Salus: salone della salute e del benessere, Padova 14-16 marzo 2008

 Salute e benessere sono oggi tra i settori più richiesti e in crescita. Nelle giornate del 14, 15 e 16 marzo 2008, a Padova, Salus (salone della salute e del benessere) proporrà tre eventi insieme in un unico format espositivo come risposta alla sempre maggiore richiesta globale di benessere psicofisico. Nell’ Area Salus verranno allestite zone dedicate al settore naturale (salute naturale, vivere sano e nutrizione salutistica), al wellness e al turismo del benessere. Nell’ Area Herbora ci saranno spazi dedicati all’erboristeria, alla medicina naturale e olistica, ai prodotti fito-farmaceutici, a cosmetici e dietetici, agli integratori alimentari. Per finire, nell’ Area Pianeta Salus (la fiera virtuale) ci sarà una piattaforma virtuale del benessere composta da televisore e digitale terrestre, web, sky e cellulare. Un progetto in grado di proporre al consumatore finale una vasta panoramica su prodotti e servizi mirati al raggiungimento e al mantenimento della propria salute. La novità per gli espositori: attraverso la piattaforma multimediale di nuova generazione che comprende la televisione satellitare Sky 930, terrestre, web con e-commerce e cellulare wap, Salus Herbora offre inoltre agli espositori l’opportunità di essere visibili e attivi all’interno del panorama della salute e del benessere tutto l’anno. Tutte le attività promosse e le novità degli espositori verranno documentate dalla televisione. Con Pianeta Salus, saranno realizzate delle trasmissioni speciali sulla fiera, sugli espositori e sui loro prodotti, per portare Salus e Herbora anche nelle case di quanti non hanno avuto la possibilità di visitare la fiera in prima persona.

Naturalmente: fiera del benessere e buon vivere, Piacenza 7-9 marzo 2008

 Naturalmente è un evento di PiacenzaExpo che ha lo scopo di promuovere la produzione, distribuzione e consumo dei prodotti dell’agricoltura biologica, e far conoscere le tecniche alternative per il proprio benessere. L’edizione 2008 si basa sulla filosofia del Benessere & Buon Vivere. L’area benessere comprende il settore del biologico e del vivere naturale. La qualità della vita, lo star bene con se stessi, la protezione della propria salute, il rispetto della natura sono al centro della manifestazione. L’area benessere comprende anche dimostrazioni tecnico-culturali, presentazioni ed eventi per stabilire uno scambio con i visitatori e per condividere un momento di crescita e di approfondimento. Sarà allestita la 3° Mostra Fotografica Nazionale a cura di Apitalia “Voli d’ape” e la galleria “Le Regine del Miele – Donne protagoniste dell’apicoltura”, mostra fotografica a cura di Fausto Ridolfi. I SETTORI DEL BENESSERE Salute: prodotti da erboristeria; erbe, piante officinali ed essenze; integratori e salute naturale; prodotti per la prevenzione, la cura, l’igiene e il benessere psicofisico. Ambiente: prodotti e materiali ecocompatibili; energie rinnovabili. Cultura: armonia corpo mente; qualità della vita; rapporto uomo ambiente; sementi e concimi per l’agricoltura ecocompatibile; macchine, attrezzature ed imballaggi per l’agricoltura ecocompatibile e l’industria alimentare. Nell’area Buon Vivere, viene presentata l’arte del buon vivere come scoperta di tipicità e specialità enogastronomiche. Questo contesto è un’occasione per diffondere le diverse culture del nostro paese, i prodotti agroalimentari tipici e locali. Buon vivere non è solo una vetrina di tipicità, ma vanta anche un programma interattivo in cui il visitatore sarà coinvolto in una serie di laboratori e degustazioni guidate. “Abbiamo predisposto – spiega il direttore di PiacenzaExpo, Raul Barbieriun programma in collaborazione con l’Istituto alberghiero di Piacenza che permetteranno al visitatore di vivere la mostra da protagonista, scoprendo e degustando sotto la guida degli esperti le specialità locali”. L’idea è quella di favorire l’acquisizione di conoscenze specifiche sui prodotti e sugli abbinamenti più adatti con l’obiettivo di valorizzare le nostre tipicità, contribuendo contemporaneamente a migliorare l’educazione alimentare dei consumatori.

