29 Febbraio: PRIMA GIORNATA EUROPEA DELLE MALATTIE RARE

 La Prima Giornata Europea delle Malattie Rare si terrà il 29 febbraio, una data scelta proprio per la sua rarità, appunto ogni quattro anni. La giornata darà inizio anche ad un evento annuale, anticipato al 28 febbraio negli anni non bisestili. Con la giornata europea delle malattie rare si vuole coinvolgere il grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell’impatto che le malattie rare hanno sulla vita dei malati, ma anche perché il messaggio lanciato riesca a raggiungere le autorità nazionali e i media. Inoltre, tra gli obiettivi ci si pone di aiutare e informare le persone colpite da malattie rare, in particolar modo quelle per le quali non è disponibile un network di supporto; di rafforzare la collaborazione europea nella lotta contro queste malattie, di raccogliere fondi per sostenere un piano d’azione sia a livello europeo che nazionale e, infine, di rappresentare il punto di partenza per una giornata delle malattie rare più globale. Per ascoltare, sostenere e indirizzare i pazienti malati rari, l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato un numero verde a cui si può chiamare dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13: 800.896.949. Per la sua particolare rilevanza sociale e per i fini che si prefigge, l’evento ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, i Patrocini del Ministero della Salute e del Ministero della Solidarietà Sociale, quelli di Regioni, Province, Comuni. Le associazioni che partecipano all’iniziativa:
Calabria: Associazione per l’aiuto ai soggetti con la Sindrome di Prader Willi e alle loro famiglie – Convegno “ Malattie rare: conosciamole “
Sardegna: Associazione Sindrome di Crisponi e Malattie Rare; Associazione per la Spina Bifida e Idrocefalo
Lazio: Associazione Culturale Giuseppe Rossetti , Malattie Rare e Disabilità “Siamo Rari…. ma Tanti” ; Società Italiana di Pediatria, Workshop “Priorità di formazione, aggiornamento e ricerca nel campo delle malattie rare nell’età evolutiva”

Celiachia e intolleranza al glutine: come riconoscerla

 La celiachia sembra essere ancora poco conosciuta e dunque poco diagnosticata. 500.000 sono gli italiani che potrebbero essere celiaci; solo 70.000 sono i diagnosticati; 2.500.000 sono i soggetti celiaci in Europa con una incidenza diversa nei vari Paesi. Sembra che i dati della celiachia aumentino di generazione in generazione e di anno in anno. Secondo recenti studi statistici la crescita annua in Italia pari al 10%. La celiachia (CD), denominata anche enteropatia immuno-mediata o enteropatia glutine-sensibile o sprue celiaca, è una condizione patologica dovuta a fattori genetici ed ambientali. Il fattore ambientale è il glutine, una miscela di gliadine e prolamine, presente in alcuni cereali (frumento, orzo, segale, farro, kamut, spelta, criticale ed avena). Nei celiaci il glutine esercita una azione tossica sull’intestino, alterando profondamente la struttura e la funzionalità delle cellule della parete intestinale. Ne risulta così compromesso l’assorbimento dei nutrienti e lo stato nutrizionale del soggetto. Questa situazione viene ripristinata con l’unica – per il momento – terapia: la dieta senza glutine. Non si nasce celiaci ma si nasce con una predisposizione genetica alla celiachia. Non sempre da un genitore celiaco nasce un bambino celiaco. Infatti tra i parenti di primo grado (genitori, figli e fratelli) dei celiaci la possibilità di avere la malattia è tra il 10 e il 20%. La celiachia si realizza quando il soggetto geneticamente predisposto viene a contatto con il glutine fino al momento in cui si verificano le tipiche lesioni intestinali. Il tempo che intercorre varia da alcune settimane a molti anni. La lunghezza di questo intervallo di tempo dipende da fattori finora sconosciuti. Cosa prevede la dieta senza glutine: il celiaco deve sostituire pane, pasta, pizza, biscotti e altri prodotti da forno con gli equivalenti ottenuti con farine alternative ricavate macinando mais, riso, amaranto, tapioca, roveja, lupino, grano saraceno.

