Protesi Pip: i chirurghi plastici si sentono parte lesa

di Redazione 2

Torniamo a parlare di protesi PIP perché sono arrivati i dati relativi al primo censimento di queste protesi difettose: il ministro della Salute, Renato Balduzzi ha reso noto che tra il 2001 e il 2011 nel nostro paese sono stati 4525 gli impianti eseguiti usando protesi PIP. Sono però dati incompleti perché all’appello mancano ancora alcune regioni; sempre secondo quanto dichiarato dal Ministro gli impianti dichiarati sono 3802, effettuati principalmente nel centro-nord Italia.

Ricordiamo che sebbene ci sia paura non esistono (almeno ad oggi) legami certi tra protesi Pip e cancro al seno.

L’ideatore di questi impianti, Jean Claude-Mas nei giorni scorsi era stato arrestato e poco dopo rimesso in libertà; come vi abbiamo riportato in questo articolo lui aveva agito in maniera consapevole perché il gel usato in queste protesi era più economico. Ora, anche i chirurghi plastici cominciano a lamentarsi ritenendosi parte lese e, l’Aicpe, associazione che riunisce i chirurghi plastici estetici, ha deciso di denunciare la società francese Poly Implant Prothesis, produttrice delle protesi e l’ente certificatore tedesco T.U.V. Rheinfeld, chiamato ad eseguire i controlli.

Mario Pelle Ceravolo, vicepresidente di Aicpe spiega

Abbiamo depositato al tribunale di Roma una querela contro il fabbricante delle protesi Pip e contro chi avrebbe dovuto controllarle, in quanto i chirurghi che hanno utilizzato gli impianti incriminati sono stati oggetto di truffa, alla stregua di tutte le pazienti. Siamo stati ingannati da un prodotto regolarmente accreditato con marchio CE e che, all’esame visivo, possedeva caratteristiche fisiche del tutto appropriate e ottimali per i tipi di intervento di mastoplastica che dovevamo effettuare. Abbiamo operato nel rispetto delle norme che regolano la professione medica, osservando le leggi vigenti in tutti gli stati europei

Aggiungendo

L’allarmismo che si è creato non è giustificato: è vero che in alcune pazienti si sono verificate delle rotture e delle infezioni, ma non ci sono evidenze scientifiche che mettono in relazione le protesi Pip con il cancro al seno o con rischi diversi da quelli relativi ad altre protesi.

Ogni caso deve essere valutato individualmente: raccomandiamo a chi si è sottoposto ad un intervento di rivolgersi al proprio chirurgo di fiducia per monitorare la situazione e prendere le dovute misure di controllo o terapeutiche

Quello della chirurgia plastica è un settore in cui servono (ed anche piuttosto in fretta) delle regole.

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Fonte censimento protesi Pip: ilgiornale.it

Photo Credits| Getty Images

Commenti (2)

  1. Si parla tanto di chirurghi plastici truffati da chi ha prodotto e autorizzato le protesi Pip, di donne che per estetica si sono rifatte il seno.
    Poco o nulla di donne che come me sono ricorse alla chirurgia ricostruttiva in seguito ad un tumore, che dopo l’incubo del tumore devono continuare a vivere nel terrore che altro dolore si aggiunga a quello patito.
    Io sono stata operata in un ospedale pubblico , ed ho fatto la ricostruzione nello stesso ospedale, perchè pensavo di essere maggiormente tutelata.
    Ora mi dicono che dovrò essere monitorata, risonanza magnetica con m.d.c. ecc.in attesa che qualcosa si verifichi.
    Devo aspettare che si rompano, poichè infiammazioni già ne ho avute, e se si rompono a cosa vado incontro, come faranno a togliere il silicone fra i due muscoli?
    Forse sperano che il creatore ci chiami così risparmiano e si tolgono il problema.
    Il ministro della salute deve intervenire e SUBITO

  2. Buonasera,

    La ringrazio della sua testimonianza. Mi dispiace molto per quanto le è accaduto; posso solo dirle di tenere duro e di non mollare mai. Cerchi di non pensare al peggio e continui a fare quanto consigliato dai medici.

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