L’intervento alla prostata e i suoi inconvenienti

di Daniele Pace Commenta

Cosa sappiamo su un intervento più delicato di quanto si pensi

La prostatectomia, ovvero la rimozione chirurgica della prostata, è un intervento che può causare dei problemi post-operatori: tra questi citiamo l’incontinenza urinaria. Infatti l’uretra subisce un taglio, per poi essere riconnessa alla vescica. Questo fattore, in alcuni casi, determina l’incontinenza.

intervento alla prostata

Ovviamente non tutti vanno incontro a questa difficoltà, poiché dipende dalla situazione pre-operatoria, dalle condizioni del paziente, dalla sua età. Ad ogni modo, l’intervento alla prostata e l’incontinenza possono essere collegati tra loro.

Per quanto riguarda la durata dell’incontinenza, essa varia da persona a persona. Il recupero sarà più rapido se si adotta il corretto stile di vita, e se ci si affida a un percorso di riabilitazione (con esercizi di ginnastica vescicale). Nel frattempo, sono molto utili accessori come gli assorbenti e le mutande assorbenti, disponibili sullo shop di amioagio.it: strumenti comodi e discreti, che aiutano ad affrontare meglio l’incontinenza anche sotto l’aspetto psicologico.

Gli esercizi di Kegel

Poco fa abbiamo citato la ginnastica vescicale, la quale in realtà dovrebbe essere eseguita non solo dopo la prostatectomia, ma anche prima – quando non si ha dolore ed è più semplice svolgerla.

In particolare, sono celebri i cosiddetti esercizi di Kegel. Essi prendono il nome dal ginecologo Arnold Kegel, e consistono in delle contrazioni volontarie delle pareti pelviche per ridurre il rischio di incontinenza urinaria.

Ci si concentra sul muscolo pub-coccigeo, dopo aver rilassato completamente i muscoli delle cosce. Il pavimento pelvico va contratto in maniera intermittente, per 5-10 secondi tra una pausa e l’altra. Il tutto da ripetere per una decina di volte, anche se comunque sarà il medico a dare spiegazioni più precise in merito.

Gli esercizi di Kegel sono opportuni per curare anche la disfunzione erettile, un’altra possibile conseguenza dell’operazione alla prostata. Naturalmente, una regola di base è quella di non esagerare nella speranza di velocizzare i risultati: si provocherebbero soltanto dei danni.

Consigli per chi soffre di incontinenza urinaria dopo l’intervento alla prostata

Chi si sottopone a prostatectomia e sperimenta, poi, la problematica dell’incontinenza, non deve assolutamente vergognarsi.

Questo disturbo può essere difficile da tollerare a livello psicologico, e può minare la qualità della vita, la gestione del tempo libero, le relazioni (nel senso che, non di rado, si rinuncia alle uscite e alle occasioni sociali nel timore delle perdite di urina). Tuttavia gli accessori giusti, come i suddetti assorbenti, rappresentano davvero un valido supporto: non si distinguono sotto gli abiti, contengono le perdite e sono anche confortevoli da indossare.

Per il resto, coloro che sono soggetti a incontinenza urinaria post-operatoria dovrebbero rispettare alcuni accorgimenti:

  • evitare il fumo e gli alcolici;
  • mantenere l’organismo idratato, bevendo circa 1,5 litri di acqua al giorno;
  • mangiare cibi con molte fibre per prevenire la stitichezza (che può influire sull’incontinenza);
  • non consumare alimenti piccanti, http://www.optimamente.it/gestionalecm/uploads/12560-Intervento%20alla%20prostata.jpgspeziati o molto salati (alleati della ritenzione idrica).

Grazie a queste abitudini, sarà più facile ridurre i tempi di recupero. Soprattutto se si abbinano gli esercizi di Kegel, qualora siano raccomandati dal medico di fiducia.

Perché si effettua la rimozione della prostata?

Abbiamo visto come migliorare la situazione in caso di incontinenza urinaria dopo la prostatectomia. Ma perché si opta per un simile intervento?

La causa è il tumore alla prostata, che colpisce specialmente a partire dai 50 anni di età. Per tale ragione sarebbe importante fare dei controlli periodici, per verificare che le condizioni della prostata siano ottimali.

Il taglio della prostata può essere svolto con diverse tecniche. È spesso conveniente la laparoscopia, che implica delle piccole incisioni in cui si inseriscono gli attrezzi chirurgici. La chirurgia robotica è simile alla laparoscopia, ma include la presenza di un robot che permette un’osservazione in tre dimensioni.

C’è anche l’intervento alla prostata a cielo aperto. In questa circostanza, l’asportazione avviene con accesso perineale oppure addominale.

Il funzionamento della vescica

Se capita l’incontinenza urinaria dopo l’intervento, non bisogna preoccuparsi: può essere necessario, tuttavia, “programmare” le visite al WC (per esempio prima di uscire o di dormire). È utile anche allenarsi a trattenere l’urina, all’inizio per alcuni secondi, e magari tenere nota delle volte in cui si va in bagno in una sorta di diario.

C’è persino chi si affida allo yoga per aiutare il corretto funzionamento della vescica. Ci sono posizioni apposite, finalizzate al rafforzamento del pavimento pelvico. Infine, è essenziale tenere sotto controllo il peso del corpo, perché secondo i più recenti studi le persone in sovrappeso hanno più probabilità di andare incontro a incontinenza.

La durata del problema, come già accennato, oscilla con fattori come l’età del paziente, lo stadio della patologia e le condizioni dell’apparato urinario prima dell’operazione. È necessario non scoraggiarsi, perché il recupero è possibile. Oltre agli esercizi di Kegel potrebbero essere opportuni il biofeedback, che trasforma la contrazione pelvica in un elemento visivo, e la stimolazione elettrica, valida per limitare le contrazioni non volontarie dei muscoli pelvici.

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