Rimini: MIA mostra internazionale dell’ alimentazione, alimenti e tendenze per il fuori casa, 23-26 febbraio

 La mostra internazionale dell’ alimentazione (il MIA di Rimini) è il più importante e completo evento espositivo d´Europa per il settore alimentare fuori casa, un comparto che in Italia sfonda il muro dei 60 miliardi, cifra pari a un terzo dei consumi alimentari nazionali, in crescita del 4,9% rispetto all’anno precedente. Un’indagine Nomisma presentata nella passata edizione di MIA ha messo in luce che gli snack e i piatti pronti acquistati al supermercato possono diventare un’alternativa più salutare per la pausa pranzo. La mostra evidenzia tutto ciò che accompagna il prodotto alimentare, ma non solo: ci saranno una serie di eventi-spettacolo dedicati alla gastronomia di qualità, con la presenza di chef di fama internazionale. Alcune anticipazioni.
Specialità regionali italiane ed estere: è lo spazio dedicato alla sezione per le specialità regionali e i sapori tipici dei vari territori nazionali ed esteri. Tra cucina fusion e ritorno alla tradizione, il consumatore di oggi è sempre più attento alle specialità territoriali, sempre più diffuse sia nella ristorazione fuori casa che nei canali della grande distribuzione.
Bio catering: la sezione Bio Catering riguarda il mercato del prodotto biologico nell’alimentazione fuori casa. La nuova educazione alimentare presta molta più attenzione al salutismo e si tende a mantenere anche fuori dall’ambito domestico questo stesso stile di vita. L’alimentazione biologica inoltre è già d’obbligo nelle mense scolastiche di alcune Regioni.
Gluten Free: la sezione speciale Gluten Free sarà dedicata ai cibi privi di glutine. Aumenta infatti nei pubblici esercizi la richiesta di menù adatti anche ai celiaci (circa 55 mila casi registrati ad oggi, ma secondo le statistiche il numero sarebbe 8-10 volte superiore). Dal 2005, inoltre, la nuova normativa per la protezione dei soggetti malati di celiachia nell’alimentazione fuori casa, impone la somministrazione di pasti senza glutine nelle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche.

La dieta crudista

 I crudisti, spesso confusi con i vegetariani, mangiano solo prodotti crudi, perché ritengono che molte qualità nutrizionali vadano perdute con la cottura. Pur essendo spesso vegetariani, la loro dieta può comprendere anche prodotti e carni animali crudi o semicrudi. Tra i vantaggi della dieta crudista: dà vitamine e minerali in quantità, stimola la digestione, pulisce l’intestino e disintossica, fa dimagrire, richiede meno sale e condimenti, rinfresca nei giorni caldi, non forma acido urico. Un crudista mangia prevalentemente frutta, verdura, noci e semi. Una dieta bilanciata è costituita dal 75-80% di frutta, 10-20% di verdure (molto importanti sono quelle a foglia verde), ed un 5% di noci e semi. La dieta crudista per dimagrire: spesso tendiamo a mangiare troppo perchè il nostro corpo non assimila le sostanze nutritive nell’intestino. Se i villi intestinali, attraverso i quali assorbiamo le sostanze, sono occlusi dai prodotti di scarto degli alimenti che non siamo in grado di utilizzare, il nostro organismo non viene adeguatamente nutrito, e ci manda continuamente dei segnali per avvertirci di mangiare ancora per ricevere i nutrienti di cui necessita. Quindi siamo malnutriti anche se mangiamo troppo. La dieta crudista permette di ripulire i villi intestinali, così che il corpo inizia ad assorbire le sostanze nutritive. Automaticamente, l’organismo richiede meno cibo. Molte volte non si mangia per fame, si mangia per noia, o perchè si è dipendenti da certi alimenti che rappresentano la nostra “droga”. La vera fame rappresenta una richiesta di nutrienti da parte dell’organismo, e ci dovrebbe spingere a mangiare cibo ricco di sostanze nutritive e preferibilmente di un solo tipo alla volta, poichè ciascun alimento richiede un ambiente chimico differente per la propria digestione. Perchè diventare crudisti: le ragioni possono essere molte, ma in genere tutte hanno a che fare col desiderio di essere in salute. E’ facile incontrare crudisti che hanno cambiato la loro dieta dopo essere stati seriamente malati. In genere si cerca un rimedio visitando dottori, naturopati e agopuntori , ma quando il problema ritorna, o quando ci si rende conto che la soppressione del sintomo non è la cura giusta, si comincia a dare uno sguardo alla dieta, per rimuovere la causa del problema piuttosto che la sua manifestazione.

