Pillola dei cinque giorni dopo, sconosciuta per le donne italiane

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Appare strano che, in un’epoca in cui internet offre la possibilità di tenersi aggiornati su qualsiasi avvenimento, le donne italiane non conoscano praticamente nulla sulla pillola dei cinque giorni dopo, in pratica la nuova pillola anticoncezionale d’emergenza, giusto per dare un’idea, non solo, non si conosce come si possa utilizzare e, sono in tante a pensare che sia un farmaco per dimagrire. Tutto questo nonostante una forte campagna di informazione, soprattutto nelle farmacie. In Italia la pillola dei cinque giorni dopo è in vendita dal 3 aprile scorso.

A rendere pubblica questa disinformazione è un sondaggio condotto online da “Mettiche.it”, il portale nato per divulgare informazioni su salute e contraccezione promosso dalla Smic, la Società Medica Italiana per la Contraccezione. Nelle ultime due settimane sono state coinvolte oltre duemila donne over 14 anni, equamente distribuite su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del sondaggio era capire quanto le donne fossero a conoscenza della loro salute e sui sistemi contraccettivi in generale e, nello specifico, cosa fare in caso di emergenza.

Ebbene, i risultati sono davvero sconcertanti: solo il 42,9 per cento delle donne era a conoscenza dell’esistenza di un metodo d’emergenza per scongiurare una gravidanza indesiderata, il 38,5 per cento delle donne intervistate italiane, invece, ritiene che la pillola dei cinque giorni dopo sia addirittura “un farmaco per dimagrire quando hai mangiato troppo”, infine, il 18,6 per cento “un medicinale da assumere dopo le mestruazioni per prevenire i dolori mestruali il mese successivo”.

E non è tutto, sempre all’interno del sondaggio, si scopre che, in particolar modo le donne al di sotto dei 25 anni, ha paura di una gravidanza indesiderata tanto da condizionare i rapporti sessuali, una percentuale molto bassa conosce quali siano i giorni fertili. Ed ancora, la maggioranza delle donne italiane non è in grado di stabilire con certezza se ha avuto un rapporto a rischio (80 per cento). I risultati allarmanti, sono stati commentati da Emilio Arisi, Presidente della Smic:

Evidentemente, nonostante le informazioni fornite dai media continua a permanere un’ignoranza preoccupante, in particolare tra le giovanissime, proprio sulla contraccezione d’emergenza. Eppure sono soprattutto le ragazze in fase adolescenziale e post adolescenziale che dovrebbero sapere come reagire di fronte a un rapporto a rischio di gravidanza.

Non è raro che le donne chiedano aiuto per un preservativo rotto o posizionato male, e sui rimedi a cui ricorrere per aver dimenticato di assumere la pillola anticoncezionale per più di tre giorni. Da qui la necessità di potenziare il fronte informativo sulla piccola anticoncezionale, per compensare, in qualche modo, le carenze del sistema scolastico che non affronta un tema molto importante come l’educazione sessuale.

Photo credit: starbooze su Flickr

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