Il primo a intuire il principio di similitudine fu Ippocrate, nel I secolo a.C.: nel corso di un’ epidemia di colera ad Atene, egli utilizzò per i pazienti colpiti dalla malattia piccole dosi di elleboro bianco (Veratrum album), che ad alte dosi provoca diarrea coleriforme nei soggetti sani che l’ abbiano assunta per errore. Successivamente Paracelso (1493-1541) individuò l’ importanza del dosaggio: “La nozione di veleno dipende esclusivamente dalla dose”. Infine, Hahnemann (1755-1843) introdusse il termine omeopatia, dal greco “omoios” (simile, somigliante) e pathos (sofferenza, malattia, esperienza), e la definisce in maniera completa in tre opere fondamentali: Organon, Materia medica pura e Malattie croniche. Nel primo trattato definisce l’ omeopatia come medicina basata sulla legge di smilitudine, nel secondo raccoglie le osservazioni della sperimentazione condotta su soggetti sani somministrando sostanze attive, nell’ ultimo propone il metodo corretto per affrontare e curare le malattie croniche.
I VANTAGGI DELL’ OMEOPATIA
L’ omeopatia presenta numerosi vantaggi… eccone alcuni elencati in “Medicina Naturale dalla A alla Z” di Bruno Brigo:
– I rimedi omeopatici sono ottenuti a partire da materie prime naturali di origine vegetale, animale e minerale.
– L’ assunzione di principi attivi in piccole dosi garantisce l’ assenza di tossicità diretta e di effetti secondari.
– L’ omeopatia cura il paziente stimolando le risposte specifiche dell’ organismo per il ripristino dell’ equilibrio della salute.