Combustibile da rifiuti: qualità e risparmio

 L’utilizzo del combustibile da rifiuti di qualità elevata nei cementifici e nelle centrali elettriche garantisce un risparmio di 650 milioni di euro all’anno. E’ la stima di Nomisma Energia, rilevata nell’ambito di uno studio sulle potenzialità di impiego del combustibile da rifiuti di qualità elevata (Cdr-q), presentato a Roma. Nel dettaglio, secondo i dati di Nomisma Energia, si risparmierebbero 158,1 milioni per il consumo dei combustibili fossili importati; 137,4 milioni per minori emissioni di Co2; 342,9 milioni per il valore dei certificati verdi per elettricità rinnovabili e 11,3 milioni per il valore dei certificati bianchi per il risparmio energetico dei cementifici. I benefici, secondo quanto sottolinea lo studio, non sono solo economici ma anche ambientali, visto che il Cdr-q garantisce – si legge nel comunicato – “la riduzione delle emissioni di Co2 di 7 milioni di tonnellate all’anno, l’aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili per 2,7 Twh all’anno e il risparmio energetico di 0,33 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno nei cementifici“. Il Cdr-q e’ un particolare tipo di combustibile che si ricava dalla lavorazione dei rifiuti, ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione dei rifiuti solidi urbani, e deve essere impiegato nella co-combustione in centrali elettriche o nei cementifici. “Dal 1995 al 2007 – si legge nella nota – la produzione di rifiuti urbani in Italia e’ cresciuta del 27%, 7 milioni di tonnellate in più ad un nuovo record di 33 milioni di tonnellate. L’Italia e’ fra i Paesi più arretrati in quanto destina ancora gran parte dei propri rifiuti, oltre il 60%, a discarica, contro un valore medio europeo del 38%”. Il vantaggio del Cdr-q “riguarda il suo contenuto di biomassa, circa il 50%, che in tutti i Paesi industrializzati e’ riconosciuta essere una fonte rinnovabile“.

