Quanto ci resta da vivere? Ce lo dice un semplice test – II

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Dopo avervi diffusamente parlato di come è nato e su quali idee di fondo si basa il sitting-rise test, il semplice test che ci svela quanto ancora a lungo ci resta da vivere, di seguito vi descriviamo come eseguirlo.

La prova è davvero facile e lo si può intuire dall’immagine riportata dal sito discovermagazine.com, che illustra passo passo cosa fare.

Prima di tutto assicuratevi di indossare abiti comodi e fate il test in presenza di un amico che magari può darvi una mano in caso di difficoltà. Posizionatevi in piedi al centro della stanza. Senza usare le mani e la braccia per fare leva, accovacciatevi lentamente a terra in modo da sedervi a gambe incrociate. Una volta che vi siete seduti, provate a rialzarvi da questa posizione ancora una volta senza l’aiuto di braccia e mani.

Il test si misura in una scala da 1 a 10 (5 punti per sedersi e 5 punti per rialzarsi). Ogni volta che si utilizzano una mano o un braccio o un ginocchio per eseguire il gesto, si sottrae un punto dai 10 possibili. Viene sottratto mezzo punto ogni qualvolta si perde l’equilibrio o quando non c’è alcuna fluidità nel movimento.

Sembra un test davvero “rudimentale” eppure il dottor Araujo lo ha ritenuto in grado di prevedere l’aspettativa di vita di una persona in maniera incredibilmente precisa. Avendo testato più di 2000 dei suoi pazienti, di età compresa tra i 51 e gli 80 anni, il dottore ha scoperto che le persone che hanno totalizzato meno di 8 punti avevano maggiori probabilità di morire entro i successivi sei anni. Quelli che non avevano superato i tre punti erano cinque volte più a rischio di morte nello stesso periodo di tempo. In generale, ogni punto raggiunto nel test, rappresenta il 21% di diminuzione della mortalità.

Naturalmente, questi risultati sono stati osservati su un campione di persone che superavano i 50 anni. Non possiamo dire la stessa cosa per i giovani che eseguono il test. Tuttavia, un giovane che fa il test con una certa difficoltà può valutare la cosa come un campanello d’allarme rispetto alla sua salute ed ha anagraficamente tutto il tempo per mettersi in forma e migliorare la qualità e la propria aspettativa di vita. Ne avrà la conferma quando riproverà il test, da anziano, arrivandoci in una condizione fisica migliore.

 

 

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