Collagene porcino per aumentare le labbra

 Ridefinire i contorni o aumentare le labbra con un effetto naturale, senza test cutanei preliminari e per 12 mesi. È possibile grazie ad un filler iniettabile a base di collagene porcino (si chiama Evolence), presentato tra le novità del Congresso Internazionale della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica (Sies) a Bologna. Il filler è in commercio già da alcuni anni per il trattamento delle rughe facciali ed è ora anche indicato per le labbra. Finora il collagene iniettabile maggiormente utilizzato era di provenienza bovina, con un effetto però limitato nel tempo (in media di 3-6 mesi). Anche l’ acido ialuronico, ampiamente utilizzato per la sua buona biocompatibilità e gli scarsi effetti collaterali, si degrada abbastanza rapidamente e richiede la ripetizione del trattamento due o tre volte l’anno. “Il collagene di origine porcina – spiega il dottor Maurizio Cavallini, docente al master di Medicina e Chirurgia Estetica dell’Università di Milano – è il materiale che più si avvicina al collagene umano e per questo viene facilmente accettato dall’organismo fino a diventare parte integrante della pelle del viso”. Il collagene porcino è quindi piu’ efficace di quello bovino. Il collagene porcino alla base di Evolence è il frutto della tecnologia innovativa Glymatrix, che sfrutta uno zucchero di origine naturale (il D-Ribosio) per imitare il modo in cui il collagene viene naturalmente prodotto nell’organismo. Questa tecnologia è stata sviluppata da ColBar LifeSciences LTd, azienda biotecnologia specializzata in ingegneria dei tessuti e medicina estetica. Il collagene porcino e’ iniettato con la stessa tecnica degli impianti di collagene bovino.

Lifting viso-collo senza cicatrici: endoscopia e lipofilling per le rughe

 Ringiovanimento del volto senza cicatrici grazie alla tecnica endoscopica – Ringiovanire il viso, collo compreso, in modo soft è possibile con il lifting endoscopico, un intervento chirurgico mini invasivo che si colloca a metà strada tra chirurgia estetica e medicina estetica. L’ intervento è stato illustrato da Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna, al Congresso internazionale di medicina, odontoiatria e chirurgia estetica che si è tenuto a febbraio proprio a Bologna con l’intervento su: Lifting mini invasivo del volto: ruolo dell’endoscopia del lipofilling e nuovi sistemi di sospensione.Il lifting endoscopico – afferma Gennai – prende le mosse dalle recenti scoperte nel campo dell’ invecchiamento del viso, che lo attribuiscono a due fattori: la discesa dei tessuti e la perdita di adipe, che causano le rughe e conferiscono un aspetto stanco. L’endoscopia permette di ottenere i risultati eccellenti raggiungibili solo con il bisturi, abbinati a un’ invasività minima che ricorda le metodiche soft della medicina estetica”. Il lifting endoscopico corregge i segni del tempo in modo soft e senza cicatrici, gli interventi chirurgici che prevedono di “ tirare e tagliare ” la pelle e spianare le rughe diventano obsolete. Il lifting endoscopico è stato inventato negli anni ’90 negli Stati Uniti da Nicanor Isse e Alessandro Gennai è stato il primo a portarlo in Italia, dopo averlo appreso in America direttamente da Isse. IN COSA CONSISTE? Senza che sia necessario tagliare i capelli, vengono eseguite sulla sommità della fronte quattro o cinque incisioni di un centimetro e mezzo, che non lasciano cicatrici. Da qui viene introdotta una piccola telecamera di 4 millimetri di diametro che riproduce su un monitor la visione di quanto accade sotto la pelle, consentendo così di riposizionare, con l’ausilio di microstrumenti, i tessuti profondi con maggiore precisione e fissarli con nuovi sistemi, come i nuovissimi fili con i coni e i gancini frontali riassorbibili. Le caratteristiche del viso restano inalterate e grazie al lipofilling, cioè l’innesto di tessuto adiposo precedentemente prelevato da altre parti del corpo, si ridonano i volumi del viso giovanile. L’uso dell’ endoscopia offre innumerevoli vantaggi: cicatrici limitate e tutte celate tra i capelli; nessuna incisione sul viso; tempi di guarigione più rapidi; assenza di complicanze legate alla cicatrizzazione e al trofismo della cute; minori rischi di lesioni nervose e vascolari; risultato più naturale.