Energia elettrica dalla spazzatura con il termovalorizzatore ecologico

 Smaltire tonnellate di rifiuti solidi tossico – nocivi o utilizzare CDR (combustibile derivato da rifiuti) trasformandoli in energia elettrica a basso impatto ambientale. E’ quanto si propone di fare il progetto coordinato da Giovanni Bonizzoni dell’Istituto di fisica del plasma (Ifp) del Cnr di Milano, che ha sviluppato un impianto di termovalorizzazione capace di sfruttare la tecnologia della torcia al plasma. “Le torce al plasma sono state sviluppate inizialmente dalla Nasa per rispondere alle esigenze di ricerca e sviluppo di materiali in grado di resistere alle altissime temperature generate dall’attrito dell’aria durante le missioni spaziali“, spiega Bonizzoni. “In seguito hanno avuto numerosissime applicazioni industriali, nel settore metallurgico, meccanico e per lo smaltimento dei rifiuti“. L’impianto progettato dal ricercatore dell’Ifp-Cnr consente di distruggere rifiuti solidi organici recuperandone il contenuto energetico mediante l’utilizzo di torce al plasma e senza emissione nell’aria di gas tossici. Come illustra Bonizzoni: “L’applicazione della torcia al plasma sui rifiuti permette di produrre una zona di reazione a controllata presenza di ossigeno, dove la temperatura è compresa tra i 3.000 e i 4.000 °C. In tale area le molecole organiche si decompongono completamente, mentre i materiali inorganici vengono fusi senza che si inneschino quei processi combustivi che danno luogo alla formazione di composti tossici, reazione tipica degli usuali processi di combustione dei rifiuti. Il processo genera due soli prodotti: tutti gli elementi organici contenuti nei rifiuti solidi si trasformano in gas di sintesi a elevato potere calorifico che può essere, a questo punto, immesso in una turbina a gas e quindi utilizzato direttamente per la produzione di energia elettrica senza necessità di passaggio attraverso il ciclo caldaia-vapore-turbina“.

L’ alimentazione vegetariana per prevenire i tumori

 La scienza ufficiale riconosce l’importanza dell’ alimentazione vegetariana per la salute ed il trend del numero di persone che decidono di adottare uno stile alimentare vegetariano o vegano è in costante aumento: secondo i recenti censimenti AC Nielsen il 9,5% degli italiani ha già fatto propria questa scelta. L’ alimentazione vegetariana è una scelta ideale per prevenire la maggior parte delle patologie cardiache e i tumori. In entrambi i casi si tratta di patologie per le quali l’ alimentazione costituisce un fattore determinante. Nei paesi in cui l’ alimentazione è fondamentalmente a base vegatale, infatti, l’incidenza di malattie cardiovascolari è bassissima, e numerosi studi hanno dimostrato come modificando abitudini alimentari scorrette, sostituendo un’ alimentazione a base vegetale ai cibi ricchi di grassi e proteine, alcune patologie possano addirittura regredire, fino a portare alla completa guarigione. Il World Cancer Institute (Istituto mondiale degli studi sul cancro), ha inoltre raccomandato di preferire un’ alimentazione basata su alimenti vegetali, comprendenti un’ampia varietà di frutta, verdura e legumi, con carboidrati poco raffinati, e di limitare, laddove non si voglia eliminarlo del tutto, il consumo di carne rossa a 80 grammi al giorno. Se consideriamo che il consumo di carne pro capite in Italia ammonta a 92 kg l’anno, che corrispondono a circa 254 g al giorno, risulta evidente come l’alimentazione di coloro che mangiano carne porti al consumo del triplo delle quantità consigliate!

Abruzzo: per i celiaci prodotti gratuiti

 Un aiuto in favore dei cittadini abruzzesi affetti da celiachia. La giunta regionale di Pescara ha approvato una delibera che introduce nuove modalità di erogazione gratuita di prodotti senza glutine per i celiaci. I buoni o i documenti di credito rilasciati dalla ASL al paziente, per la fruizione di questi prodotti, sono utilizzabili presso le farmacie ospedaliere della ASL di appartenenza, presso le farmacie convenzionate pubbliche e private ricadenti su tutto il territorio regionale e presso gli esercizi commerciali convenzionati. Le modalità di erogazione e distribuzione sono applicabili esclusivamente a pazienti residenti nella regione Abruzzo. Ai fini del rimborso e con cadenza mensile, le farmacie convenzionate e gli esercizi commerciali dovranno presentare i buoni o i documenti di credito incassati esclusivamente alla ASL di residenza del paziente, applicando sul retro le fustelle ottiche dei prodotti consegnati. Sarà rimborsato solo ed esclusivamente l’acquisto di quei prodotti inseriti nel “Registro nazionale dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare”, istituito presso la Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute. Che cos’è la celiachia:
la celiachia (detta anche morbo celiaco o sprue celiaca) è un’ intolleranza permanente alla gliadina contenuta nel glutine, un insieme di proteine a loro volta contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro, nel kamut ed in altri cereali minori. Ciò rende tossici – nei soggetti affetti o predisposti – tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito a contaminazione. La malattia non ha una trasmissione genetica mendeliana, ma è presente un certo grado di predisposizione nei parenti degli affetti, probabilmente connesso con il complesso maggiore di istocompatibilità ereditato. L’intolleranza al glutine genera gravi danni alla mucosa intestinale quali l’atrofia dei villi intestinali.

