Maratona contro il tumore al seno. Roma 18 maggio – Bari 25 maggio

 La corsa contro il tumore al seno: torna l’ appuntamento con Race for the cure, la celebre mini maratona di solidarietà. La nona edizione della maratona, che si svolge a Roma il 18 maggio, a Bari il 25 maggio e a Bologna il 28 settembre, avrà come madrina l’ attrice Maria Grazia Cucinotta, impegnata da molti anni nella lotta ai tumori al seno. Oltre alla maratona per la raccolta dei fondi, nel Villaggio della Prevenzione saranno offerte visite gratuite senologiche, ecografie e mammografie in particolare a donne disagiate. L’ evento organizzato dalla Komen Italia onlus sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si propone di esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno e di sensibilizzare l’ opinione pubblica sull’ importanza della prevenzione. I fondi raccolti durante la manifestazione sostengono ogni anno progetti concreti nella lotta ai tumori del seno, sia della Komen Italia che di altre associazioni. La manifestazione coinvolgerà tutti: grandi e bambini, famiglie, scuole, squadre aziendali e gruppi di amici, atleti competitivi e “sportivi della domenica”. Chi non se la sente di correre per 5 km, ha infatti la possibilità di passeggiare tra le vie più belle del centro o semplicemente di trascorrere una piacevole mattinata nel villaggio della Race, tra musica dal vivo, esibizioni di danza e fitness e tanti divertimenti per i più piccoli. Le protagoniste della Race sono le “Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. Un incoraggiamento forte per le oltre 30.000 donne che ogni anno in Italia “incontrano” il tumore del seno a vivere questa esperienza in modo più aperto e sereno.
Insieme alle “Donne in Rosa”, sono i volontari a dare l’impronta caratteristica alla Race. È grazie al loro impegno ed entusiasmo che l’evento riesce a coinvolgere un numero sempre maggiore di partecipanti. Per entrare a far parte del gruppo dei volontari della maratona di Roma è possibile chiamare lo 063050988.

Giornata nazionale delle allergie-17 maggio 2008 Allergy Day

 Con lo slogan L’ allergia si vince, sarà celebrata la Giornata nazionale delle allergie sabato 17 maggio 2008, su tutto il territorio nazionale. I cittadini troveranno medici specialisti che offriranno chiarimenti sulle cause, sui disturbi, sui modi di prevenire e curare le allergie. La Giornata nazionale delle allergie è promossa dalla Federazione delle Società Allergologiche (AAITO, SIAIC e SIICA). La manifestazione sarà differenziata a seconda della sede del centro aderente all’ iniziativa. In alcune sedi gli ambulatori ospedalieri saranno aperti alla cittadinanza sabato 17 maggio 2008 dalle ore 9.00 alle ore 12.30 oppure, in contemporanea, saranno organizzati degli incontri di educazione sanitaria rivolti alla popolazione. L’obiettivo, infatti, è quello di informare la popolazione sulle malattie allergiche. Le allergie sono comuni a tutte le età e riguardano una percentuale notevole della popolazione compresa tra il 20 ed il 30%, di adulti e bambini. Le malattie allergiche peggiorano la qualità di vita di chi ne è affetto ed hanno rilevanti costi sociali. Le più diffuse sono quelle dovute ai pollini, poi ci sono le allergie alimentari, quelle ai farmaci ed altre, quelle meno conosciute ma molto pericolose, come le allergie dovute al veleno degli imenotteri (api, vespe e calabroni). Per quello che riguarda l’ allergia ai pollini esiste la possibilità di accedere ad un Bollettino di Previsione Pollinica che informa i pazienti allergici e quindi di provvedere alle misure preventive tempestivamente (www.pollinieallergia.net). Oggi sono a disposizione dei pazienti delle terapie efficaci, in grado di controllare i sintomi e di garantire così una vita normale. Inoltre i vaccini per le allergie consentono non solo una riduzione dei sintomi ma anche la possibilità di interferire sull’evoluzione delle malattie allergiche dell’apparato respiratorio. Pertanto le malattie allergiche possono e devono essere diagnosticate precocemente e correttamente in modo da iniziare il più presto possibile una idonea terapia rivolgendosi ai centri che saranno indicati, dalla Federazione delle Associazioni Allergologiche, come aderenti alla giornata dell’ Allergy Day.