Ecoballe: i dubbi sul termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti

 In Campania, in piena emergenza rifiuti, si torna a parlare di termovalorizzatori. Le recenti proteste dei cittadini contro la costruzione di un termovalorizzatore vicino ai centri abitati riportano ad un tema particolarmente importante per il sistema della gestione dei rifiuti in Italia. Perché nessuna comunità di cittadini vuole ospitare sul proprio territorio un termovalorizzatore? Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore (in questo caso si parla di teleriscaldamento utilizzato al posto del metano in uso a Brescia, Torino e Milano), riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla sola termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia. L’impiego dei termovalorizzatori sembra essere una via di uscita dal problema delle discariche ormai stracolme. Pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, i termovalorizzatori non eliminano in ogni caso l’ emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell’atmosfera circostante. Motivo che già di per sé è sufficiente per comprendere lo stato d’animo dei cittadini e le mobilitazioni sociali in questo senso. La termovalorizzazione per assolvere al suo compito in maniera ottimale dovrebbe non precedere bensì seguire un processo accurato di raccolta differenziata (separando accuratamente il vetro dalla plastica, dalla carta, dall’alluminio, etc). Anche la materia destinata ai termovalorizzatori (le cosiddette ecoballe) dovrebbe avere caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell’ambiente, e ciò dipende solo da una corretta e attenta raccolta differenziata, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza. Il termine termovalorizzatore, seppur di uso comune, è talvolta criticato in quanto sarebbe fuorviante. Infatti, secondo le più moderne teorie sulla corretta gestione dei rifiuti gli unici modi per “valorizzare” un rifiuto dovrebbero essere il riuso ed il riciclo, mentre l’incenerimento (anche se con recupero energetico) costituirebbe semplice smaltimento e sarebbe dunque da preferirsi solo alla discarica controllata.

Festa della donna: convegno su bellezza e salute a Roma

 Frontis, società di medicina estetica, con il patrocinio del IV Municipio e del Consiglio Regionale del Lazio, organizza sabato 8 marzo presso l’Ateneo Salesiano di Roma, l’evento gratuito ” Bellezza e salute: l’arte di mantenerle “, riservato al pubblico femminile. Il convegno affronterà il tema della bellezza e salute della donna in tutte le fasi della propria vita, compresi il periodo della gravidanza e dell’allattamento, attraverso la corretta nutrizione, la cura della cellulite, delle varici e il ringiovanimento del viso. Ognuna di queste tematiche verrà affrontata dal punto di vista medico-estetico integrato (medicina tradizionale, omeopatica, fitoterapica) grazie alla relazione della Dott.ssa Paola Fiori (medico estetico, omeopata, omotossicologa, chirurgo) e approfondito e illustrato con alcune dimostrazioni pratiche. Durante il convegno saranno presenti stands con personale specializzato che fornirà ulteriori informazioni sui prodotti e servizi più accreditati. La partecipazione all’ evento sarà gratuita. Le prime 50 partecipanti iscritte riceveranno inoltre un buono per una visita medico-estetica gratuita. Tutte le donne riceveranno piacevoli omaggi e potranno usufruire di promozioni offerte per l’occasione.