Curarsi con l’ omotossicologia

 L’ omotossicologia, fondata da H.H. Reckeweg, studia il comportamento e l’eliminazione delle tossine che danneggiano l’organismo umano, le cosiddette omotossine. L’ omotossicologia è considerata l’evoluzione dell’ omopatia, è figlia della cultura medica degli anni ’30 ’40 ’50; gli anni in cui biochimica e immunologia assumevano il ruolo di protagoniste della medicina contemporanea. In Italia l’ omotossicologia arriva nei primissimi anni ’80; per la prima volta i medici italiani vengono in contatto con una serie di prodotti omeopatici innovativi. L’etimologia del termine omotossicologia, o omeopatia antiomotossica, significa: studio degli effetti delle tossine sull’uomo e relativo trattamento omeopatico. Il medico omotossicologo utilizza tanto le acquisizioni della medicina omeopatica quanto quelle della medicina convenzionale. Per l’ omotossicologia la malattia è espressione della lotta fisiologica dell’organismo che tende ad eliminare le omotossine (o stressors) che hanno superato la soglia di allarme. Reckeweg stesso affermò che “le malattie sono l’espressione della lotta che l’organismo compie contro le tossine, per neutralizzarle ed espellerle e per compensare i danni provocati da esse”. La malattia è infatti causata dal nostro sistema immunitario che si mette in moto per combattere ed espellere i veleni che inquinano i nostri tessuti. Nel momento in cui l’organismo si trova con un eccesso di tossine (alimentazione errata, intolleranze, assunzione medicinali, stress, ambiente) si attiva per la loro espulsione: tramite la pelle (eczema, herpes, eccessiva sudorazione), tramite il sistema respiratorio (rinite, sinusite), tramite l’apparato gastro-digerente (febbre, diarrea), tramite reni-fegato (cistite, calcoli, cirrosi). A volte il sistema immunitario riesce a neutralizzare e successivamente ad eliminare l’ omotossina, per esempio attraverso il sudore, la respirazione, il catarro, l’urina e così via. Se la tossina riesce invece a “sopravvivere”, dà origine alla malattia vera e propria: febbre, dolori, tosse sono appunto i tentativi naturali messi in atto dall’organismo per liberarsi dall’intossicazione.

Mastopessi: il lifting del seno senza protesi

 Il tessuto del seno, al contrario di altre strutture del corpo, non è sostenuto né da muscoli né da ossa. Il cambiamento di volume di un seno medio o grande (dalla terza “piena” in su), sia per dimagrimento sia in seguito a gravidanze o allattamento, si accompagna comunemente allo svuotamento, perché perde una parte della sua massa grassa e perché diminuisce il volume del tessuto ghiandolare. Quando il seno si svuota, si sposta verso il basso; in questo caso, l’unica soluzione è un intervento di mastopessi o lifting del seno, cioè il riposizionamento verso l’alto del seno. L’obiettivo del lifting è il rimodellamento del seno rilassato, cadente e svuotato. Il lifting del seno è l’intervento ideale per rassodare il seno e recuperare tonicità senza l’apporto delle protesi: con la mastopessi del seno viene migliorata sia la consistenza che la forma del seno, riportando la forma ad un’armonia passata, eliminando la cute in eccesso e sollevando tutta la struttura mammaria. Quando il volume naturale del seno è soddisfacente, basta il lifting per il rimodellamento desiderato. L’intervento di mastopessi consiste nell’asportazione della pelle in eccesso secondo un preciso schema e nello spostamento dell’areola nella posizione programmata e valutata secondo specifici calcoli anatomici. La mastopessi è un lifting senza “segni”. Le nuove tecniche consentono di modellare il seno senza importanti cicatrici visibili, realizzando una forma molto naturale. Il seno rialzato naturalmente, senza necessità dell’inserimento di protesi, riacquista una sua naturale plasticità, risultando più sodo e guadagnandone in dimensioni. Dopo un anno circa le piccole incisioni diventano quasi invisibili.