La nuova fiala anticellulite snellente si mescola alla nostra crema corpo

 Per combattere la cellulite, perchè rinunciare alla nostra crema corpo preferita che usiamo abitualmente dopo il bagno o la doccia ? La novità anticellulite oggi è contenuta in una fiala simile a una siringa e si chiama Clarins Addition Concentré Minceur. E’ un gel inodore da aggiungere alla crema corpo abituale trasformandola in una vera e propria crema anticellulite per un trattamento che agisce in profondità. La nuova fiala della Clarins contiene nella sua formula gli estratti di sette piante ad azione sinergica: agrimonia con attività drenante, uncaria che riduce l’ assorbimento dei grassi da parte delle cellule, caffeina (un must perchè accelera il metabolismo anche in uso topico), guaranà, geranio e cangzhu che stimolano l’ eliminazione dei grassi promuovendo la produzione di ATP (energia), baccharis e ortonia che bloccano la formazione di nuovi adipociti. Ma come sfruttare al meglio il trattamento anticellulite di Clarins ? Per prima cosa non va esposto alla luce diretta: nella fiala il concentrato anticellulite non viene intaccato dall’ aria e i principi attivi rimangono intatti. Il trattamento non va usato la sera se siete tipi eccitabili: il concentrato contiene caffeina, indispensabile paladino contro il grasso ma anche nemico di un sonno tranquillo. Non esagerare il dosaggio: il siero della fiala può essere mescolato con qualsiasi crema, latte o olio profumato senza perdere l’ efficacia dovuta ai sette estratti di piante, bastano sei-otto gocce di prodotto da mescolare con la crema abituale. Non mescolare il siero Clarins con altre creme anticellulite: in molte creme ad azione riducente, tonificante o rimodellante sono già presenti principi attivi contro la cellulite, l’ eventuale aggiunta del concentrato di Clarins non li modifica ma non li rende neanche più efficaci, quindi in pratica si spreca inutilmente il prodotto (mescolarlo sempre ad una normale crema corpo o ad un olio). Infine, massaggiare: mai essere frettolose nello stendere la crema, massaggiare iniziando sempre dal basso (le caviglie) verso l’ alto (la vita) e dalle braccia verso le spalle. Coccolatevi!

Carote: nell’ insalata, da sole o nella torta per un’ alimentazione sana

 La carota, integrata in una sana alimentazione, possiede vere e proprie virtù medicinali: protegge, medica e cicatrizza le pareti intestinali fermando eventuali emorragie, aumenta la secrezione biliare e anche quella lattea, il suo succo ricco di minerali e vitamine ha il potere di ringiovanire i tessuti, mentre l’ olio di carota aiuta contro la carie dentale e le affezioni polmonari e ossee…e pare avere anche un benefico effetto sull’ umore ! Una curiosità: anticamente le carote erano bianche, viola, rosse, giallo-verdi o nere, ma non arancioni. Inoltre, il loro gusto era così amaro che venivano usate solo per fini terapeutici. Oltre alle sue benefiche proprietà per la salute, la carota è utilissima nella dieta: può essere mangiata nell’ insalata oppure da sola come spuntino salutare, o anche centrifugata da bere. I centrifugati sono un ottimo modo per fare il pieno di vitamine e minerali. Si possono preparare con uno o più tipi di frutta e verdura, ma un’ abbinata classica e piacevole al palato è il centrifugato di mela e carota. Ci sono ottimi strumenti in commercio per preparare in modo semplice e veloce i centrifugati (ad esempio Multipress di Braun costa solo 70 euro). Una dieta sana e calibrata può comunque prevedere anche una fetta di torta di carote : un modo dolce per restare in salute ! Ecco la ricetta.

Depressione e fitoterapia. Una cura possibile.

