Obesità, cause, prevenzione e cura della malattia metabolica

Occorre innanzitutto precisare che l’obesità non è il frutto esclusivo di un maggior introito di calorie, ma di una somma di cause, a volte anche concomitanti, prima tra tutte la sempre più dannosa pigrizia, che ci rende ogni giorno di più uomini-robot seduti a una console elettronica da cui controlliamo e gestiamo il ritmo della vita quotidiana. Ci si muove poco, si brucia sempre meno, e questo porta nel tempo prima a non dimagrire e poi a ingrassare.

Gli integratori più efficaci e più sicuri per il sovrappeso

 Il sovrappeso è un fattore di rischio quando i chili in più si legano al colesterolo cattivo (LDL) alto, al colesterolo buono (HDL) basso, alla glicemia alta, così come ai trigliceridi alti e all’ipertensione (in questi casi si parla di sindrome metabolico ad alto rischio di infarto e diabete). Il sovrappeso nella regione addominale (la cosiddetta pancia grossa, la pancetta e le maniglie dell’amore sui fianchi) è pericoloso per il cuore; l’adipe in eccesso in questa zona del corpo produce sostante infiammatorie che intaccano le pareti interne delle coronarie.

L’inquinamento ambientale può essere una delle cause dell’obesità?

Sono molti anni che la ricerca ha messo in evidenza l’inquinamento ambientale tra le cause che portano all’obesità. Infatti, negli ultimi anni si è capito che l’obesità è causata da diversi fattori e non è solo legata a uno squilibrio nel bilancio tra calorie assunte e calorie consumate. Vi sono per esempio cause genetiche, cliniche, metaboliche, sociali e familiari, ovvero l’influenza del contesto in cui si vive e infine ambientali.

Obesità e fumo: un binomio da non sottovalutare

Le cause dell’obesità, un fenomeno in forte crescita, sono svariate, fra queste anche il fumo. Lo provano anche le varie ricerche mediche, un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma ha pubblicato uno studio nel quale sono stati analizzati i dati di 45mila uomini, reclutati all’età di 18 anni per il servizio militare, monitorando il loro stato di salute per i successivi 38 anni, rilevando l’IMC (Indice di Massa Corporea) e considerando se erano fumatori o meno.