasso (e quindi peso): lo scopo è quello di mettere il corpo nelle migliori condizioni per usare il grasso in eccesso come combustibile. Sembra facile, ma realizzarlo ha diverse regole. Vediamo quali. Spesso la dieta zona viene descritta come una dieta del 40-30-30 per il rapporto tra i tre macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) consigliato per raggiungere la zona: cioè il 40% delle calorie derivate dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 30% dai grassi. L’ ammontare di ciascun macronutriente (proteine, carboidrati, grassi) è conforme alla percentuale di massa magra-grassa dell’individuo e al livello di attività fisica svolta. Praticamente si ottiene la zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita. Questo fattore è ciò che nella dieta mantiene e promuove la massa magra del muscolo. Una volta determinanto il fabbisogno proteico si possono calcolare le quantità dei carboidrati (prevalentemente frutta e verdura) e dei grassi (non saturi) tali da consentire la proporzione 40-30-30.

Dimagrire con la nuova dieta mediterranea

 Per dimagrire c’è la nuova dieta mediterranea che tiene conto delle più recenti acquisizioni in campo nutrizionale. Ma quali cibi scegliere ? Come regolarsi con le calorie ? La nuova dieta mediterranea è realizzata da un pool di specialisti sulla base delle linee guida dell’Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione e delle raccomandazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana (LARN). La nuova dieta mediterranea cerca di ovviare alla diffusione delle diete americane, che fanno riferimento all’ormai vecchia piramide alimentare (i cibi alla base sono quelli che si possono utilizzare quotidianamente, mentre quelli al vertice sono quelli che è meglio limitare su base settimanale), proposta nel 1992 dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense. La nuova piramide si fonda su due concetti chiave: da un lato che non tutti i grassi hanno le stesse valenze nutrizionali, e dall’altro che la classica differenziazione tra carboidrati semplici e carboidrati complessi, in voga da parecchi decenni, non è più adeguata per permettere ai consumatori di selezionare gli alimenti. NON TUTTI I GRASSI HANNO LE STESSE VALENZE NUTRIZIONALI: per quanto riguarda i grassi, mentre nella precedente versione tutti i grassi venivano collocati verso l’apice (e quindi da limitare indistintamente!), attualmente solo i grassi saturi (per lo più di origine animale, come il burro), mantengono questa scomoda posizione. Infatti, i grassi di origine vegetale (soprattutto l’olio di oliva, meglio se extra-vergine) sono collocati verso la base della piramide, con un’indicazione specifica che suggerisce quindi di consumarli tutti i giorni.

Dieta dissociata: dimagrire favorendo la digestione

 La dieta dissociata è un regime alimentare largamente diffuso. Il filo conduttore di questa dieta è rappresentato dalla possibilità di guadagnare in benessere e dimagrire, attraverso una corretta associazione dei vari alimenti che favorisce la digestione.
La dieta dissociata é piuttosto semplice e completa e permette un’alimentazione variata. E’ considerata depurativa perchè tende ad eliminare le sostanze tossiche dall’organismo e a risolvere gli stati di fermentazione intestinale (cioè elimina la sensazione di “ gonfiore “).
La dieta dissociata prevede l’assunzione di cibi naturali e integrali, la prevalenza di cereali e verdure rispetto ai prodotti animali e il consumo di pasti ” monopiatto “, formati da un unico cibo di base accompagnato da contorni di verdura cruda o cotta.
Secondo questa dieta esistono 3 grandi categorie di cibi: i carboidrati (pane, pasta, riso, legumi, patate, ecc); le proteine (carne, pesce, uova, formaggi, ecc) ed i cibi neutri (verdure, oli, spezie). Il principio fondamentale della dieta dissociata e’ quello di non associare mai, in uno stesso pasto, un alimento appartenente al gruppo dei carboidrati con uno appartenente a quello delle proteine (carne e pasta, per esempio). Mentre le verdure, cibi neutri, possono essere consumate liberamente. Per favorire una buona digestione, consentire l’assimilazione ottimale dei cibi e dimagrire e’ inoltre fondamentale la corretta associazione degli alimenti, con regole molto precise.

L’ABC del Mangiar Sano

 L’alimentazione e lo stato di nutrizione influenzano in maniera determinante tutte le fasi dell’esistenza di un individuo e sembrano avere un ruolo importante nello scandire i fenomeni dell’invecchiamento nonché nel prevenire, o almeno limitare, la comparsa di patologie.
Il carico sopportato dagli organi sembra avere un ruolo preminente: maggiore è il carico (cioè il nostro peso corporeo), più veloci sono l’usura e i cambiamenti legati all’età. Tale affermazione è stata validata da numerose osservazioni circa il ruolo svolto dall’aumentata introduzione di cibo, da elevati valori di glicemia e da alti valori di pressione arteriosa sui fenomeni dell’invecchiamento.
L’alimentazione deve essere equilibrata in senso sia qualitativo, che quantitativo. L’ideale sarebbe mangiare di tutto ma con moderazione.