 Sono circa 5 milioni gli italiani che soffrono di disturbi della depressione e solo il 25% chiede aiuto a uno specialista. Lo conferma Salvatore di Salvo, psichiatra e presidente dell’ Associazione per la ricerca sulla depressione (www.depressione-ansia.it). Si parla di depressione quando il tono dell’ umore perde flessibilità, si fissa verso il basso e non c’è più nulla di piacevole che riesca a influenzarlo: è come guardare il mondo attraverso cinque paia di occhiali scuri, si vede tutto nero. Ma quali sono i sintomi per riconosce la depressione ? Secondo l’ Organizzazione mondiale della sanità, si può diagnosticare uno stato di depressione quando per almeno due settimane sono contemporaneamente presenti 5 (o più) di questi sintomi: umore triste e depresso, aumento o perdita di peso, insonnia o sonno esagerato, agitazione o rallentamento psicomotorio, affaticamento, sensi di colpa, incapacità di pensare e di concentrarsi, pensieri di morte. Spesso si cerca di spronare chi è depresso a cambiare, gli si chiede di metterci almeno un pò di “volontà”. Ma volontà vuol dire energia e a chi soffre di questo disturbo è proprio l’ energia che manca. Da soli in certi casi è difficile uscirne. Oltre agli psicofarmaci (il Prozac è solo il capostipite degli antidepressivi a prescrizione medica), anche la fitoterapia è usata nella cura della depressione. In particolare, l’ iperico è la pianta ufficiale per curare la depressione, lo conferma Ottavio Iolomelli (docente di fitoterapia all’ Università di Chieti).

Il cerotto wi-fi : il cerotto senza fili che trasmette i dati ed evita il day hospital

 Arriva il cerotto wi-fi per monitorare il paziente: un cerotto che è un vero e proprio laboratorio di analisi (o un laboratorio di analisi che ha le dimensioni di un cerotto !), applicato sul paziente può evitare il day hospital e il medico è in grado di sapere tutto sul paziente. Ideato dall’ Università di Pisa, il cerotto viene applicato per 24 ore sulla pelle del paziente e permette di monitorare battiti cardiaci, temperatura, glucosio e altri parametri. In un futuro addio dunque al day hospital e a lunghi esami, la tipica giornata di controllo in ospedale. I dati assorbiti dal cerotto (progettato da un team di bioingegneri), attraverso un sistema di connessione wireless, passano direttamente su un monitor dell’ ospedale dove il medico può già effettuare la diagnosi. Il gruppo di ragazzi pisani che hanno creato il cerotto-laboratorio è composto da Antonio Mazzeo, Francesco Randazzo, Pietro Valdastri e Alessio Misuri; hanno costituito Win: un gruppo di lavoro la cui prima creazione è appunto il piccolo laboratorio di analisi delle dimensioni di un cerotto, applicabile sulla pelle dei pazienti che hanno la necessità di essere sottoposti a un monitoraggio costante di alcuni parametri vitali. I quattro cervelli hanno ottenuto per il loro progetto un finanziamento di 50mila euro che serviranno, specifica Antonio Mazzeo, a costituire la società e pagare i costi del brevetto del prototipo che svilupperanno compiutamente nel giro di un anno. L’ idea dei quattro di Win è affascinante: ci sono molti pazienti che devono essere sottoposti a un monitoraggio continuo e questo comporta la loro ospedalizzazione, con forti limitazioni della loro attività e alti costi per la collettività.

Pesce: proteine e omega 3. Ma attenzione al mercurio

 Che mangiare pesce fa bene è risaputo: il pesce è un alimento sano ricco di proteine e omega 3 (acidi grassi). Ma mangiando pesce, insieme agli omega3 che tanto fanno bene alla salute possono essere presenti anche dosi di mercurio. I benefici offerti dagli omega 3 all’ organismo sono superiori in valore assoluto ai danni imputabili all’ assunzione di mercurio (attraverso il pesce contaminato che finisce nel piatto). Ci sono però dei metodi per ridurre il rischio di assunzione di mercurio: è sempre meglio scegliere i pesci ritenuti più sicuri dalle indicazioni dell’ Environmental Defense Fund di Washington (Usa) e usare un metodo di cottura del pesce che mantenga alti gli omega 3. Ecco una classifica utile per la scelta tra i diversi tipi di pesce sulla base del loro contenuto di proteine, omega 3 e rischio di inquinamento.
ALICI: grondano di omega 3 e vivono così poco che gli inquinanti non fanno in tempo a depositarsi nelle loro carni; fritti hanno troppi grassi, meglio quindi mangiarli arrosto. Contengono 3150 mg di omega 3 a porzione, 25,2 g di proteine a porzione, un rischio di inquinamento basso.
BRANZINO: il suo apporto di ferro (30 mg a porzione) fa circolare meglio l’ ossigeno per il corpo, aiutando muscoli e cervello a girare al massimo, un pò inquinato però. Contiene 950 mg di omega 3 a porzione, 26,6 g di proteine a porzione, un rischio inquinamento medio.
MERLUZZO: un etto e mezzo garantisce un’ iniezione da 0,12 mg di riboflavina, la vitamina B2 famosa perchè favorisce una vita delle cellule più lunga. Contiene 276 mg di omega 3 a porzione, 25,5 g di proteine a porzione, un rischio di inquinamento da mercurio medio.
TROTA DI ALLEVAMENTO: rifornisce di tutti i nutrienti che servono alla modica cifra di 118 calorie per etto, e con una quantità di metalli pesanti tra le più basse registrate. Contiene 1396 mg di omega 3 a porzione, 30 g di proteine a porzione, un rischio di inquinamento basso.