Mesoterapia contro la cellulite

 La mesoterapia è spesso utilizzata per il trattamento della cellulite perchè migliora le condizioni del tessuto alterato.E’ un intervento senza chirurgia e può essere utilizzata per la riduzione della cellulite su glutei, fianchi e cosce. La cellulite è infatti un’alterazione degenerativa del tessuto dermico e ipodermico ed è causata da eccesso di tessuto adiposo (grasso) insieme ad una predisposizione individuale. La mesoterapia è l’iniezione a livello dermico superficiale (e non ai livelli più profondi) di un insieme di farmaci in piccole dosi attraverso aghi sottili. Non occorre praticare anestesia perchè la mesoterapia è indolore (ai farmaci iniettati vengono aggiunte piccole quantità di anestetici). Solitamente un trattamento di mesoterapia comprende da 8 a 15 sedute con frequenza settimanale, e successivamente da una di mantenimento mensile per stabilizzare i risultati ottenuti. Lo scopo della mesoterapia è favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso, disintossicare l’organismo e migliorare tonicità ed elasticità della cute. Da cosa è provocata la cellulite?
• Alimentazione scorretta: affatica il fegato che non riesce a disintossicare l’organismo e le tossine che quindi tendono a depositarsi come accumulo di grasso
• Vita sedentaria (poco sport e attività fisica)
• Fumare, bere troppo caffè o superalcolici
• Non rispettare i fisiologici turni di sonno
• Stress: altera le secrezioni ormonali e aumenta la ritenzione idrica
• Indossare indumenti che riducono la circolazione come collant, tacchi troppo alti o pantaloni stretti
• Disfunzioni ormonali o una particolare sensibilità individuale agli estrogeni

Capelli: né lisci né ricci che problema!

 Capelli nè ricci nè lisci! Che stress! Soprattutto quando c’è “umidità nell’ aria“! Ci fanno sentire in disordine…come domarli? Stiraggio permanente o lissage dal parrucchiere: lo stiraggio permanente o lissage è una tecnica che eseguono gli hair stylist,: consente uno stiraggio dei capelli di lunga durata. Grazie a nuovi prodotti, sempre meno aggressivi, si ha un controllo del volume senza danneggiare i capelli per una pettinatura quotidiana più semplice e veloce, rinunciando alla necessità di fare la piega con il phon o con la piastra. Il trattamento è da ripetersi almeno ogni tre mesi, solo sulle radici per via della ricrescita. Il lissage rimane comunque un processo chimico e non naturale, dopo il trattamento i capelli vanno curati con prodotti nutrienti e idratanti.
Piastra: oggi esistono piastre termiche che non danneggiano troppo i capelli. Per non rovinare i capelli bisogna però seguire dei piccoli accorgimenti. E’ bene usare un balsamo spray senza risciacquo per proteggere i capelli durante l’asciugatura e la messa in piega. Non usare un livello troppo elevato di calore perchè c’è il rischio di bruciare i capelli. Per testare il calore della piastra, si può prendere un fazzoletto di carta morbido, colorato e leggermente umidificato e metterlo a contatto con la piastra. Se il livello di calore è giusto, la piastra secca il fazzoletto senza danneggiarlo, se invece è troppo elevato, il fazzoletto si scolora. La piastra va fatta con capelli puliti e asciutti: anche se solo leggermente umidi, i capelli non prendono la piega facilmente. Meglio usare una piastra più piccola e leggera, più maneggevole per chi vuole far da sé. I capelli vanno divisi in sezioni non più grandi delle dimensioni della piastra, lavorando su piccole ciocche. Usare alla fine un prodotto per il fissaggio per massimizzare la durata della piega.

