Dolore pelvico: interessate moltissime donne

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Dolore pelvico: ne vengono colpite circa 3,5 milioni di donne (circa il 15% delle donne in età fertile) e pensate che per riuscire ad avere una diagnosi corretta possono volerci fino a dieci anni; per la vulvodinia invece i tempi per una diagnosi corretta possono arrivare a cinque. Il dolore pelvico quindi come si può facilmente intuire non andrebbe sottovalutato invece come spiega la prof.ssa Graziottin i sintomi nel 70% dei casi sono presenti prima dei 30 anni. Per identificare correttamente l’endometriosi che può portare anche all’infertilità possono volerci 10 anni, 5-7 anni per la sindrome della vescica dolorosa, 4 anni e 8 mesi per la vulvodinia.

La Professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia del S. Raffaele Resnati di Milano, durante il convegno “La donna e il dolore pelvico: da sintomo a malattia, dalla diagnosi alla terapia” spiega anche

Le ragioni dei ritardi? Banalizzazione dei sintomi e/o lettura “psicogena”. Le pazienti si sentono dire che si tratta solo di stress, di fattori psicologici. Viene negata quindi la sua vera base biologica: un’infiammazione progressiva di organi e tessuti. Qual è il prezzo del ritardo diagnostico? Da segnale amico (“dolore nocicettivo”) che avverte di un danno biologico in corso, diventa malattia (“neuropatico”), con aggravamento dell’infiammazione, lesione della citoarchitettura e della funzione di ogni organo, esasperazione dei disturbi e dei sintomi associati. Inoltre, se all’inizio era interessato un solo organo, dopo anni di trascuratezza l’infiammazione e il malessere interessano e “ammalano” anche il resto dell’organismo, fino a colpire tutta la pelvi. Questo causa una progressiva comorbilità (coesistenza di più patologie), che aumenta la complessità del quadro clinico, la gravità e la pervasività del danno biologico e del dolore, fino a richiedere una collaborazione multispecialistica per essere affrontata e, se ancora possibile, guarita

Per quanto concerne l’endometriosi sono necessarie in media sei visite specialistiche per riconoscerla in maniera definitiva: questo non solo significa elevati costi economici ma anche possibile infertilità. Sempre in tema endometriosi vi ricordiamo che è stata riconosciuta dallo stato come una patologia invalidante e quindi chi ne soffre può richiedere l’assegno di invalidità all’Inps.

Photo Credits| AJU_photography su Flickr

 

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