Obesità, a rischio vivere in campagna

di Redazione Commenta

Contrariamente a quanto si pensa, l’obesità mette più a rischio chi vive in campagna, e non i cittadini che spesso e volentieri si buttano su cibo spazzatura, piatti pronti e quant’altro facilita la vita a chi vive nelle grandi città. Ebbene sì, vivere in campagna significa obesità e sovrappeso. A sancirlo è uno studio condotto dall’Università del Kansas pubblicato sul Journal of Rural Health che ha dimostrato come vivere i campagna porti più facilmente a consumare cibi più ricchi di grassi.

I “campagnoli”, a differenza di chi si butta sul cibo spazzatura, consuma pasti più ricchi di grassi ed alaborato. La ricerca ha analizzato i dati raccolti dal National Center for Health Statistics degli Stati Uniti. A condurre lo studio è stata Christie Beffort, docente di Medicina Preventiva all’Università del Kansas:

Abbiamo scoperto che sono due le ragioni che rendono le persone che vivono in campagna più inclini all’obesità rispetto ai cittadini: la cultura alimentare e l’isolamento fisico. La dieta rurale infatti è tipicamente piena di cibo grasso e realizzato artigianalmente in casa. Ricette che prevedono il ricorso a ingredienti salutari ma molto ricchi e pesanti. In particolare, chi vive in campagna mangia con troppa frequenza carni e dessert.

Il problema obesità, in effetti, si sta allargando a macchia d’olio, diffusa soprattutto nei paesi occidentali, dove circa 1/3 degli abitanti è almeno in sovrappeso. La notizia allarmante è che in Italia gli obesi sono molto aumentati negli ultimi otto anni. Oltre il 40 per cento è in sovrappeso, l’obesità è in crescita soprattutto fra i giovani tra i 14 e 34, dove la percentuale è arrivata al 5 per cento. Migliora, invece, la situazione nella fascia di età compresa fra 45 e 54 anni, che registra un lieve calo. Meno attenta all’alimentazione quella over 65 che, ai cibi sani, preferisce mangiare saporito e condito.

L’obesità è ormai considerata una vera e proprio malattia, scatenata fondamentalmente da una alimentazione inadeguata basata su fritti, grassi saturi, alcol, zuccheri; una vita sedentaria; la predisposizione genetica, chi da almeno un genitore obeso, ha il 50 per cento delle probabilità di esserlo; condizioni socio culturali; l’età gioca a sfavore dell’obesità, più passano gli anni, maggiore è il rischio dell’obesità a causa del metabolismo che rallenta.

L’obesità, oltre ad essere un fattore estetico, è soprattutto un fattore di salute, fra i rischi ci sono malattie del cuore, ipertensione, diabete, malattie respiratorie (apnea del sogno, insufficienza respiratoria, asma), poca autostima, problemi di inserimento lavorativo e sociale, problemi di intesa di coppia, depressione e suicido. Solo per citarne alcuni.

Elemento fondamentale per contrastare l’obesità, è una alimentazione sana, aiutandosi con semplici stratagemmi, dalle arance rosse alle noci e pistacchi passando dagli integratori, anche l’agopuntura contro l’obesità potrebbe essere un valido aiuto. Oltre a tutto questo, bisogna convincersi che è in atto un problema e che bisogna rivolgersi ad uno specialista. Una scelta sbagliata non porta alla soluzione, al contrario rischia di provocare una frustazione sempre maggiore. Andrà fatto un lavoro in collaborazione con un obesiologo, un nutrizionista, uno psicologo e/o uno psichiatra.

Photo credit: Healthnewsnet su Flick

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