La vertigine, non è una malattia, ma segnala altri disturbi

 La vertigine è dovuta a un’erronea percezione del proprio corpo rispetto all’ambiente circostante. Una condizione che determina perdita di equilibrio e disorientamento, accompagnate dalla paura di cadere e di non essere più in grado di stare in piedi da soli. Mentre il capogiro può causare confusione e, ancora, nausea, vomito e mal di teta. La vertigine, però, non è una malattia ma il sintomo di disturbi infiammatori che colpiscono il labirinto o i sistemi cerebrali connessi a questo centro dell’equilibrio nell’orecchio.

Palpebre gonfie, quando diventa un problema serio, le cause, le cure per le palpebre gonfie

 Le palpebre gonfie possono essere la conseguenza di un pianto, di una serata trascorsa a fumare e a bere troppo, oppure di un riposo insufficiente. Il disturbo appare più evidente al mattino, appena svegli, e si riduce nell’arco della giornata. A volte, invece, il gonfiore non è dovuto a questi comportamenti: allora è necessario valutare con attenzione il fenomeno, per scoprire quali possono essere le cause e porvi rimedio al più presto.

La congiuntivite
E’ la più frequente infiammazione della congiuntiva, la sottilissima membrana che ricopre la superficie interna della palpebra e la parte anteriore dell’occhio.
Le cause che scatenano la congiuntivite possono essere numerose: dal contatto con sostante irritanti all’uso di certi cosmetici, dal cloro dell’acqua delle piscina a manifestazioni allergiche (come il raffreddore da fieno), fino a infezioni da microrganismi.

Crampi a piedi e polpacci, i rimedi naturali per contrastare il doloroso problema

 In molti casi sono davvero insopportabili, i crampi rischiano di mettere a dura prova i nervi e l’umore, soprattutto quando sono frequenti e notturni. Si tratta di un inconveniente piuttosto diffuso, che ha come bersagli preferiti gli arti inferiori, in particolare, i piedi e i polpacci. I crampi sono la contrazione violenta, persistente e involontaria di un muscolo o un gruppo di muscoli, che si manifesta con alcuni sintomi inconfondibili, come fastidio intenso, dolore improvviso e lancinante, impossibilità di distendere il muscolo colpito.

Follicolite, piccoli foruncoli su viso e cuoio capelluto, un problema spesso maschile

 La follicolite è un disturbo molto comune, che può riguardare le zone coperte di peluria o il cuoio capelluto, e che colpisce maggiormente gli uomini (della pubertà fino ai 50 anni). Se si presenta una volta ogni tanto con la comparsa di uno o due foruncoli nella zona interessata, non crea particolari problemi. Quando invece i brufoli sono numerosi e compaiono più spesso, è bene indagare il fenomeno. La follicolite è l’infiammazione di uno o più follicoli piliferi di una parte del corpo o del cuoio capelluto dove, di norma, vivono diversi tipi di batteri senza creare alcun problema.

Rizoartrosi, quando l artrosi prende il pollice, le cause e i rimedi

 Per alcuni, persino girare la chiave in una serratura, aprire il rubinetto dell’acqua, alzare un piatto o prendere un libro da leggere può diventare un’impresa. Sono le persone colpite da rizoartrosi, cioè l’artrosi alla base del pollice, una malattia molto diffusa, ma poco conosciuta, che interessa l’articolazione che unisce la base del pollice alla mano. Spesso chi soffre di artrosi al pollice si rassegna a sopportare il dolore, sperando che passi da solo, come tanti altri dolori articolari che vanno e vengono. Soltanto quando il male diventa continuo e insopportabile, si rivolge al medico. Per fortuna curare l’artrosi al pollice (rizoartrosi) nella maggior parte dei casi basta seguire alcune precauzioni per non andare incontro a eventuali ricadute.

Tatuaggi all henné, non sempre sono sicuri, possono creare problemi alla pelle

 Si è più propensi ai tatuaggi all’hennè in quanto appaiono come un buon compromesso tra la voglia di essere alla moda e la certezza che la pelle non rimanga macchiata a vita: i tatuaggi temporanei piacciono sempre di più e sempre più spesso vengono richiesti da giovani, adulti e persino bambini. Una diffusione crescente che, però, è andata di pari passo con un progressivo aumento dei casi di allergia, anche seri, a questa sostanza. In base a uno studio condotto da esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, negli ultimi cinque anni le reazioni allergiche causate dai tatuaggi all’hennè sono raddoppiate: segno che anche questa soluzione non è poi così innocua.

La difficoltà di inghiottire (disfagia) disturbo occasionale o un disagio psicosomatico

 Può capitare di avere delle difficoltà di inghiottire perchè qualcosa è andato di traverso, ad esempio un sorso d’acqua bevuto troppo velocemente, oppure in gola (una lisca di pesce). Come prima reazione alla disfagia, questo è il termine medico del disturbo, la persona cerca disperatamente di rimuovere il blocco nella gola con colpi di tosse o schiarendosi la voce, ma questo disagio può essere anche la spia di qualche problema a carico dell’apparato respiratorio o di quello digerente, che è bene non sottovalutare. Ecco quali possono essere le cause più frequenti della disfagia e come intervenire per risolvere il disturbo.

