Dermatite da contatto e allergia al nichel. Sintomi, cause, cure.

 L’ allergia al nichel di solito si manifesta con prurito diffuso, piccole vescicole, orticaria e desquamazione, tutti sintomi tipici della dermatite da contatto causata dal nichel, una forma allergica piuttosto diffusa. Le zone più colpite sono le mani, il volto, le braccia e le gambe. Ma la dermatite non è l’ unica manifestazione dell’ allergia al nichel: in alcuni casi si presenta con sintomi respiratori tra cui l’ asma, e disturbi a carico dell’ apparato gastroenterico come gastriti e coliti croniche.
I sintomi dell’ allergia al nichel si accentuano durante la stagione estiva e nei climi caldo-umidi perché la sudorazione favorisce il rilascio di questo metallo nella pelle.
La particolare insidiosità di questa forma allergica è dovuta al fatto che il nichel è presente praticamente ovunque: oggetti metallici presenti nell’ abbigliamento come cerniere e bottoni, bigiotteria, orologi, chiavi, accendini, occhiali, monete, targhette, manici degli ombrelli, utensili da cucina, lavelli, aghi, forbici e ditali, fermacarte, sedie di metallo, maniglie delle porte, tinture per capelli e liquidi per la permanente.
Alla lista vanno però aggiunti anche molti alimenti di uso comune che, contenendo piccole quantità di nichel, possono scatenare o aggravare ulteriormente una forma allergica cutanea in atto. Tra i cibi sotto accusa ci sono cacao, liquirizia, lenticchie, nocciole e fagioli che ne contengono dosi maggiori dosi rispetto ad altri alimenti dove il nichel è presente solo in tracce.

LA DIAGNOSI PER L’ ALLERGIA AL NICHEL
La diagnosi di allergia al nichel si effettua con un test cutaneo (patch test) che consiste nell’ apporre sulla cute (preferibilmente nella parte superiore del dorso o sulla parte superiore esterna del braccio) un cerotto contenente quantità calibrate di nichel a lento rilascio. La risposta viene considerata positiva se, alla rimozione del cerotto, compare un’ area arrossata con presenza di piccole vescicole pruriginose.

Il frullato nella dieta – Frullato abbronzante, dietetico, antirughe, energetico, antistress

 Il frullato nella dieta. Frullato abbronzante, dietetico, antirughe, energetico, antistress – D’ estate un bel frullato rinfresca e disseta, fa bene alla salute e alla bellezza. Il frullato infatti unisce il piacere di una bevanda rinfrescante alle virtù di un mix di ingredienti sani e interessanti dal punto di vista nutrizionale. Quasi senza accorgersene, con un bicchierone di frullato si assumono già 2 porzioni di frutta. Protagonista principale è la frutta che deve essere matura e ben lavata. Segue la verdura che può essere utilizzata nei frullati, in particolare carote, cetrioli e pomodori. I frullati di frutta e di verdura contengono potassio e sono utili anche per tenere a bada cellulite e ritenzione idrica. Per rendere più scorrevole il bibitone serve l’ acqua che ha un effetto diuretico e drenante, e reintegra i sali persi con il sudore. Ma si può aggiungere al frullato anche il succo di frutta naturale che aggiunge qualche caloria in più ma fa guadagnare in vitamine e minerali. Per arricchire il frullato di proteine nobili va bene il latte, meglio se scremato o parzialmente scremato per non esagerare con i grassi che, già in quota modesta, favoriscono l’ assimilazione di betacarotene e vitamina E, entrambi liposolubili. Alternative originali sono il latte di soia ricco di acidi grassi polinsaturi e dal sapore leggermente mandorlato oppure lo yogurt che agisce come ottimo depurativo che illumina la pelle. Volendo si può aggiungere zucchero o, meglio ancora, miele vergine integrale che aggiunge il suo prezioso patrimonio nutritivo. Per chi, invece, deve tenere d’ occhio la bilancia il dolcificante ipocalorico è d’ obbligo.

Nucleare in Italia ed effetto serra. Energia pulita ed economica ?

