Perché dobbiamo odiare ciò che amano le adolescenti? – IV

di Redazione Commenta

Nell’articolo precedente abbiamo visto come gli stereotipi possano influenzare e mistificare la realtà delle cose per quanto riguarda l’universo femminile, ma cosa possiamo dire dei ragazzi?

Sempre su mnn.com si legge delle parole di Melissa Rosenberg, sceneggiatrice dei film della saga di “Twilight”, che spiega di una sorta di doppio standard per i film fantasy:

Abbiamo visto un’ampia quota di film d’azione brutti, pessimi film destinati agli uomini o a ragazzini maschi, intorno ai 13 anni. E sapete, le recensioni erano tipo “Ok era un film scadente, ma piuttosto divertente”. Nessuno però dice “Oh mio Dio. Se vai a vedere questo film sei un completo fxxxuto idiota”. Questo è il tono. Questo è il tono con cui la gente attacca “Twilight”.

Altre riflessioni sono state fatte in proposito, come ad esempio da parte di Erika Christakis, docente presso la Yale Child Study Center:

A milioni di donne, come alla loro controparte maschile piace la loro vita fantasy sinceramente strana, sexy e inverosimile. Ai maschi è permessa ogni sorta di genere filmico violento, raccapricciante, ridicolo e degradante e mentre non possiamo accoglierli come arte alta nessuno li mette in dubbio seriamente come vero intrattenimento.

Anche gradire forme d’intrattenimento considerati tradizionalmente maschile, come lo sport, i fumetti o i videogames, può essere un problema per le ragazze, che vengono così spesso relegate allo status di “fake geek girls”, che potremmo tradurre sinteticamente come delle finte smanettone o fanatiche della tecnologia. Queste le parole della scrittrice Bailey Poland:

Lo sport, il geekdom, la tecnologia sono tutti ugualmente considerati come  dominio degli uomini per principio, non ci si aspetta che le ragazze se ne interessino e quando lo fanno sono accusate di essere false.

Addirittura, sostiene la Poland, che da adolescente, il suo interesse per i fumetti o la sua passione per “Il Signore degli Anelli”, venivano considerati come tentativi di attirare l’attenzione dei maschi o di invadere spazi nei quali non era la benvenuta.

La Poland sottolinea una duplice pressione da parte della società verso le ragazze, da un lato si vedono costrette a minimizzare l’interesse verso “cose femminili” altrimenti sarebbero tacciate di frivolezza e non verrebbero prese sul serio e dall’altro devono provare il proprio valore o addirittura la propria autenticità in quelli che sono convenzionalmente considerati “spazi maschili”.

Già le adolescenti si trovano a dover “lottare” tutti i giorni con l’immagine del proprio corpo in un’epoca dove i modelli di perfezione fanno di certo più pressione sull’immagine femminile che su quella maschile, se in più vengono sminuiti i loro interessi, si mette un altro ostacolo ancora sulla loro strada.

Viene supposto che tutto ciò che le ragazze adolescenti amano sia insulso e banale e l’odiamo per principio. Ma come si può cambiare questa cosa?

Se si vuole creare una cultura dove le ragazze adolescenti possano essere a proprio agio senza pressioni e con la possibilità di amare liberamente ciò che si vuole senza il timore di giudizi è necessario abbandonare certi pregiudizi e riflettere.

Quando si ha l’impulso di respingere qualcosa soltanto perché è popolare tra le ragazze adolescenti, bisognerebbe fermarsi e chiedersi se tale avversione sia basata solo su un pregiudizio.

Fortunatamente c’è da dire che la gran parte delle ragazze è piuttosto tosta e sceglie di fare ciò che vuole in ogni caso. Sarebbe bello però che il resto della società impedisse il diffondersi di una rinnovata misoginia.

Photo Credits |Syda Productions/ Shutterstock

 

 

 

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