Impariamo a respirare correttamente

di Daniele Pace Commenta

Se dopo qualche ora di studio senti la mente affaticata e il corpo in tensione, puoi trovare un istantaneo sollievo concedendoti un breve intervallo per muoverti e dedicarti per alcuni minuti a una ginnastica respiratoria profonda.

Tramite atti respiratori eseguiti con consapevolezza puoi trovare un immediato giovamento nel recupero di quelle capacità mentali che la tensione nervosa accumulata ti ha offuscato. Respirare più profondamente e più lentamente provoca diversi cambiamenti fisiologici benefici. Per esempio, un respiro profondo aumenta la pressione nel torace che automaticamente richiama il sangue verso il cuore tramite i grandi vasi sanguigni. La quantità elevata di sangue che raggiunge il cuore confluisce verso il cervello apportandovi ossigeno.

Woman in Easy Seat pose (Sukhasana)

Anche quando ti cimenti in attività di tipo motorio o sportivo, come correre o giocare, i vasi sanguigni dei muscoli che vengono interessati nell’azione, richiamano il sangue verso di loro entrando in concorrenza con l’irrorazione del sangue verso il cervello. Ciò può determinare una diminuzione delle capacità di attenzione o di concentrazione. Con una serie di fasi respiratorie, per i processi sopra indicati, il sangue viene riconvogliato verso il cervello ricreando l’equilibrio necessario per la riacquisizione delle capacità di attenzione e concentrazione e per il mantenimento delle funzioni vitali. Nell’atto respiratorio profondo sono previste quattro fasi:

  1. l’inspirazione;
  2. l’apnea inspiratoria;
  3. l’espirazione;
  4. l’apnea espiratoria.

Queste fasi devono essere eseguite in maniera lenta e profonda ma in particolare applicando una tecnica respiratoria che privilegi la respirazione addominale. Nello yoga, per esempio, tale respirazione è alla base di certi esercizi di meditazione e coinvolge tutto il polmone dalla base agli apici. Prova a eseguirla.

  1. Seduto su una sedia, metti le mani sul ventre.
  2. Inspira in maniera decisa e profonda facendo gonfiare l’addome per l’affluenza di aria che vi hai fatto pervenire. Con questo primo atto hai riempito di ossigeno la base dei polmoni.
  3. In apnea inspiratoria solleva le coste ampliando la parte centrale e superiore del torace e mantieni questa condizione per alcuni secondi. È la parte centrale dei polmoni che viene interessata.
  4. solleva e ruota lentamente prima una spalla e poi l’altra facendo spostare l’aria verso gli apici dei coni polmonari.
  5. Espira molto lentamente l’aria fuori dai polmoni fino a raggiungere un’apnea espiratoria che può durare per alcuni secondi.

A questo punto, terminato il ciclo completo della respirazione, abbiamo un’elevata ossigenazione del cervello tale che qualche volta, se l’esercizio non è eseguito o modulato in modo corretto, può provocare leggeri giramenti di testa, peraltro facilmente eliminabili con una corsetta sul posto. Il movimento crea infatti un richiamo del flusso sanguigno verso i muscoli con la conseguente utilizzazione dell’ossigeno in esubero per il cervello.

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