Jamie Lynn Toler, finge di avere il cancro per rifarsi il seno

La fantasia umana non ha limiti, così come la voglia di vedersi sempre in perfetta forma, seno sodo, lato B tonico, e via dicendo. Il problema è riuscire ad affrontare l’investimento economico e, quando non si hanno sufficienti risorse, ingegnarsi per trovarli. C’è chi si rivolge ad un finanziamento e chi, come l’americana Jamie Lynn Toler, ventisettenne di Mesa, nella Stato dell’Arizona, decide di inventarsi un cancro al seno. La ragazza racconta ai colleghi di avere questa terribile malattia ma di non avere un’assicurazione sanitaria per coprire le spese necessarie per affrontare le spese per curarsi. Le bugie hanno le gambe corte, dunque, è stata scoperta ed arrestata.

Foto di seni su Instagram per la prevenzione del cancro al seno

Si chiama Boobstagram ed è un sito nato in Francia che raccoglie le foto del proprio decoltè condivise su Instagram per cercare di sensibilizzare le donne ad effettuare dei controlli regolari al seno per evitare il cancro; l’iniziativa è nata per volontà di Julien GLT e Lionel Pourtau e lo slogan del sito recita così “Mostrare seni sul web va bene, mostrarli al medico è meglio”. All’iniziativa hanno aderito moltissime donne e dall’inizio di Ottobre, la pagina Facebook di questo sito ha raccolto quasi 6000 fan; nel sito si possono vedere foto (in tutto le immagini pubblicate sono sono 24000) particolarmente curiose come quella di un telecomando posto tra i seni o quella di un coltello nella stessa posizione.  Tra le pagine di questo sito web si può leggere: “Non possiamo tutti essere chirurghi o oncologi. Ma tutti possiamo fare la nostra parte di prevenzione, per noi, per i nostri cari, per gli altri”.

Lipofilling al seno: molto pericoloso per le donne

Il desiderio di molte donne è quello di rifarsi il seno. Quante di noi l’hanno pensato almeno una volta guardandosi allo specchio? La nuova frontiera per realizzare questo sogno si chiama lipofilling che, a differenza di altre tecniche chirurgiche costose e invasive, utilizza il grasso delle cosce, della pancia e dei glutei iniettato nel seno. In sintesi, il riciclo del proprio grasso corporeo per trasferirlo nelle mammelle.

Donna sterile dopo un cancro al seno partorisce due gemelle

Parliamo ancora una volta di cancro al seno; questa volta per raccontarvi una storia a lieto fine. Una donna di 39 anni divenuta sterile dopo aver subito la chemioterapia per una neoplasia mammaria ormonosensibile è riuscita a restare incinta e ha dato alla luce due gemelline; si tratta del primo caso del genere nel nostro paese.

La donna si è sottoposta alla stimolazione ovarica per procreazione medicalmente assistita; l’annuncio della nascita delle gemelline è stato dato dalla dottoressa Eleonora Porcu, responsabile del Centro per la procreazione medicalmente assistita del Policlinico Sant’Orsola di Bologna durante la 27/a edizione del Convegno di Medicina della Riproduzione, presieduto dal prof. Carlo Foresta ad Abano Terme.

Naomi Wolf denuncia: le donne sempre più cavie di laboratorio

Il Corriere della Sera ha ripreso un artico di cui è autrice Naomi Wolf, nota scrittrice americana femminista, che riprende il discorso delle pericolosissime protesi al silicone Pip, che hanno creato un allarme inizialmente solo in Francia e poi sviluppatosi in tutto il mondo. Una ricerca ossessiva della forma fisica a tutti i costi, ma anche la necessità dopo un intervento chirurgico devastante, porta le donne a dover ricorrere ad impiantarsi delle protesi al seno. Se tutti fossero onesti, soprattutto i luminari, potrebbe trattarsi di un intervento di routine, ma così non è.

Protesi Pip e cancro al seno: nessun legame

Anche oggi vi riportiamo una notizia che ha a che vedere con le protesi Pip; solamente qualche giorno fa vi abbiamo informato circa l’azione che vorrebbero intraprendere i chirurghi plastici, costituendosi parte lesa ed ora arrivano anche delle importanti precisazioni da parte di Mario Pelle Ceravolo vicepresidente di Aicpe, l’associazione che riunisce i chirurghi plastici estetici a proposito di protesi Pip e cancro al seno.

non esistono evidenze scientifiche sul fatto che ci siano legami tra le protesi e il cancro. Anzi, l’incidenza di tale patologia è inferiore a quella che si riscontra tra le donne senza protesi. Anche i dati sulla rottura delle protesi sono incerti, in quanto gli studi esistenti sono stati effettuati con metodologie differenti e quindi non comparabili. Proprio per questo, come associazione, ci stiamo attivando per realizzare uno studio relativo alle protesi Pip in Italia

In questi ultime settimane dopo lo scoppio di questo scandalo in diversi paei era scattata una vera e propria psicosi, in certi casi forse anche legittima vista la scarsità di informazioni che circolavano; speriamo quindi che le parole del vicepresidente di Aicpe siano d’aiuto verso tutte quelle donne cui sono state impiantate proprio delle protesi Pip.

Tornano le Arance della Salute dell’AIRC per la ricerca contro il cancro

Sabato 4 febbraio torna l’appuntamento con le Arance della Salute dell’AIRC per finanziare la ricerca contro il cancro: con un contributo di 9 euro sarà possibile portare a casa una delle 400mila reticelle di Arance rosse di Sicilia non trattate. Ricordiamo che le arance sono molto importanti per la nostra salute: contengono vitamina C ed aiutano quindi a combattere i malanni di stagione.