 Nucleare in Italia ed effetto serra. Energia pulita ed economica ? – Ultimamente il mondo politico rivolge continui inviti all’ opinione pubblica a guardare di nuovo con fiducia all’ energia nucleare come la fonte di energia capace di liberare l’ Italia dalla schiavitù del petrolio, sempre più costoso e scarso, e dall’ incubo delle catastrofi climatiche. Innanzitutto, se molte centrali fossero costruite nel mondo per soddisfare la crescente domanda di elettricità, le riserve conosciute di minerale con alte concentrazioni di uranio (High-grade ores, con contenuto di uranio maggiore dello 0,1% necessario al funzionamento della centrale nucleare) si esaurirebbero rapidamente. Per le riserve di minerale a bassa concentrazione (Low-grade ores con meno dello 0,1% di uranio) occorrerebbe più energia di estrazione di quanta se ne ricaverebbe dai reattori nucleari.
Secondo, é vero che non vengono emesse sostanze inquinanti ?
In realtà, valutando tutta la CO2 emessa nell’ intero processo, una centrale nucleare alimentata da minerale High-grade emette tra un quarto e un terzo della CO2 prodotta da un ciclo combinato a gas, mentre il ricorso, sempre più frequente, a minerali meno ricchi di uranio porterebbero all’ emissione di quantità di CO2 maggiori di quella proveniente dagli impianti a gas.
Un reattore nucleare non finisce lì dove lavora: per rendere disponibile l’ energia contenuta nell’ uranio sono infatti necessari processi industriali.
Per semplicità è possibile distinguere il sistema nucleare nel modo seguente:

Acne giovanile. Cura farmacologica con vitamina A e trattamento laser delle cicatrici da acne

 Acne giovanile. Cura farmacologica con vitamina A e trattamento laser delle cicatrici da acne – L’ acne giovanile è un disturbo cutaneo molto frequente che compare al viso ed al tronco in età puberale (nell’ adolescenza). Gli ormoni sessuali hanno come organo bersaglio anche le ghiandole sebacee, che, stimolate a funzionare, si ingrossano, si gonfiano ed i germi presenti sulla pelle le infettano, formando il quadro clinico dell’ acne.
Esistono varie forme di acne, come: la comedonica (con molti comedoni e microcisti), la papulo pustolosa (con numerosi foruncoli), la cistico nodulare (con elementi profondi che lasciano cicatrici).
Le variazioni cliniche dell’ acne sono legate a fattori individuali di predisposizione, ecco perché molti ragazzi non sviluppano questo disturbo ed il loro viso è esente da qualsiasi inestetismo dell’ acne. E’ necessario curare l’ acne con le creme antibiotiche e sebo regolatrici; spesso si deve assumere un antibiotico per via orale anche per parecchi mesi. Quando l’ acne non regredisce esistono farmaci, come la pillola anticoncezionale per le donne, che blocca la stimolazione ormonale, o la isotretinoina (sia per le donne che per l’ uomo), derivato aromatico della vitamina A, che riduce le dimensioni e funzionalità delle ghiandole sebacee.
Naturalmente questi farmaci vanno assunti solo se necessario e sotto controllo medico. E’ quindi necessaria una visita presso un dermatologo specializzato per valutare il tipo e lo stato dell’ acne.

E’ utile anche sfatare alcune false convinzioni sull’ acne:
– l’ alimentazione non è causa dell’ acne, le diete non servono a nulla;
– l’ acne scompare con il tempo, ma le cicatrici, che a volte permangono sono irreversibili e si eliminano con trattamenti di medicina estetica (peeling e laser);
le lampade UVA non guariscono l’ acne, possono attenuare i segni delle cicatrici. L’ acne continuerà comunque a presentarsi. L’ esposizione ai raggi ultravioletti naturali invece è molto utile durante l’ estate per eliminare gli esiti di un’ acne trattata farmacologicamente durante l’ inverno.

