Mal di schiena cronico ? Provate la terapia con lo yoga Iyengar

 Mal di schiena costante ? Un certo sollievo può arrivare da una particolare forma terapeutica di yoga, come ha mostrato uno studio americano. Lo yoga viene spesso indicato come metodo naturale per curare il dolore alla zona lombare, ma non esistono molti studi rigorosi sul tema. Per questo l’equipe della West Virginia University ha assegnato a un gruppo di 90 adulti (età compresa fra i 18 e i 70 anni, età media 48 anni), tutti afflitti da dolori alla parte bassa della schiena, una terapia convenzionale oppure sei mesi di sedute di yoga del tipo Iyengar.

LO YOGA IYENGAR
Come spiegano i ricercatori sulla rivista Spine, lo Iyengar è una forma di yoga che pone l’accento sul corretto allineamento del corpo e usa supporti come tappetini, la parete o mattoncini per aiutare gli allievi a raggiungere le corrette posizioni. In questo studio i corsi sono stati eseguiti da maestri certificati di Iyengar esperti nell’usare la terapia yoga contro il mal di schiena.

Alito cattivo ? E’ colpa dei tonsilloliti. Ecco i rimedi contro l’ alito cattivo e per l’ igiene orale

 L’alito cattivo è un problema apparentemente banale, che può rovinare la vita alle persone. Pochissimi ne parlano, anche se solo in Gran Bretagna si spendono circa 150 milioni di sterline l’anno in dentifrici e collutori solo per cercare di risolverlo. Se in molti casi la colpa è di troppe sigarette o poca igiene dentale, per alcuni anche l’accurata pulizia della bocca e l’uso di prodotti profuma-alito non ha effetto. Questo perché il colpevole è un nemico poco noto ma molto comune: i tonsilloliti. Si tratta, spiega Anastasia Rachmanidou, otorinolaringoiatra dell’University Hospital di Lewisham (GB), di calcoli tonsillari, concrezioni di materiale solido di colore bianco o giallastro che si formano nelle cripte tonsillari.

ALITO CATTIVO, UN PROBLEMA DIFFUSO
Secondo uno studio francese, ne soffrirebbe circa il 6% della popolazione. Si tratta, spiega la specialista sul quotidiano britannico ‘Daily Mail’, di un problema trascurato, ma particolarmente comune in chi ha la tonsillite o assume antidolorifici. Che può rovinare la vita agli sfortunati pazienti, regalando loro un alito micidiale. “I tonsilloliti intrappolano cibo e batteri“, spiega. Questo ‘materiale’ inizia a decomporsi e causa l’alito cattivo, accompagnato a volte da un sapore metallico in bocca.

Disfunzione erettile: arriva la pomata di nanoparticelle. Parte la concorrenza al Viagra

 Una “pomata” contro la disfunzione erettile fatta di nanoparticelle che contengono come principio attivo il vasodilatatore ossido di azoto (NO): il nuovo prodigio della scienza funziona in pochi minuti e senza gli effetti collaterali dei farmaci per bocca, oggi usati da decine di milioni di uomini nel mondo contro questo problema.

LA DISFUNZIONE ERETTILE
Gli andrologi definiscono la disfunzione erettile come l’incapacità dell’uomo di ottenere e/o mantenere una sufficiente erezione del pene sia per la propria che per la necessità del/della partner nell’ambito della gestione del rapporto sessuale. Tale fatto può verificarsi saltuariamente e senza indurre problemi psicologici o gestionali, ma quando si ripete più volte e il difetto erettile diventa più importante per qualità e/o quantità allora si attivano le problematiche con essa connesse.

UN PROBLEMA FISICO E PSICOLOGICO
La disfunzione erettile frequente induce sia questioni emotive che di relazione e spesso induce la riduzione dell’autostima con un rafforzamento dei processi disfunzionali. Le cause sono numerose e diverse e non tutte sempre chiare o semplici da dimostrare e quindi trattare. La disfunzione erettile peraltro non è la conseguenza inevitabile dell’invecchiamento.
L’incidenza della disfunzione erettile è di circa il 10% della popolazione occidentale generale, ma arriva al 50% nell’età compresa tra i 40 ed i 70 anni. Purtroppo la questione viene affrontata adeguatamente solo da una piccolissima parte degli uomini interessati in tutte le età ed in particolare negli uomini giovani, sia per minimizzazione che per timore o vergogna. Questo atteggiamento porta spesso al peggioramento del quadro complessivo che invece spesso può essere risolto anche abbastanza facilmente, se non sempre rapidamente, dopo la accurata diagnosi delle cause.