Pillola Ru 486 e interruzione volontaria della gravidanza

 La pillola RU-486 è l’ alternativa farmacologia all’ aborto volontario chirurgico: è possibile interrompere la gravidanza senza sottoporsi all’ intervento chirurgico. La Ru 486 è un prodotto chimico a base di mifepristone, un potente antiormone che interrompe l’annidamento dell’embrione nell’utero e provoca l’ aborto del concepito se assunta entro il secondo mese di gravidanza. Viene assunta dalla donna come una normale pastiglia. Trascorsi tre giorni, i medici somministrano alla madre una sostanza che induce le contrazioni e provoca l’ espulsione dell’ embrione. La somministrazione della pastiglia deve avvenire in ambiente ospedaliero. Negli Stati uniti, già a metà degli anni 80, i pro-life si mobilitarono contro la “French pill” (pillola francese): la Ru 486. Con questo metodo una donna sceglie di non diventare madre ma, appunto, cambia il metodo. L’aborto esiste già, e nonostante non manchino polemiche al riguardo, proprio un’ articolo della legge 194 (il n. 15) prescrive che si continuino a cercare le soluzioni migliori perché l’ aborto sia il meno possibile traumatico e pericoloso per la donna. A 20 anni dalla sua adozione in Francia, dopo essere stata registrata in 15 paesi dell’Unione europea, dopo che nel 2005 l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita nella lista dei farmaci essenziali, sbarca anche in Italia la RU-486. Non tanto per scelta delle autorità sanitarie del nostro Paese, ma sulla base della sua approvazione da parte della quasi totalità dei paesi membri dell’Unione: Exelgyn Laboratoires, che la produce, ha infatti avviato una procedura di mutuo riconoscimento. Le donne che decidono di interrompere la gravidanza potranno scegliere fra due procedure: quella tradizionale chirurgica, che prevede ricovero, anestesia, intervento da effettuare entro le prime 12 settimane di gestazione; e quella medica o farmacologica, che consiste nella somministrazione in ospedale di due pillole.

Bellezza batte fumo: smettere ti fa bella

 Resi noti i risultati della campagna di sensibilizzazione portata avanti da Lilt e Comune di Milano in questi mesi. Secondo i dati raccolti smettere di fumare ha giovato sia in termini di ringiovanimento della pelle che sul fronte della forma fisica. Un ringiovanimento medio della pelle di 13 anni e una diminuzione o mantenimento del peso corporeo per il 75% delle fumatrici milanesi coinvolte nella campagna “ Smettere ti fa bella. Bellezza batte fumo 1-0 ”. Questi i risultati più rilevanti del progetto-pilota per la lotta contro il tabagismo femminile che, per la prima volta in Italia, ha permesso di valutare i benefici, non solo fisici ma anche estetici, derivanti dall’abbandono della sigaretta su un campione di 46 donne seguite da un team di psicologi, dermatologi e nutrizionisti nel periodo febbraio-novembre 2007. Milano, la città italiana con la più alta percentuale di fumatrici, ha fatto da “apripista” nella sensibilizzazione a un vizio che coinvolge una donna su quattro, il 19,2% contro il 17,6% nel resto del Paese. “Con il progetto Bellezza batte fumo – ha dichiarato l’assessore alla Salute Landi di Chiavenna abbiamo aggredito il vizio del tabagismo nelle donne con dolcezza. Sembra un ossimoro, ma si è trattato proprio di meglio riuscire nell’intento perché abbiamo avvicinato le donne, anziché terrorizzarle: non abbiamo snocciolato dati allarmanti per spaventarle, ma abbiamo mostrato loro come avrebbero potuto migliorare il proprio aspetto estetico e accrescere la propria autostima gettando via la sigaretta. Puntare sulla bellezza, sulla prevenzione dell’ invecchiamento della pelle, è stato un segnale forte ed è stato recepito immediatamente. Con Bellezza batte fumo abbiamo dimostrato alle donne che non si vince perché si ha la sigaretta in mano che fa sentire più forti, ma si vince giorno dopo giorno con un viso più fresco, con la pelle più elastica e soprattutto con i polmoni più liberi”.