Cross linking della cornea. Curare il cheratocono con laser e raggi UV

 Cross Linking della cornea con raggi UV e vitamina B per il futuro degli occhi colpiti da cheratocono: una malattia della cornea molto diffusa che colpisce entrambi gli occhi. Spesso il cheratocono viene scambiato per miopia e si aggrava. L’ unica cura era finora il trapianto di cornea, ma oggi esiste una valida alternativa con il cross linking: vengono messe gocce di vitamina B2 sulla cornea che, esposta ai raggi ultravioletti, si rafforza. In Italia il cross linking è già praticato in vari ospedali. La cura del cheratocono con il cross linking della cornea (una metodica non invasiva che utilizza il laser a raggi ultravioletti per contrastare l’ evoluzione del cheratocono) va avanti con ottimi risultati. Il cheratocono è una malattia della cornea, una distrofia progressiva non infiammatoria, che colpisce sia uomini che donne, generalmente in giovane età, fra i 20 e i 30 anni. Ha origini genetiche e un’ evoluzione soggettiva; all’ inizio determina un peggioramento della qualità visiva, negli stadi più avanzati opacizzazione e in alcuni casi anche la perforazione della cornea. Il problema si rende evidente quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e s’ incurva progressivamente verso l’ esterno, deformandosi così a forma di cono. La curvatura irregolare che si viene a creare cambia il potere refrattivo della cornea, producendo di conseguenza distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano. Il cross linkig corneale è un intervento di cura non invasivo. Si tratta di una metodica di trattamento che utilizza laser a raggi ultravioletti, è indolore e si effettua in Day-Hospital. Dai primi studi condotti questa tecnica si è dimostrata in grado di ridurre l’ astigmatismo, di rallentare e, a volte, anche di arrestare temporaneamente l’ evoluzione del cheratocono evitando il trapianto della cornea.

Cosmetici uomo: crema e prodotti viso per acne e pelle grassa

 La pelle grassa (eccesso di sebo) accompagnata da acne può manifestarsi nell’ uomo non solo nell’ età dell’ adolescenza, ma anche in età adulta. La pelle grassa e la comparsa di brufoli possono infatti essere causati da stress e da una pelle particolarmente sensibile agli agenti atmosferici (smog e inquinamento). Tanto più che nell’ uomo la comparsa di brufoli e la pelle sensibile si vengono a scontrare con la necessità di farsi la barba che può ulteriormente irritare la pelle del viso. Ma la ricerca cosmetica è venuta incontro anche alle esigenze maschili: con l’ utilizzo costante di prodotti cosmetici appositamente studiati per la pelle grassa e seguendo i consigli di una buona detersione del viso, è possibile tenere sotto controllo l’ eccesso di sebo che provoca pelle grassa e brufoli e migliorare l’ aspetto della pelle del viso. Prima di tutto bisogna seguire i consigli per una corretta detersione. Via la saponetta: il viso va lavato con un detergente allo zinco o all’ argilla, sostanze che assorbono l’ eccesso di grasso. Evitare le saponette che “sgrassano” troppo (e sono quindi troppo aggressive) che di conseguenza aumentano la produzione di sebo. Usare preferibilmente un gel da barba all’ acido salicilico, che libera i pori ustruiti e disinfetta la pelle. Dopo aver esfoliato e liberato i pori, scegliere un prodotto (crema) che penetra nella pelle ed elimina le imperfezioni in profondità. Il problema della pelle grassa infatti peggiora quando il clima è caldo-umido, occorre quindi applicare una crema che assorbe subito l’ eccesso di sebo in superficie. Inoltre, anche se è grassa, la pelle del viso ha bisogno di acqua: ideale una crema che idrata e al tempo stesso regola la produzione di sebo. Infine, resistere all’ impulso di schiacciare i brufoli: si rischia di aggiungere batteri con le dita (meglio usare la sera un rimedio in tubetto). E passiamo ai cosmetici e alle creme da usare !