Influenza suina: vaccinarsi in gravidanza è rischioso. Il vaccino è sperimentale

 Sulla vaccinazione delle donne in gravidanza contro il virus influenzale H1N1 “è necessaria una grande prudenza, anche in ragione del fatto che la sperimentazione sul nuovo vaccino è solo all’inizio“. Inoltre la scelta della vaccinazione va fatta caso per caso, “considerando le situazioni in cui i benefici sono superiori ai rischi“. A dirlo è il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), Giorgio Vittori, che interviene sull’opportunità di vaccinare le donne incinte, inserita tra le categorie prioritarie nell’ordinanza sulla vaccinazione firmata dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, nella quale però si precisa che indicazioni dettagliate saranno fornite dopo il parere del Consiglio superiore di sanità.

UN RISCHIO MAGGIORE PER LE DONNE IN GRAVIDANZA
Vittori spiega che il “rischio legato all’influenza A per le donne in gravidanza è maggiore. Questo è il motivo per cui nell’ordinanza ministeriale le donne sono indicate come categoria prioritaria per la vaccinazione, ma per attuarla è stato chiesto un parere del Css”, ricorda all’ADNKRONOS SALUTE. Bisogna però tenere conto della particolare condizione che prevede attenzioni maggiori.

Omeopatia e rimedi omeopatici: granuli, globuli e gocce omeopatiche. Modalità di assunzione cure omeopatiche

 I rimedi omeopatici si presentano sotto forma di granuli, globuli e gocce.

I GRANULI
Sono prescritti in tutte le diluizioni e vanno assunti in numero da 3 a 5 per volta. E’ la forma farmaceutica pià utilizzata.

I GLOBULI
Sono sferule di saccarosio e lattosio presenti nlle monodosi. Il tubo-dose va assunto in un’ unica somministrazione e lasciato sciogliere lentamente in bocca, sotto la lingua. E’ la forma farmaceutica che assicura il massimo effetto-superficie. E’ riservata alle diluizioni medie o alte (7, 9, 15, 30, 200 CH) prescritte meno di una volta al dì o una volta al dì per un periodo limitato.

LE GOCCE
Tramite un veicolo alcolico a 30°, sono disponibili in flaconi da 15 o 30ml, Sono riservate alle basse diluizioni: TM, 1 DH, 3 DH, 6 DH. Vanno assunte pure o diluite in un po’ d’ acqua, generalmente 2-4 volte al dì, alla dose media di 15-20 per volta.

Medicina Naturale ed Omeopatia: consigli per i rimedi omeopatici e le terapie omeopatiche

 Ecco qualche accorgimento affinché la terapia omeopatica funzioni al meglio.

– Richiedere direttamente al farmacista o al medico eventuali informazioni sul rimedio omeopatico – In omeopatia i medicinali non curano una malattia, ma un insieme di sintomi che possono corrispondere a numerose malattie e a un numero illimitato di pazienti. Risulta pertanto impossibile allegare informazioni riguardanti le indicazioni o la posologia del medicinale.

– Conservare il tubetto dei granuli o dei globuli fino alla scadenza indicata – Eì opportuno rispettare la data di scadenza riportata sull’ etichetta. Il tubetto va conservato in un luogo pulito e asciutto, al riparo da eventuali eccessi termici.

– Limitare l’ uso di alcolici, tabacco e stimolanti – Benché non esista alcuna evidenza riguardo al fatto che il consumo di sigarette, caffé, tè e altri stimolanti comprometta l’ efficacia del trattamento omeopatico, è consigliabile limitare l’ uso di tali sostanze per ottenere una risposta ottimale dell’ organismo.

Omeopatia: origini e vantaggi dell’ omeopatia

 Il primo a intuire il principio di similitudine fu Ippocrate, nel I secolo a.C.: nel corso di un’ epidemia di colera ad Atene, egli utilizzò per i pazienti colpiti dalla malattia piccole dosi di elleboro bianco (Veratrum album), che ad alte dosi provoca diarrea coleriforme nei soggetti sani che l’ abbiano assunta per errore. Successivamente Paracelso (1493-1541) individuò l’ importanza del dosaggio: “La nozione di veleno dipende esclusivamente dalla dose”. Infine, Hahnemann (1755-1843) introdusse il termine omeopatia, dal greco “omoios” (simile, somigliante) e pathos (sofferenza, malattia, esperienza), e la definisce in maniera completa in tre opere fondamentali: Organon, Materia medica pura e Malattie croniche. Nel primo trattato definisce l’ omeopatia come medicina basata sulla legge di smilitudine, nel secondo raccoglie le osservazioni della sperimentazione condotta su soggetti sani somministrando sostanze attive, nell’ ultimo propone il metodo corretto per affrontare e curare le malattie croniche.

I VANTAGGI DELL’ OMEOPATIA
L’ omeopatia presenta numerosi vantaggi… eccone alcuni elencati in “Medicina Naturale dalla A alla Z” di Bruno Brigo:
– I rimedi omeopatici sono ottenuti a partire da materie prime naturali di origine vegetale, animale e minerale.
– L’ assunzione di principi attivi in piccole dosi garantisce l’ assenza di tossicità diretta e di effetti secondari.
– L’ omeopatia cura il paziente stimolando le risposte specifiche dell’ organismo per il ripristino dell’ equilibrio della salute.

