Pillola del giorno dopo, in Gran Bretagna alle bambine da 11 anni di età

di Redazione Commenta

Le bambine di undici anni, in Gran Bretagna, possono richiedere la pillola del giorno dopo alla scuola che frequentano con un semplice sms, con la garanzia che i genitori non ne saranno informati. Un progetto-pilota destinato a far discutere quello in corso dallo scorso luglio in sei scuole nella contea dell’ Oxfordshire.
L’ iniziativa è partita dal Consiglio regionale per limitare le gravidanze indesiderate tra le adolescenti. Sicuramente un proposito utile, ma le obiezioni vengono da sociologi ed educatori che parlano di invito alla irresponsabilità più totale.

COME FUNZIONA
Proprio per venire incontro alle ragazzine anche più sprovvedute, il meccanismo è semplicissimo: le allieve delle sei scuole, di una età compresa tra gli 11 e i 13 anni, in caso di rapporto non protetto inviano un messaggino all’ infermeria del loro istituto per farsi consegnare gratis la pillola del giorno dopo. Non pagano niente e non vi sono limitazioni, in teoria possono richiederne quante ne vogliono. C’ é anche un numero verde di emergenza da contattare durante il week-end quando la scuola è chiusa. Il tutto con la garanzia assoluta che i genitori non ne sapranno mai niente.

IL PARERE DEGLI ESPERTI
Non voglio fare il moralista ma così stiamo dando un messaggio sbagliato a queste ragazze, anzi quelle di undici anni sono ancora delle bambine“, ha obbiettato Norman Wells, esponente della Fet, una associazione che si occupa di rapporti tra la scuola e la famiglia. Per la sociologa Patricia Morgan, una esperta di problemi dell’ adolescenza, è “estremamente pericoloso” tagliare fuori i genitori da temi importanti come questo.
E’ come dare la luce verde al sesso libero a tutte le età“, ha commentato.

INGHILTERRA MORALISTA?
I fautori dell’ iniziativa sostengono invece che le critiche sono comprensibili ma infondate e frutto di una cultura un po’ bacchettona che non ha più ragione di essere. Il progetto prevede infatti eccezioni e garanzie. Prima di consegnare una pillola, ad esempio, l’ operatore si accerterà che la ragazzina non abbia subito uno stupro. “Bisogna stare al passo con i tempi, qui la promiscuità non c’entra, si tratta solo di evitare il trauma dell’ aborto a queste giovanissime“, ha detto Hillary Pannack, di Straight Talking, una Ong che assiste le minorenni in caso di gravidanze indesiderate.

Insomma, bacchettoni o no, il progetto è destinato a far discutere ancora…

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