Il nuovo test di paternità con il kit del Dna. Basta un’ analisi della saliva

 Il nuovo test di paternità arriva per posta se si fa richiesta e viene inviato in una busta anonima per rispetto della privacy. E’ il kit del Dna (un vero e proprio test di paternità) che consente di scoprire di chi è il figlio. Contiene un tampone per il prelievo della saliva (quella del padre e quella del bambino). Basta strofinarlo dolcemente sulla lingua e rispedirlo. La procedura è semplice e la risposta veloce: si va dagli 8 giorni alle 48 ore. Basta richiederlo su Internet oppure andarlo a prendere nei laboratori di analisi che offrono il servizio. In Italia sono circa una ventina i siti internet che permettono di acquistare con un semplice clic il kit del Dna per il test di paternità (per citarne alcuni: www.easydna.it ; www.laboratoriogenoma.it ; www.paternita.eu ). All’ estero sono in molti a farne uso ma, per quanto riguarda l’ Italia, non ci sono ancora dati ufficiali. Forse perchè in Italia il risultato del test di paternità con il Kit del Dna non ha una valenza giuridica, ovvero in sede giudiziale non può essere portato come prova. Può però aiutare a dormire notti più tranquille o a fugare sgradevoli dubbi. L’ affidabilità sembra essere del 99,99%. Per quanto riguarda il costo, è variabile: dai 200 ai 600 euro.

Papilloma virus: che cos’è, come si previene, come si cura

 Il papilloma virus si prende per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto sessuale completo, e se trascurato può provocare conseguenze gravi, incluso il carcinoma cervicale (tumore al collo dell’ utero). Ma una buona prevenzione, e soprattutto una diagnosi precoce, possono fare la differenza. I papilloma virus umani (Hpv, dall’ inglese Human papilloma virus) sono virus a Dna che si trasmettono per via sessuale e che si replicano nelle cellule dell’ epidermide. Il papilloma virus è stato trovato anche nella saliva, però attualmente si esclude che si possa trasmettere con questa, probabilmente perché è presente in piccola quantità. Esistono oltre 120 tipi di Hpv, che si differenziano per i tipi di tessuto che infettano. Più di 40 tipi interessano l’epitelio anogenitale (cervice uterina o collo dell’ utero, vagina, vulva, retto, uretra, ano, pene), e alcuni fra questi sono definiti Hpv ad alto rischio: sono quelli collegati all’ insorgenza di vari tipi di tumori, soprattutto della cervice (collo ell’ utero), ma anche del pene, dell’ ano, della vulva. Degli Hpv ad alto rischio, l’ Hpv 16 e 18 sono quelli più frequentemente implicati nel carcinoma cervicale (tumore dell’ utero), essendo responsabili rispettivamente di circa il 60% e 10% di tutti i tumori cervicali. La maggior parte delle infezioni da Hpv è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. In caso di infezione persistente, il tempo che intercorre tra l’ infezione e l’ insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale (tumore al collo dell’ utero) può essere di 20-30 anni. L’infezione da Hpv si trasmette soprattutto attraverso rapporti sessuali vaginali o anali con partner portatori del virus. Il rischio di contrarre il virus quindi aumenta con l’aumentare del numero dei partner sessuali. Anche altri tipi di rapporti sessuali (orali o manuali) possono essere vie di trasmissione, ma molto più raramente. Il carcinoma della cervice uterina (tumore dell’ utero) continua a rappresentare un importante problema sanitario: a livello mondiale è il secondo tumore maligno della donna. Il carcinoma cervicale è il primo cancro a essere riconosciuto dall’ Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile a un’ infezione: quella genitale provocata dal papilloma virus umano (Hpv). Circa il 70% di tutti i carcinomi cervicali sono associati alla presenza di Hpv 16 o 18. La probabilità di progressione delle lesioni è correlata anche ad altri fattori, quali l’elevato numero di partner sessuali, il fumo di sigaretta, l’uso a lungo termine di contraccettivi orali, e la co-infezione con altre infezioni sessualmente trasmesse. La prevalenza delle infezioni da Hpv varia con l’età: è più elevata nelle giovani donne sessualmente attive, mentre un secondo picco di prevalenza si nota nelle donne intorno alla menopausa o dopo.