Omeopatia: cos’ è e come agisce sull’ organismo umano. Cure omeopatiche

 Tutti ne abbiamo sentito parlare, si trova ormai abitualmente nelle farmacie tradizionali come nelle erboristerie, eppure sul fatto che funzioni o meno c’ è molto scetticismo diffuso… cos’ è l’ omeopatia e come agisce sul nostro organismo? Ecco alcune risposte.

OMEOPATIA E IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE
L’ omeopatia è un sistema clinico-terapeutico introdotto alla fine del Settecento dal medico tedesco Hahnemann, basato su somministrazione di sostanze di origine minerale, vegetale o animale in microdosi, definite “rimedi”, che vengiono preparati con particolari procedimenti di diluizione e dinamizzazione (le “diluizioni omeopatiche”).
La loro scelta avviene secondo una metodologia complessa che, sostanzialmente, interpreta il cosiddetto “principio di similitudine”. Tale principio si fonda sulla constatazione di un fenomeno generale della biologia; ogni sostanza capace di causare, a dosi ponderali, sintomi in un soggetto sano, può curare gli stessi sintomi in una persona malata, quando sia somministrata in dosi deboli.

Invecchiamento e alimentazione: meno calorie nella dieta fanno ringiovanire

 Una sforbiciata alle calorie per vivere più a lungo e rallentare il temuto invecchiamento. La ‘cura’, senz’altro invisa ai golosi, potrebbe rivelarsi un vero e proprio elisir di lunga vita. Sulle scimmie, per lo meno, il rimedio sembra funzionare. Nello studio condotto dal Wisconsin National Primate Research Center e durato ben 20 anni, i primati a stecchetto sono vissuti il 20% in più con una riduzione delle calorie del 30%. Che, tradotto per noi uomini, equivarrebbe più o meno a sei anni di vita guadagnati. Ma la ricerca, pubblicata sulla rivista Science, fa suo un imperativo: tagliare sì, ma mantenendo una dieta controllata ed equilibrata, ricca di tutte le proprietà nutritive indispensabili all’organismo.

MENO CALORIE, MENO MALATTIE LETALI
Così facendo, per lo meno nelle scimmie, la vita si allunga, e scendono di ben tre volte le possibilità di morire di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e atrofia cerebrali, ovvero i grandi big killer in cui ci si imbatte più facilmente con l’ andare degli anni.

Alimentazione sana: le regole dietetiche dell’ Ayurveda

 Le regole dietetiche dell’ Ayurveda si basano su specifici principi. Innanzitutto non esiste una dieta che sia adatta per tutti. Inoltre è importante non solo ciò che si mangia, ma anche, e soprattutto, come lo si digerisce. Il sapore di ogni alimento (Rasa) è strettamente associato alle sue proprietà nutrizionali. Infine, la modalità di preparazione dei cibi ne influenza in maniera determinante le proprietà. Ecco allora alcuni preziosi consigli dalla filosofia ayurvedica per un’ alimentazione corretta…

– Consumare i pasti rimanendo seduti, possibilmente alla stessa ora, in un ambiente tranquillo e con la mente serena. Durante i pasti evitare di lavorare, leggere o guardare la televisione.

– Non mangiare troppo velocemente. Masticare bene. Non alzarsi da tavola troppo sazi o ancora affamati.

– Evitare di mangiare se non si è ancora digerito il pasto precedente.
– Durante il pasto bere acqua a temperatura ambiente, secondo la propria sete. E’ sconsigliabile bere nella mezz’ ora che precede il pasto e nell’ ora che lo segue.

Bagni benessere: benefici della sauna. Consigli per la sauna finlandese

 E’ forse il bagno benessere più conosciuto, anche se spesso le sue regole tradizionali non vengono rispettate nelle Spa o a casa… “Sauna” è un termine di origine estone (saun = “bagno di vapore”) usato per indicare una pratica individuale e collettiva, diffusa in Estonia e in Finlandia sin dal 1200, sia a scopo igienico che magico-religioso. Tuttavia, bagni di vapore erano già praticati nelle terme romane, negli hammam turchi e nei mushiboro giapponesi.

BENEFICI DELLA SAUNA
La temperatura varia da 80 a 100°C, con umidità del 20% circa; molte persone tuttavia preferiscono temperature inferiori (60°-80°C) e un’ umidità più elevata (30-40%). L’ abbondante sudorazione contribuisce a espellere le tossine e a rilassare la muscolatura, con benefici non solo per la circolazione e il metabolismo, ma anche per la mente grazie all’ effetto liberatorio dalla tensione e dall’ ansia.

LA SAUNA TRADIZIONALE FINLANDESE
Il tradizionale bagno di sudore finlandese era seguito da una doccia fredda, da sferzate e da corse nella neve. Anche nei centri benessere dopo la sauna si esegue una doccia fredda, per arrestare la sudorazione e indurre un effetto tonificante.