Concorso fotografico EYES ON THE PLANET: uno scatto per l’ Amazzonia

 La fotografia come strumento per salvaguardare l’ambiente, in particolare la foresta amazzonica. Attraverso Eyes on the planet si vuole promuovere la sensibilità ambientale. Le immagini migliori saranno messe all’asta e il ricavato sarà utilizzato dal Wwf e Slow Food per progetti in Brasile. Il concorso fotografico internazionale Eyes on the planet vuole promuovere la sensibilità ambientale attraverso strumenti universali come la fotografia e Internet. Giovani fotografi e semplici appassionati di fotografia potranno raccontare il loro punto di vista sull’ambiente. L’iniziativa è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che, dal 1 marzo, potranno collegarsi al sito www.eyesontheplanet.org per registrarsi e caricare la propria foto in digitale, in una delle quattro categorie tematiche previste:
Environment: immagini che evidenzino come azioni che sembrano trascurabili preludano a disastri di ampia portata e al contrario come i grandi cambiamenti possano nascere dai gesti più semplici e quotidiani;
People: storie di vita, testimonianze, gesti di solidarietà e di coraggio, donne e uomini che si adoperano per un mondo migliore;
Climate: l’impatto disastroso dei mutamenti climatici richiama l’uomo al proprio senso di responsabilità e lo esorta a mettere in discussione il suo stile di vita;
Food: la difesa dell’ambiente passa anche attraverso la tutela della cultura e del territorio d’origine dei prodotti alimentari.

Milano: energia pulita per riscaldare la città

 Dal 2009 il teleriscaldamento si estenderà al quartiere di San Siro, uno dei più popolosi della città di Milano. Il progetto, sostenuto dal Comune, da A2A (nata dalla fusione fra Aem Milano e la bresciana Asm) e da Aler (l’Azienda lombarda di Edilizia residenziale), consentirà la riduzione delle emissioni di anidride carbonica di circa 250 mila tonnellate l’anno nell’aria e notevoli benefici economici per i residenti della zona. Dopo aver già raggiunto e fornito calore pulito al quartiere Gallaratese, al nuovo Polo Fieristico e alle zone limitrofe, l’energia pulita riscalderà un’altra zona della città di Milano. Gli alloggi popolari dei seimila abitanti del quartiere di San Siro verranno riscaldati con il calore prodotto dal termovalorizzatore Amsa di Figino, Silla 2. Uno degli obiettivi primari è la diminuizione dell’inquinamento per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il progetto, infatti, prevede l’estensione della rete di teleriscaldamento sul territorio milanese. Queste nuove tecnologie utilizzano fonti di calore già esistenti, prodotte dai termovalorizzatori che altrimenti andrebbero disperse nell’aria. Con questi interventi il Comune di Milano punta all’utilizzo di fonti di riscaldamento pulite che consentiranno una significativa riduzione di PM10 e di anidride carbonica contribuendo così a ridurre del 4% le emissione di gas serra. I vantaggi per gli abitanti di San Siro: “Le agevolazioni per i residenti, che sono in gran parte anziani, saranno innanzitutto di tipo economico, poiché allacciandosi al teleriscaldamento si potranno ridurre le spese annue per la bolletta da mille a quattrocento euro, a seconda che si tratti di passaggio da gasolio o da metano, e del 10 per cento sul riscaldamento dell’acqua. Inoltre l’impianto avrà un servizio di intervento 24 ore su 24 e saranno eliminate le spese di manutenzione. I vantaggi saranno anche per l’ambiente perché utilizzando energia già disponibile, con queste nuove tecnologie terremo la città pulita e contribuiremo a ridurre le emissioni di CO2 nell’aria”. Lo ha annunciato il Sindaco Letizia Moratti durante la presentazione del nuovo progetto di teleriscaldamento a Palazzo Marino.

