Endometriosi: un disturbo quasi sconosciuto troppo spesso sottovalutato

di Redazione Commenta

Si sa ancora troppo poco dell’ endometriosi, una patologia che coinvolge la salute della donna sotto molti aspetti, ed è spesso associata a dolore pelvico, infertilità e masse annessiali. Di fatto consiste nella presenza di ghiandole endometriali e stroma (trama di sostegno di un organo o di un tessuto) al di fuori della cavità uterina. L’ endometriosi si manifesta con crisi endometriosiche, fibrosi ed aderenze più o meno gravi.

Quel che le donne molto spesso non sanno è che forti dolori mestruali, dolori nella parte bassa dell’ addome, disturbi ciclici urinari o intestinali, dolori durante il rapporto sessuale sono sintomi che potrebbero nascondere l’ endometriosi. La mancata consapevolezza del possibile rischio può comportare gravi conseguenze per la salute delle donne. Anche quelle più giovani possono essere colpite.

L’ endometriosi colpisce in Italia 3 milioni donne, è suggeribile chiedere il consulto del proprio medico qualora si manifestino questi sintomi, quindi arrivare alla diagnosi precoce per prevenire l’ infertilità ad essa collegata.

Traduciamo in numero l’ endometriosi:
– 9: gli anni che passano tra identificazione e diagnosi della malattia
– 30-40 %: i casi di infertilità causati
– 4: i miliardi di euro spesi in Italia per congedi di malattia
– 128: i milioni di euro spesi in Italia in farmaci per curare l’ endometriosi
– 50%: le donne tra 29 e 39 anni affette dalla patologia

Conoscerla per affrontarla, così si può riassumere il problema, l’ endometriosi è largamente sottovalutata, purtroppo. E’ nato un sito internet, dedicato www.quellochenonsodime.it, in cui vengono fornite molte indicazioni utili, tra cui un numero verde (800.219.992) a cui rivolgersi per conoscere ciò che non sappiamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>