La perdita dei capelli e la tricopigmentazione, una possibile soluzione immediata

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La perdita dei capelli è ancora oggi un disagio fisico ma soprattutto psicologico che può mettere in difficoltà molte persone, soprattutto nella loro quotidianità.

Le ragioni per cui tantissimi uomini (ma anche donne) in tutto il mondo cercano una soluzione alla Calvizie sono molteplici. Molte persone perdono la propria autostima, si vergognano tanto da non voler più avere contatti con il mondo esterno, ed è per questo che ricercano la miglior soluzione per risolvere questo disagio.

“in fotografia un lavoro di tricopigmentazione eseguito da da Milena Lardi”

 

Tra le varie metodologie troviamo i dispositivi capillari (parrucche di nuova generazione), fibre, medicinali appositi, il trapianto di capelli e la tricopigmentazione.

Caratteristiche in base al tipo di soluzione

Vediamo ora le caratteristiche principali di ognuna di queste metodologie per porre rimedio al problema della Calvizie.

Dispositivi capillari: una buona alternativa se non si vuole procedere con trattamenti chirurgici troppo invasivi ma con alcune limitazioni. Le protesi capillari presenti in commercio offrono la possibilità a chi ne fa uso di poter condurre tranquillamente una vita normale, si tratta di ricostruzioni protesiche parziali o totali, che si utilizzano infoltire una zona calva o tutta la testa dipendentemente dalla problematica specifica. Non richiedono alcuna operazione in quanto vengono attaccate alla cute con adesivi e colle specifiche che garantiscono la massima performance.

Fibre capillari: si tratta di minuscole fibre a base di cheratina o cotone che, una volta distribuite sul cuoio capelluto, si legano in modo elettrostatico ai capelli rendendoli pieni e folti. Bisogna sempre fare attenzione alla qualità delle fibre. Le microfibre possono essere utilizzate soltanto nel caso in cui il diradamento non sia totale e come qualsiasi camouflage quotidiano vengono rimosse lavandosi la testa.

Medicinali: curare la caduta dei capelli si può ma bisogna intervenire subito se si vuole arginare il problema. I farmaci più comunemente usati nel caso di alopecia androgenetica sono:

  • Finasteride, farmaco destinato a ridurre il DHT (l’ormone responsabile della miniaturizzazione dei capelli) sia a livello sierico (nel sangue) che a livello periferico (direttamente vicino al follicolo);
  • Minoxidil, disponibile in schiuma o lozione, riduce la caduta dei capelli dopo 3-4 mesi di trattamento e potrebbe portare ad avere benefici sensibili. Anche il cortisone e il Ketoconazolo possono essere una buona soluzione.

Ricordiamo che i farmaci per contrastare la perdita dei capelli devono essere presi a vita, pena il decadimento dei vantaggi acquisiti durante la somministrazione.

Tricopigmentazione: è una procedura innovativa, nata nel 2001 ma sviluppatasi concretamente solo nell’ultimo decennio. Questa tecnica offre una valida alternativa al trapianto, meno invasiva, non permanente, ma comunque molto efficace. Ormai sempre più persone scelgono di sottoporsi a questo trattamento perché permette di avere un effetto vedo non vedo dei capelli rasati, senza dover necessariamente ricorrere ad un intervento chirurgico come quello del trapianto, il quale se non eseguito bene, può portare più svantaggi che altro.

Il trattamento di tricopigmentazione può essere effettuato con effetto rasato su uno scalpo totalmente calvo o su ampie aree che vanno per forza ricostruite da zero o con effetto densità nel momento in cui la lunghezza del capello e la dimensione del diradamento lo permettano.

In quali casi è possibile effettuare la tricopigmentazione?

Ogni individuo possiede caratteristiche diverse, e per questo non sempre si è idonei alla Tricopigmentazione.

Essa può essere presa in considerazione nei casi di Calvizie, Alopecia (areata o universale) e nei casi in cui si debbano coprire delle cicatrici (dipende dal loro stato) o nei casi in cui si debba ricostruire la cornice dei capelli.

SMP (Scalp Micropigmentation) : è considerata come tecnica “permanente”, dunque non si differenzia molto dalla tricopigmentazione se non per la sua durata. Mentre la tricopigmentazione temporanea va ripresa circa una volta all’anno con delle sedute di Touch-UP per evitare che il pigmento svanisca progressivamente, la SMP va ritoccata in base alla situazione del cliente una volta ogni 4-6 anni circa.

Qual è il trattamento migliore?

Si tratta di una decisione importante che va presa con coscienza e va perseguita fino in fondo.

Le uniche differenze che devono essere precisate riguardo la tricopigmentazione Temporanea e l’SMP sono quelle che riguardano il fatto per cui un look con effetto temporaneo può essere modificato in qualsiasi momento, si può decidere di eliminarlo semplicemente facendolo svanire con il tempo; un look con effetto permanente, invece, non può essere modificato in alcun modo, e per eliminarlo bisogna ricorrere al laser o al pico laser, con non poche conseguenze.

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