Obesità in Italia: l’ italiano è sedentario e in sovrappeso

 Grasso, in sovrappeso e quasi sempre seduto: è il ritratto dell’ italiano fatto dal rapporto Osservasalute. Sovrappeso e sedentarietà sono sempre più una piaga nazionale. L’ obesità è un fattore di rischio per la salute, tipica, anche se non esclusiva, delle società del benessere. L’ obesità è causa o aggravante di malattie come le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete, problemi alle articolazioni e la sindrome da apnea notturna. Dieta ipocalorica e movimento fisico possono aiutare nei casi meno gravi, ma per quelli più problematici si interviene anche con terapie farmacologiche o chirurgiche. Dal rapporto Osservasalute, gli italiani grassi e sedentari sono più al sud. Solo il 20,9% pratica sport. Puglia e Basilicata le regioni con piu’ obesi. I dati in uno studio dell’Universita’ cattolica di Roma. Rispetto al 2005 e 2006, l’ obesita’ nel nostro paese è salita dall’8,5% al 9,9%, con punte elevate nelle regioni del Sud. Il fenomeno è stato individuato dal V Rapporto Osservasalute, presentato all’Università Cattolica di Roma. In particolare l’indagine ha riscontrato valori superiori al 38% in Campania, Puglia, Basilicata e Calabria per quanto riguarda il sovrappeso, mentre sugli obesi i valori si attestano sul 12,0% in Basilicata e 12,9% in Puglia. Piu’ vicina alle regioni settentrionali la Sardegna (10,5%), dove si registrano i valori piu’ bassi (Piemonte 31,4% di persone in sovrappeso, 8,3% di adulti obesi, Valle d’Aosta, con 30,8% e 6,6%, e Lombardia,29,8% e 8,5%). La prevalenza di sovrappeso e obesità aumenta con l’ età, soprattutto tra i 45 ei 74 anni per gli uomini e i 55 e 74 anni per le donne. Ed è soprattutto maschile. La percentuale di uomini in sovrappeso (43,9%) e’ infatti quasi doppia di quella del sesso femminile (26,2%). Una delle cause di questa tendenza a mettere chili di troppo e’ senz’altro il poco sport.

Piemonte: latte artificiale gratuito per le mamme

 Le mamme che, su indicazione clinica, non possono allattare naturalmente al seno potranno usufruire della fornitura gratuita di latte arteficiale. Lo ha deciso la Giunta regionale del Piemonte, inserendo il provvedimento all’interno del progetto “ Protezione, promozione e sostegno dell’ allattamento al seno: verso una Regione amica di mamma e bambino “. La fornitura sarà garantita alle mamme che, previa certificazione del pediatra o del medico di medicina generale che controindichi l’ allattamento al seno, rientrano in una delle situazioni definite dall’Organizzazione mondiale della sanità: HIV o HTLV sieropositive, in AIDS conclamato, affette da cancro mammario, psicosi post-partum, herpes bilaterale al capezzolo o epatite in fase acuta, quelle tossicodipendenti, alcoliste o coloro che assumono permanentemente farmaci controindicati in gravidanza. I dati regionali evidenziano, da una parte, il miglioramento del tasso di allattamento al seno (dal 39,3% nel 1999 al 62,8% nel 2006), dall’altra il numero costante di donne, il 4% circa, che fa uso di sostituti del latte materno (latte artificiale) fin dalla nascita. Questa scelta viene elaborata durante la gravidanza nello 0,8% dei casi, mentre è determinata su indicazione clinica soltanto nello 0,5% delle nascite. La fornitura gratuita sarà erogata dall’Azienda sanitaria di competenza per sei mesi e l’importo dipenderà dal tipo di sostituto del latte materno prescritto dal pediatra nelle quantità appropriate al singolo bambino. L’ASL potrà attivare la fornitura diretta, anche in accordo con i medici del territorio. La delibera, inoltre, prevede il completamento della formazione capillare degli operatori a contatto con mamma e bambino, la diffusione delle banche del latte su tutto il territorio regionale e l’attivazione dei Punti di sostegno all’allattamento nei consultori in collaborazione con i pediatri di libera scelta.