Make-up: trucco e lenti a contatto

 Lenti a contatto che passione! Ma ci vuole cura e soprattutto la scelta dei cosmetici giusti senza rinunciare al make-up. Le lenti a contatto sono diventate più confortevoli (soprattutto le “ usa e getta ”) ed economiche tanto che sempre più donne le usano quotidianamente (non solo per le serate di gala in locali o discoteche!) e ne apprezzano i pregi in termini estetici. Ma le portatrici di lenti non rinunciano al make-up, spesso senza conoscere alcune precauzioni che è bene adottare quando si usa il trucco e contemporaneamente si indossano le lenti. Se la lente viene a contatto con le sostanze contenute nei prodotti cosmetici, si rischiano irritazioni, arrossamenti, reazioni. E allora, per non piangere con lenti e trucco, ecco cosa fare: non toccare mai le lenti se non si hanno le dita perfettamente pulite e prive di qualsiasi residuo di trucco (sia quando si applicano le lenti a contatto sia quando si tolgono), applicare le lenti prima di iniziare il make-up per evitare la lacrimazione e per avere anche il vantaggio di ”vedersi” meglio mentre ci si trucca! Togliere sempre le lenti prima di struccarsi perchè il trucco può colare nell’occhio e quindi sulla lente, causando irritazione. QUALI PRODOTTI USARE:
• scegliere solo prodotti cosmetici di qualità e specifici per i portatori di lenti a contatto, vanno bene anche tutti quelli che appartengono alla famiglia degli ipoallergenici e quelli che sono classificati “per occhi sensibili”
evitare prodotti grassi che possono lasciare residui sulle lenti e non applicare il trucco troppo vicino all’occhio

PARK LIFE 2008: alimentazione e natura, a Roma dal 29 febbraio al 3 marzo

 Apre a Roma dal 29 febbraio al 3 marzo PARK LIFE 2008: il festival della cultura ambientale promosso da Federparchi, Legambiente, WWF, Compagnia dei Parchi e Fiera Roma, con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che sarà presente attraverso un ampio spazio istituzionale adibito a mostra. Park life 2008, giunto alla sua 4ª edizione, vuole diffondere una nuova cultura ambientale per avvicinare il grande pubblico ai temi dell’ ecologia e del vivere naturale raccontando il mondo dei parchi. Tra i tanti eventi di richiamo che saranno organizzati all’interno di PARK LIFE 2008: degustazioni, musica e artigianato. L’esposizione di Park Life 2008 avverrà all’interno di BIG BLU, il Salone della Nautica e della Subacquea: un grande contenitore di eventi e iniziative che ha registrato, nell’edizione 2007, oltre 100.000 visitatori e 543 espositori provenienti da 26 nazioni. Park life 2008 si svolgerà all’interno di questo grande e prestigioso contenitore per presentare agli appassionati del mare e non solo i luoghi dell’Italia dei parchi. Alcune anticipazioni?
LA MOSTRA SUI PARCHI NAZIONALI E LE AREE MARINE PROTETTE
All’interno dello spazio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, 200 mq sono dedicati alle aree protette italiane che avranno come protagonisti due animali : l’orso marsicano scelto come simbolo dei parchi terrestri e la tartaruga marina scelta per le aree marine protette italiane. Il messaggio è promuovere il sistema nazionale dei parchi e delle aree marine protette per la tutela della biodiversità. La mostra prevede due percorsi con scenografie, effetti visivi e sonori che riprodurranno immagini, proiezione di filmati.