Cannabis per curare diabete e colesterolo

di Redazione Commenta

Si fa un gran parlare dell’uso terapeutico della cannabis, se in altri paesi è stato più semplice, in Italia, nonostante i diversi provvedimenti legislativi, l’accesso alle terapie con derivati della cannabis continua ad essere molto difficoltoso, ha creato scalpore la decisione presa dalla Regione Toscana di liberalizzarne l’uso terapeutico, si intende. Intanto, l’ultima notizia è che la cannabis potrebbe curare diabete e colesterolo.

Sono stati gli scienziati della University of Buckingham a scoprire che alcuni elementi contenuti nelle foglie della pianta possono aumentare la quantità di energia che il corpo brucia. Ad oggi sono stati condotti test esclusivamente su animali, ma i risultati sono già incoraggianti. Queste sostanze potrebbero aiutare i pazienti obesi predisposti ad essere colpiti da diabete, i trattamenti derivanti, ridurrebbero il colesterolo nel sangue ed il grasso nel fegato.

Secondo quanto rivelano gli scienziati inglesi, il paziente tipo da trattare con cannabis potrebbe essere il malato di sindrome metabolica in cui diabete, ipertensione e obesità conducono velocemente verso un rischio concreto di malattie del cuore e ictus.

Il cannabidiolo ha un effetto positivo nell’organismo, riduce i livelli di appetito, ha un impatto sul livello di grasso nel corpo e risponde bene all’insulina, l’ormone che controlla lo zucchero nel sangue. Infine, il risultato dei test effettuati sui topi, spiegano gli scienziati, ha mostrato un aumento della velocità del metabolismo, che significa l’abbassamento del grasso nel fegato e dei livelli di colesterolo.

Sono molti gli esperti che sono concordi negli effetti benefici della cannabis, un argomento molto delicato che viene associato all’uso di droghe. Il problema è che la gente si informa su internet ed acquista farmaci derivati dai cannabinoidi, dimenticando che vanno usati sotto il controllo di medici competenti, soprattutto in considerazione del fatto che potrebbe essere usato a scopi delinquenziali.

In Italia, i malati “ufficiali” che usano cannabis terapeutica sono circa un centinaio, le stime dicono che sono molti di più coloro che ricorrono a questi farmaci e, secondo quanto dicono le indagini, sarebbero in molti a ricorrere all’auto-coltivazione o al mercato nero. La Regione Toscana, ha sdoganato l’uso della cannabis rigorosamente su prescrizione medica.

Photo credit: aspargin su Flickr

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