In aumento le mense scolastiche biologiche

 In Italia aumentano le mense scolastiche che servono pasti biologici agli studenti. Secondo il Rapporto Bio Bank 2008 presentato alla Mostra Internazionale dell’Alimentazione (il MIA di Rimini) i pasti biologici giornalieri sono passati da 896 mila del 2006 a 924 mila nel 2007 per un totale di pasti biologici che su base annua sfiora i 185 milioni. Il Rapporto ha presentato anche elaborazioni su base provinciale in relazione al numero di abitanti. La palma di provincia con la maggior concentrazione di mense biologiche va a Gorizia con otto mense bio ogni 100 mila abitanti. Seguita da Udine, Pordenone, Forli’-Cesena, Trento, Siena, Modena, Bologna, La Spezia ed Ascoli Piceno. La classifica delle regioni per pasti biologici vede in testa la Lombardia (203 mila pasti), seguita da Lazio (164 mila) ed Emilia Romagna (112 mila). In tre regioni si concentra, dunque, oltre il 60% dell’offerta nazionale di pasti biologici. Dal rapporto tra pasti serviti e popolazione risulta vincitrice la provincia di Firenze con 4.900 pasti biologici ogni 100.000 abitanti. Seguono Roma, Milano, Torino, Livorno, Bologna, Modena, La Spezia, Trieste e Ravenna (3100 pasti). Quanto alle mense scolastiche biologiche, si e’ passati dalle 69 del 1996 alle 683 rilevate al 31 dicembre 2007. L’Emilia-Romagna continua a guidare questa classifica con 127 mense, seguono la Lombardia con 121 e la Toscana con 82.

Europa: dieta intelligente contro l’ obesità

 Per incoraggiare stili di vita sani e prevenire l’ obesità nella popolazione che vive in Europa, Germania Ungheria e Italia hanno dato il via al progetto IDLE: dieta intelligente e stili di vita in europa. L’obesità è in continuo aumento e non solo in Italia: in Europa le stime parlano di circa 400 milioni di persone in sovrappeso e 130 milioni di obesi. A partire dagli anni Ottanta, infatti, il fenomeno dell’ obesità è triplicato in molti paesi dell’ Europa e continua a crescere in maniera allarmante, specialmente tra i bambini. L’obiettivo comune è quello di sviluppare e dar vita ad una serie di attività educative rivolte a giovani e adulti che vivono in Europa per promuovere stili di vita sani, al fine di prevenire sovrappeso, obesità e malattie croniche associate. In Italia, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Cesena, nella veste di partner italiano, organizzerà un corso pilota rivolto a insegnanti e manager per formarli su strategie innovative da utilizzare in attività di promozione della salute. L’ Ausl di Cesena vanta una certa esperienza, anche grazie al progetto “ cultura della salute e stili di vita sani ” che negli ultimi anni ha visto la realizzazione di numerosi interventi per la promozione dell’attività fisica, di una alimentazione corretta e sana e di lotta al fumo, e per la prevenzione dell’alcolismo. A Cesena il 38% della popolazione è in sovrappeso ed il 7% obeso. L’ obesità riguarda più gli uomini che le donne (56% contro 36%), aumenta con l’età ed è maggiormente presente nelle persone con basso livello di istruzione. Il 15% dei bimbi di 6 anni è in sovrappeso e il 9% obeso, mentre tra i bambini di 9 anni il 19% è in sovrappeso e l’11% obeso. Il 55% della popolazione, non pratica l’attività fisica raccomandata; di questi il 13% ha uno stile di vita del tutto sedentario.