Caduta dei capelli e calvizie. Cause, terapie farmacologiche, trapianto di capelli

 Caduta dei capelli e calvizie. Cause, terapie farmacologiche, trapianto di capelli – I capelli hanno un ciclo fisiologico, ogni singolo capello cresce per circa un paio d’ anni poi cade, il bulbo si riposa per qualche mese, poi riparte a formare un nuovo capello, con una crescita di circa 1 cm al mese, per cui abbiamo un ricambio continuo di capelli. A volte si nota un incremento notevole della caduta quotidiana dei capelli, questo può avvenire per vari motivi o cause. Esiste quindi una differenza tra la caduta dei capelli e la calvizie vera e propria.
CAUSE DELLA CADUTA DEI CAPELLI
CAUSE FISICHE: carenza di ferro, alterazioni della tiroide, problemi ai globuli bianchi, alterazioni ormonali;
CAUSE FARMACOLOGICHE: ad esempio farmaci chemioterapici;
CAUSE MECCANICHE DANNOSE: trattamenti cosmetici eccessivamente aggressivi, oppure dopo malattie infettive, febbrili, interventi chirurgici con anestesia o stress e stanchezza.

E’ opportuno quindi, nel caso in cui la caduta dei capelli prosegua per parecchio tempo, eseguire esami ematologici per escludere le patologie sopra enunciate e quindi risolvere l’ eventuale problema della caduta dei capelli.

Per contrastare la caduta dei capelli esistono degli integratori a base di minerali, vitamina A e cistina, che vanno assunti a cicli alternati ogni 3 o 4 mesi per stimolare i bulbi a ripartire. In commercio esistono moltissime lozioni da applicare localmente che possono essere un valido aiuto alla terapia orale; le lozioni farmacologiche attualmente più efficaci sono quelle che contengono Minoxidil.

Allenamento e ginnastica. L’ importanza del riscaldamento e dello stretching

 Allenamento e ginnastica. L’ importanza del riscaldamento e delle stretching – Il riscaldamento è una fase che precede solitamente la seduta di allenamento, permette una maggiore efficienza generale dei muscoli e del corpo e limita la possibilità di traumi a muscoli e alle articolazioni. La temperatura corporea con il riscaldamento si alza di circa 1-2 gradi, si ha una ridistribuzione ottimale del flusso sanguigno nell’ intero corpo, un maggiore afflusso di sangue ai muscoli, si facilitano le reazioni biochimiche muscolari.
Il riscaldamento generale dovrebbe comprendere esercizi, normalmente a carico naturale, tendenti a preparare tutto l’ organismo. Si inizia con la corsa a ritmo lento, alla quale si abbinano brevi scatti. Da fermi si possono eseguire gli stessi movimenti effettuati in movimento (corsa sul posto per riscaldamento o cyclette), aggiungendo anche flessioni e circonduzioni del busto.
A riscaldamento avvenuto è sempre opportuno inserire alcuni esercizi di stretching, esercizi che diventeranno fondamentali al termine di ogni allenamento. Infatti, gli esercizi di allungamento consentono di riportare i muscoli alla loro lunghezza ed elasticità ottimale, contribuendo anche ad accelerare il processo di recupero dalla fatica.
Al riscaldamento generale segue l’ esercizio o allenamento, effettuato con intensità progressiva e senza creare affaticamento.

Autoabbronzante e abbronzatura senza sole. Come funziona e come usarlo al meglio

 Autoabbronzante e abbronzatura senza sole. Come funziona e come usarlo al meglio – L’ abbronzatura oggi è sinonimo di benessere e di bellezza. Pensare che fino agli anni cinquanta era precisamente il contrario: essere bianchi come il latte era segno di nobiltà e significava essere benestanti (soltanto chi lavorava all’ aperto poteva esporre la sua abbronzatura). Ma sta di fatto che l’ abbronzatura che rimane dopo un weekend in montagna o dopo una vacanza al mare è proprio bella. Il sole fa bene, è sinonimo di vita, è necessario per diverse attività biochimiche, ma può anche danneggiare la pelle senza la giusta protezione ed è per questo che da decenni oramai si formulano abbronzanti e anche autoabbronzanti sempre migliori. Infatti per chi non ha tempo di prendere l’ abbronzatura ci sono in commercio diversi autoabbronzanti.
Ma come funziona esattamente un autoabbronzante per avere una abbronzatura senza sole ? Il temine autoabbronzante è improprio perchè non è coinvolta la cellula melanica né la melanina.
Si tratta più semplicemente di una reazione colorimetrica tra le proteine dello strato corneo della pelle e le molecole dell’ ingrediente autoabbronzante. In natura si conosce lo juglone, presente nel mallo di noce (Juglans regia) che steso sulla pelle la colora in bruno. Il prodotto di sintesi più usato è invece il diidrossiacetone (DHA) ottenuto per ossidazione della glicerina, che colora in bruno la pelle anche in assenza di sole.