Insonnia, il decalogo per dormire bene, come usare tè e camomilla

 E’ vero, la camomilla è un eccitante, dipende tutto dal tempo di infusione. Se prolungato si liberano sostante eccitanti, piuttosto che sedative. Una camomilla leggera è molto chiara e rimane in infusione per meno di un minuto. Il , al contrario, è eccitante se lasciamo la bustina poco più di un minuto. Quello che sembra un leggero diventa il peggior nemico del sonno perchè nella tazza si liberano sostante eccitanti come la teobromina, parente della caffeina. Una infusione prolungata, invece, arricchisce l’infuso di tannini, sostanze sedative, e soprattutto catechine, della famiglia dei polifenoli, molecole che svolgono una potente azione antietà e antitumorale. Il è un rito, ci vuole tempo. Almeno 7-8 minuti di infusione per liberare le sostanze utili ma poi va consumato entro un’ora, altrimenti iniziano ad inattivarsi.

Prostatite, spesso di origine batterica, i sintomi più comuni

 Acuta o cronica, spesso di origine batterica, colpisce soprattutto uomini al di sotto dei 60 anni e in misura maggiore i fumatori o coloro che seguono una dieta ricca di formaggi e carboidrati

Delle dimensioni di una castagna, la prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare di cui solo gli uomini sono dotati: si trova al di sotto della vescica e circonda l’uretra. La prostatite è un’infiammazione della prostata e può essere di diverso tipo e origine. Se acuta si possono manifestare: febbre, brividi, lombalgia, dolore perinale, minzioni frequenti, dolorose e difficili e intensa sensazione di malessere generale. La prostatite cronica si presenta, invece, con sintomi più lievi e meno significativi rispetto all’acuta; i disturbi possono essere persistenti o ricorrenti e di vario tipo: bruciore dell’uretra, disturbi urinari, dolenzia nella zona perinea, sovrapubica, fastidi ai testicoli.

Ipocondria, quando la malattia è immaginaria

 A giudicare dal numero di esami cui gli italiani si sottopongono annualmente sembra che il nostro paese sia abitato da tante persone malate. In realtà si tratta di indagini che spesso il cittadino richiede ed esige dal proprio medico o che addirittura preferisce pagare di tasca propria per sentirsi rassicurato sulla propria condizione psicofisica o per aver la certezza che il medico non abbia sbagliato diagnosi.

Tra queste persone sane, o relativamente in salute, in cerca di conferme ci sono però gli ipocondriaci, una categoria di malati difficile da curare. Il medico spesso non sa che cosa fare con loro, tanto più che una cura vera non c’è e non c’è mai stata.

Implantologia dentale, sorridere serenamente, guida alla scelta giusta

 Un trauma, una carie non curata, un’estrazione fatta male o la piorrea (infiammazione dei tessuti che circondano la radice dentale) possono portare alla perdita di uno o più denti. Un problema non soltanto estetico, perchè anche la masticazione ne risente. La soluzione ideale è un dente impianto, cioè un dispositivo che sostituisce la radice del dente, fissato all’osso della mascella e della mandibola e ricoperto dalla gengiva, sul quale viene montata una protesi, ossia un elemento finto. L’implantologia permette di sostituire uno o più denti (anche tutta l’arcata, se necessario), in modo duraturo, come se ci fossero ancora i denti naturali. Niente a che vedere con le dentiere, le protesi mobili che, comprimendo le gengive, possono dare fastidio.

Cellulare sicuro con l auricolare e all aperto, come usare il cellulare

 Quando chiacchieri con le amiche te ne accorgi: dopo un po’ il cellulare si scalda. E ti chiedi se usarlo non comporti rischi reali per la tua salute. Secondo l’Agency for Research of Cancer, agenzia dell’Organizzazione della Sanità, i campi elettromagnetici dei telefoni cellulari sarebbero potenzialmente cancerogeni, in grado di aumentare il rischio di un particolare tipo di tumore maligno al cervello e al nervo uditivo. Più tempo si è esposti alle radiazioni, più il rischio aumenta. Quindi la preoccupazione riguarda soprattutto i bambini e i giovani, destinati a subirle per più anni di vita. Per arrivare a conclusioni definitive sono necessari ulteriori studi, ma gli esperti suggeriscono a tutti alcune precauzioni nell’uso del cellulare.

La dieta per l intolleranza ai latticini, 1300 calorie, i cibi da evitare

 Per superare l’intolleranza ai latticini devi dosare il consumo di proteine del latte, ma rinunci così anche alle migliori fonti di vitamina D e calcio, che servono a proteggere la salute delle ossa. Carne, pesce e uova sono ricchi di vitamina D, mentre puoi trovare il calcio nelle erbe aromatiche, con cui è consigliato insaporire tutti i piatti. Ma se hai più di 40 anni, non basta; il consiglio è prendere un integratore alimentare, da chiedere al medico curante. È soprattutto importante leggere le etichette dei cibi, in molti prodotti si nascondono le proteine del latte, che sono definite caseina, siero del latte o siero albumina.

Autotest per scoprire a cosa sei intollerante, i test da fare

 Parti dal sintomo più ricorrente e avrai prima una diagnosi, poi vedremo i test clinici da fare per approfondire l’eventuale intolleranza, valuta bene di solito come ti senti.

Sei spesso stanca. Eppure la sera non ti addormenti facilmente, ma non riesci a riposarti come vorresti. Tra gli altri disturbi che ti colpiscono più di frequente ci sono diarrea, stitichezza e una fastidiosa dermatite. Hai spesso il catarro e fai fatica a liberartene. Anche il tuo aspetto tradisce un’intolleranza: hai un po’ di pancetta e la pelle molto chiara. Potresti essere intollerante ai latticini.