Il cuore bionico artificiale per la cura malattie del cuore
Pesa 25 grammi ma pompa 3 litri di sangue al minuto, è grande come la pila stilo di un telecomando il cuore artificiale più piccolo del mondo: un mini-cuore bionico.
All’ estero è stato testato con successo su 14 pazienti, ma già in un prossimo futuro potrebbe arrivare anche in Italia con un probabile debutto in Lombardia: il gruppo Humanitas, a Rozzano (Milano) o la Gavazzeni di Bergamo potrebbero essere i primi a sperimentarlo nel nostro Paese.
Lo ha annunciato Ettore Vitali di Humanitas, e presidente della Società italiana di chirurgia cardiaca (Sicch). Ancora in attesa del marchio CE, che potrebbe arrivare nel corso del 2009, il cuore-pila è stato utilizzato in un trial avviato 7 mesi fa nei centri cardiochirurgici di Lovanio (Belgio), Hannover e Munster (Germania). I 14 pazienti arruolati erano malati di scompenso cardiaco in fase terminale, in altre parole il loro cuore non riusciva più a pompare sufficiente sangue per nutrire e ossigenare i tessuti dell’ organismo, e tutti questi malati erano in lista d’ attesa per un trapianto di cuore. Considerata la loro estrema gravità, tre sono morti, 8 sono stati poi trapiantati e altri tre vivono ancora con questo device bioingegneristico.
Il cuore-bionico supplisce in parte alle funzioni di pompa del ventricolo sinistro e si inserisce come un pacemaker in una tasca sottocutanea, attraverso una procedura mini-invasiva ossia con una parziale toracotomia.