Fame nervosa e attacchi di fame. Cause emotive e consigli per batterla

 Fame nervosa e attacchi di fame: sono tanti i modi per descrivere la sensazione di fame che capita all’ improvviso e che ci spinge a mangiare anche quando non vorremmo. Me lo chiedete in molte. Ma si tratta di uno stimolo vero o psicologico ? E, soprattutto, come gestire la fame improvvisa senza compromettere linea e salute ? Gli attacchi di fame arrivano all’ improvviso e per le motivazioni e le cause più diverse. Per esempio, quando saltiamo il pranzo per poi ritrovarci a metà pomeriggio con lo stomaco che rantola, quando esageriamo con l’ esercizio fisico in palestra, ma anche per noia o per calmare i nervi.
QUANDO E’ FAME VERA
Quando l’ energia della prima colazione si esaurisce prima del previsto e l’ ora del pranzo sembra ancora troppo lontana, oppure quando stai esagerando con il taglio delle calorie, il desiderio di buttar giù qualcosa è più che legittimo.
QUANDO E’ FAME NERVOSA
Molte persone, quando si sentono un pò giù o sono più ansiose del solito, vanno alla ricerca di una caramella, un cioccolatino o un pacchetto di crackers. Le loro giornate si trasformano così in uno spuntino continuo, dannoso sia per la linea che per la salute. In questo caso, non si tratta di vera fame, ma di fame nervosa. Se la fame improvvisa capita sempre nei momenti in cui ci sentiamo meno gratificati o in periodi di particolare stress si tratta quasi certamente di fame psicologica che nasce dall’ esigenza di sopperire – con la gratificazione del palato – alle mancanze (anche affettive). Il cibo, in questi casi, non viene gustato ma divorato, badando più alla quantità che alla qualità.

Menopausa precoce – Diagnosi, fattori di rischio e terapia

 Menopausa precoce. Diagnosi, fattori di rischio e terapia – La menopausa è un momento di passaggio che le donne affrontano intorno ai 50 anni. Dal punto di vista clinico, la menopausa è caratterizzata dalla cessazione dell’ attività ovarica, e quindi sia della produzione di ormoni femminili (come estrogeni e progesterone), che della capacità ovulatoria (riproduttiva). I cambiamenti ormonali che caratterizzano questo periodo possono determinare disturbi in grado di alterare la qualità di vita, come vampate, insonnia e alterazioni del tono dell’ umore. Quando compare un’ insufficienza ovarica irreversibile (assenza di mestruazioni, vampate, deficit ormonale) prima dei 40 anni si parla di menopausa precoce. La menopausa precoce riconosce numerosi fattori di rischio, come il fumo e le patologie endocrine o virali, ma per individuare i soggetti a rischio è importante valutare la storia famigliare (mamma e zie con menopausa precoce).
Una menopausa precoce espone le giovani donne al rischio di una rapida perdita di calcio a livello osseo, e quindi di fratture, ad un’ alterazione del trofismo delle mucose genitali, ad un accellerato invecchiamento cutaneo e ad una serie di sintomi in grado di alterare la qualità di vita (insonnia, disturbi dell’ umore, vampate, etc.)
Un aspetto non meno importante è dato dal fatto di perdere la capacità riproduttiva: in una società dove si tende a rimandare la maternità il danno per una giovane donna diventa ancora più drammatico.

Lo spuntino da 110 calorie per placare la fame e non ingrassare

 Lo spuntino da 110 calorie per placare la fame e non ingrassare – Quale spuntino per placare la fame e non ingrassare ? L’ ideale è senza dubbio uno spuntino a base di carboidrati complessi che stimolano la serotonina (l’ ormone del buonumore) per tempi più lunghi e senza effetti collaterali.
Ecco le alternative dolci e quelle salate tra cui scegliere:

Snack salati da 110 calorie

– Sedano (100 g) con formaggio cremoso spalmabile light (75 g)
– 1 fetta di pancarrè + 1 fetta sottile di prosciutto cotto magro + 1 sottiletta light
– 3 grissini con 2-3 fette di prosciutto crudo sgrassato (30 g)
– 2 carote (o sedano) con fiocchi di latte (70 g)
– Olive verdi snocciolate (30 g) + 2 fette di speck (20 g)
– Tonno al naturale (50 g) e 2 crackers integrali
– 1 pomodoro medio + formaggio cremoso spalmabile light (40 g)
– 1 cubetto di parmigiano (25 g) e un grissino
– Pop corn salati (30 g)
– succo di pomodoro (150 ml) + 1 fettina (25 g) di pane integrale con 2 fette di bresaola

Dieta sana in estate. Con il caldo peperoni e albicocche per l’ abbronzatura, anguria, cetrioli e piccoli spuntini

 Dieta sana in estate – L’ estate è esplosa con tutta la sua forza. Quando fa così caldo è facile perdere l’ appetito, o peggio, mangiare e bere quello che capita a tiro. Un errore molto grave non solo perché in questo modo si rischia di compromettere la linea (spesso conquistata a fatica per la prova bikini), ma soprattutto per la salute perché scegliere i cibi giusti aiuta in modo determinante a difendersi meglio dal caldo. Cosa mettere in tavola quando il termometro sfiora i 30-35 gradi ? E quando si è in spiaggia o in viaggi o? Ecco un vademecum di consigli dietetici da non dimenticare per stare bene d’ estate.

Cercate di non saltare mai i pasti d’ estate
Tre pasti (anche frugali) al giorno sono il minimo. La spiegazione è semplice: l’organismo, a corto di energia e di minerali, fa sentire più spossati e intolleranti al clima torrido.
Ma c’è un altro fattore da tenere in considerazione: quando le giornate sono più lunghe, si fa più movimento e si dorme di meno. Risultato? Anche se non ce ne accorgiamo aumenta il fabbisogno calorico e di micronutrienti. A complicare la situazione si aggiunge l’ abbondante sudorazione che priva l’ organismo di grandi quantità di sali minerali, da reintegrare costantemente per evitare cali di pressione e malesseri tipici da caldo. Ecco perché, anche se non si fa un pasto completo, è importante non farsi mai mancare i vegetali freschi ricchi di liquidi, vitamine e potassio.

Meglio piccoli spuntini
In estate la digestione è più lenta ed è facile sentirsi appesantiti. Per agevolare il lavoro dello stomaco e dell’ intestino è meglio frazionare il più possibile la giornata in piccoli spuntini a base di frutta, verdura, yogurt, formaggi freschi e leggeri, carne magra e pesce cotto alla griglia. Da evitare, invece, pastasciutta o risotti conditi in modo elaborato, formaggi stagionati e salumi grassi come salame o mortadella. In spiaggia o in viaggio è perfetto un panino con pomodoro e crescenza ma anche un’insalatona arricchita con tonno al naturale e mais. In alternativa va bene anche una coppa di gelato accompagnato da frutta fresca ma non tutti i giorni.

Cura del seno e gravidanza. Prodotti naturali per il seno

 Cura del seno e gravidanza. Prodotti naturali per il seno – L’ epidermide che ricopre il seno è un tessuto particolarmente sottile, che protegge come una delicata barriera e contemporaneamente permette l’ assorbimento di sostanze spalmate per ragione estetiche e terapeutiche. Soprattutto al termine dell’ allattamento dopo la gravidanza, parte della ghiandola viene sostituita inefficacemente dal tessuto connettivo adiposo, e l’ esito estetico è la inevitabile caduta del seno, anche per il grande stiramento cui la pelle è stata sottoposta. Che fare? Prevenire è più efficace che curare, attraverso l’ uso di prodotti emollienti, idratanti e tonificanti. In gravidanza la donna è costretta, per mantenersi in equilibrio, ad aumentare la lordosi (curva) nella zona dorsale compensatoria della pancia che sposta in avanti il baricentro; è utile perciò non portare tacchi alti e non comprimere il torace in reggiseni troppo stretti. Importante è l’ uso di creme che mantengano la cute del seno elastica, ricordando che la miglior prevenzione consiste nell’ allattamento con buon senso: poppate brevi per evitare la macerazione e l’ eccessiva trazione del capezzolo. Per l’ igiene quotidiana del seno è utile un detergente delicato per evitare sensibilizzazioni e bagni non troppo caldi.
I cosmetici più indicati per il seno devono essere sostanze specifiche: chitosani, collagene marino, e vitamine A ed E, che oltre a mantenere idrata l’ epidermide del seno, formano un film protettivo e distensivo.
Tra gli estratti vegetali tonificanti per il seno, troviamo principalmente quelli ricchi di fitoestrogeni, sostanze naturali non steroidee che si possono usare anche in gravidanza e durante l’ allattamento contenute nelle piante che hanno un’ azione simile agli estrogeni, quali salvia, luppolo, orzo, soia e riso.
A proposito di cosmesi vegetale possiamo quindi affermare che oggi è la più in voga.

