L’allattamento al seno riduce i rischi di obesità infantile

di Redazione Commenta

L’obesità infantile è uno dei problemi del nuovo millennio, alimentazioni sbagliate, comportamenti e stili di vita irregolari, portano all’ormai fenomeno sempre più esteso di bambini che, fin dai primi anni della loro vita, hanno chili in eccesso che, se non curati a tempo debito, andranno incontro ad una vita difficoltosa, con reali problemi di salute. L’obesità è,ormai, diventata una vera e propria patologia a qualsiasi età. Stando ad alcuni recenti studi, l’allattamento al seno ridurrebbe questo rischio.

E’ stato un gruppo di scienziati irlandesi a condurre uno studio sull’obesità infantile, pubblicato sul “Social Science and Medicine Journal”, i cui risultati dicono che maggiori sono le settimane in cui il bambino si allatta al seno materno, minori saranno le possibilità del bambino di sviluppare un peso eccessivo negli anni successivi.

Le percentuali sono effettivamente alte, pensate che l’obesità infantile si ridurrebbe del 38 per cento nel caso in cui l’allattamento al seno dovesse durare tra le 13 e le 25 settimane, che andrebbe ad aumentare di oltre il 51 per cento se l’allattamento dovesse durare oltre le 26 settimane. In pratica, in caso di allattamento inferiore alle 13 settimane tutti i benefici di questa alimentazione, decisamente sana, sarebbero vanificate.

Lo studio irlandese ha coinvolto nella ricerca oltre 8.596 bambini irlandesi, un settimo dei nati tra il 1997 e il 1998. Sono stati presi in esame molti fattori, fra cui i risultati già esistenti dell’obesità infantile, lo stato socio-economico della famiglia del bambino, il peso dei genitori e l’eventuale scarsità di attività fisica.

I fattori che hanno contribuito a correlare fra loro allattamento al seno e rischio ridotto di obesità infantile, sono stati la composizione del latte materno e il senso di sazietà. Il primo presenterebbe una componente più salutare rispetto a qualsiasi altro tipo di latte, il secondo sarebbe più evidente e comprensibile in questo tipo di nutrizione, dunque, il bambino lo recepisce più chiaramente.

Photo credit: ChepeNicoli su Flickr

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