Nude contro il cancro ecco il calendario delle commesse

Alcune commesse della nota catena “Marks & Spencer” hanno deciso di posare nude per un calendario i cui proventi saranno devoluti ad alcune associazioni per la lotta contro il cancro; visto che “Marks & Spencer” non ha permesso loro di esporre il calendario come gli altri prodotti del negozio, le commesse hanno pensato di venderlo “sottobanco”, riuscendo anche a venderne un discreto numero di copie.

Vino rosso per combattere il cancro al seno

Bere vino rosso moderatamente pare aiuti a prevenire il tumore al seno, soprattutto nelle donne che si trovano in pre menopausa: questo grazie alle sostanze presenti nei semi e nella buccia delle uve che riescono ad aumentare il testosterone nel sangue e allo stesso tempo sono in grado di ridurre i valori degli estrogeni. Effetti benefici però relativi solo al vino rosso. Lo studio condotto da alcuni ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles contraddice precedenti ricerche che invece affermavano che l’alcol favoriva lo sviluppo dei tumori femminili; questa nuova ricerca ha coinvolto 36 donne.

Scandalo protesi Pip, a rischio anche le protesi per gli uomini

Non sembra mai finire lo scandalo delle protesi Pip (Poly Implant Prothese), società francese ormai fallita, non senza aver provocato danni a molte persone a rischio, un vero e proprio allarme sanitario scoppiato nel mondo della chirurgia estetica. Ci sarebbero anche protesi fabbricate per testicoli, glutei e pettorali destinati agli uomini, utilizzate in prevalenza per casi di cancro. Dopo le protesi mammarie, per la cui produzione sono stati utilizzati materiali altamente cancerogeni, le altre drammatiche ed allarmanti notizie arriverebbero dal quotidiano francese “Le Parisien”, che ha raccolto le testimonianze di due ex dipendenti dell’azienda incriminata.

Protesi Pip: nel silicone anche additivi chimici industriali

Nuovi ed inquietanti dettagli attorno al caso delle protesi Pip; secondo quanto riferito dall’emittente radiofonica francese Rtl sembra infatti che il gel al silicone di cui sono fatte le protesi Pip aveva degli additivi chimici industriali che non erano mai stati sottoposti a test specifici. Si sta parlando di resine usate per per la produzione di carburanti, gomma, componenti per il pc e alimenti: insomma niente a che vedere con il settore medico.

Quindi queste protesi non solo sono più fragili di altre e quindi con un rischio di rottura maggiore; non solo contengono del silicone di tipo industriale (quello da usare è invece di tipo medico, più costoso ma anche più sicuro) ma adesso si scopre anche che alcuni componenti erano dei veri e propri additivi chimici: protesi che quindi sembrano essere un vero e proprio attentato alla salute.

Jean Claude Mas, l’ideatore delle protesi Pip apre una nuova società?

Jean Claude Mas, il creatore delle protesi difettose Pip di cui spesso abbiamo parlato nel nostro blog sarebbe in procinto di tornare con una nuova società sempre dedita alla produzione di protesi; la notizia riportata da Le Monde mi lascia senza parole. La domanda che sorge spontanea è “Come può un uomo salito agli onori della cronaca per avere usato protesi con del silicone industriale e accusato di diversi casi di cancro al seno (su questo punto però vorrei ribadire che non è ancora stata accertata una relazione certa tra protesi Pip e cancro) pensare di dare vita ad una nuova società sempre nello stesso settore?”

La società France Implant Technologie (FIT), che è stata creata a giugno per conto dei suoi due figli, Nicolas Lucciardi di 27 anni e Peggy Lucciardi di 24 anni, ha elaborato un piano industriale per incrementare la produzione di protesi a La Seyne-sur-Mer. L’ex capo, Jean-Claude Mas, appare nuovamente nell’organigramma come “consulente tecnico commerciale” e due ex dirigenti della PIP ricoprono cariche di responsabilità nei settori della produzione e monitoraggio della qualità.

Protesi difettose Pip: la drammatica storia di Ornella

Vi raccontiamo la storia di una donna non giovanissima, cinquant’anni, non si è certo più ragazzine ma si è donne, mature, con tutto il bagaglio di esperienze che una donna è riuscita ad acquisire nel corso degli anni. Ornella è un nome di fantasia, una storia come tante, una vita normale, un quotidiano che condivide con milioni di donne al mondo. Come succede a tante, non si è mai contente del proprio corpo, il gluteo poco tonico, la pancetta perché si sono avuti dei figli e quel seno che non è più turgido o non è la misura che vorremmo avere. Il seno è una parte importante del corpo, un bel décolleté in estate con quelle camicette scollate fa una bella figura.

Protesi Pip, allarme in Italia, il Codacons annuncia una class action

Sotto accusa il gel contenuto nelle protesi francesi Pip, una sostanza che potrebbe provocare il cancro al seno, ma non c’è nulla che ne possa dare la certezza. Nonostante ci siano rassicurazioni da più parti che in Italia non ci sia richio per queste protesi, il Codacons dichiara, al contrario, che sarebbero migliaia le donne italiane che sono state sottoposte ad un impianto di protesi prodotte dall’azienda francese Pip. I dati comunicati dall’associazione in difesa del consumatore parlano di 4.300 pazienti coinvolte, contestando il dato ufficiale fino ad oggi diffuso dall’azienda, la considerazione arriva dai dati certi che fino al 2007 l’Istituto tumori di Milano avrebbe utilizzato unicamente tali protesi per le operazioni al seno.