Mantenere l’ abbronzatura con l’ omeopatia e le maschere e peeling fai da te fatti in casa

 Mantenere l’ abbronzatura con l’ omeopatia e le maschere e peeling fai da te fatti in casa – L’ abbronzatura non è certo il motivo principale per cui sei andata al mare (o in montagna), ma certo è uno degli effetti più graditi e perseguiti in vacanza. L’ abbronzatura però al rientro tende a sbiadire più o meno velocemente a causa del tournover cellulare, cioè del normale ricambio delle cellule della pelle, che avviene ogni 28 giorni circa, con la conseguente perdita anche dei pigmenti di melanina prodotti sotto lo stimolo degli UV. Solitamente è la pelle del corpo a presentare i maggiori inconvenienti post abbronzatura. L’ esposizione ai raggi ultravioletti, infatti, provoca un ispessimento dello strato corneo superficiale. Così, poco dopo il rientro in città, non di rado la pelle appare ruvida, opaca, più spessa al tatto e può iniziare a presentare i primi segni di desquamazione. Ma, esistono semplici accorgimenti per prolungare e mantenere l’ abbronzatura.

Prolunga l’ abbronzatura con le medicine naturali
OMEOPATIA E OLIGOTERAPIA
Per idratare e rimineralizzare la cute e prolungare l’ abbronzatura, puoi assumere l’ Hamamelis, il Fucus vescicolosus e la Laminaria alla 4 CH (3 granuli, 3 volte al giorno per 2 mesi). Ancora: il complesso oligoterapico Rame-Oro-Argento, 1 dose ogni tre giorni per 2-3 settimane, è utile sia per prolungare l’ abbronzatura, sia per combattere l’ eventuale aspetto asfittico della pelle.
AYURVEDA
Puoi provare anche le cure antiage tramandate dalla tradizione indiana, che migliorano idratazione, compattezza e luminosità della pelle. Ottimo, per esempio, lo shilajiit, un olio minerale di origine himalayana, e il chyvanprash o cibo degli dei, una speciale “marmellata” preparata con oltre cinquanta fra minerali e piante antiossidanti. Trovi entrambi i prodotti nelle farmacie specializzate: assumine un cucchiaino tutti i giorni per 2-3 mesi.

Dieta anticellulite. Combattere la cellulite anche a tavola

 Nei rimedi contro la cellulite va inserita anche una dieta e una alimentazione sana. Una dieta anticellulite per contrastare l’ inestetismo della cellulite va associata ad attività fisica e trattamenti (creme o massaggi). Ma l’ alimentazione ha ovviamente un ruolo molto importante per contrastare la cellulite. Iniziare una dieta comporta dei sacrifici. Per fortuna nel trattamento della cellulite si ha più che altro un mutamento delle proprie abitudini alimentari, senza grandi restrizioni, dato che la cellulite è un inestetismo che può colpire sia le donne magre come le donne grasse e non è sempre associata al sovrappeso: anche una donna in peso forma può avere la cellulite dovuta a ritensione idrica (ritensione dei liquidi).
DIETA ANTICELLULITE: cosa mangiare e cosa evitare
Le regole basilari da applicare in una dieta per la cellulite sono le seguenti:
– riduzione dell’ apporto calorico solo in caso di effettiva necessità: un calo di peso rapido e violento può di per sé dar luogo a inestetismi come il rilassamento dei tessuti e una perdita di elasticità della pelle che porta alla formazione delle smagliature;
evitare salse, intingoli, pietanze pasticciate, scatolame, cibi preconfezionati, precotti e salumi (dove il sale è nascosto);
– cercare di evitare le fritture, cucinando al vapore, bollito, ai ferri, con padelle antiaderenti, a microonde;