Boom delle malattie sessualmente trasmissibili

di Redazione Commenta

Le malattie sessualmente trasmissibili hanno ottenuto una sonora battuta d’arresto con l’ampliarsi dell’informazione riferita a queste patologie. Purtroppo, come racconta la rivista Altrimondinews, oggi assistiamo ad una nuova esplosione delle malattie sessualmente trasmissibili. Per quale motivo?

La rivista che abbiamo utilizzato quale fonte per la nostra dissertazione, propone sia dei dati statistici sia un preoccupante allarme per le possibilità di contagio riferite alle nuove generazioni. I più inconsapevoli dei rischi sarebbero infatti i giovani.

I numeri dimostrano una certa sottovalutazione del fenomeno anche alla luce dei grandi cambiamenti sociali ed economici che stanno avvenendo nel nostro Paese e in tutto il continente. Ogni anno in Italia 4mila persone contraggono l’Aids mentre nel vecchio continente è “allarme Clamidia”.

Il caso della Clamidia è esemplare. L’ultimo report pubblicato dall’ECDC  a marzo di quest’anno  sullo stato di avanzamento dei programmi di controllo e sulle politiche di prevenzione per questa infezione, adottate nei vari Paesi europei. Con oltre 3,2 milioni di casi segnalati tra il 2005 e il 2014, la clamidia si conferma infatti l’infezione sessualmente trasmessa (Ist) più diagnosticata nei Paesi UE, interessando soprattutto le donne e i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Bisogna poi considerare che mentre in paesi come l’Italia è molto diffusa l’HIV, in altri paesi si combatte anche con malattie che sembrano scomparse e debellate come la sifilide.

Anche malattie come la gonorrea e la sifilide, che sembravano del tutto scomparse a cavallo del nuovo millennio, fanno registrare un aumento improvviso della loro incidenza, soprattutto nelle grandi città metropolitane e a carico di popolazioni con un rischio di infezioni trasmesse sessualmente più elevato.

In casa nostra, invece, si torna a parlare di Hiv. Oggi sono oltre 120 mila le persone che convivono con l’Hiv, ai quali se ne aggiungono ogni anno 4 mila e di questi il 60% viene alla luce in una fase tardiva dell’infezione, avvertono gli esperti che, per ricordare l’importanza della prevenzione e fare il punto sulle novità che arrivano dal mondo della ricerca, si riuniranno anche quest’anno per l’VIII edizione di Icar (Italian Conference of Aids and Antiviral Research). Un maxi vertice nazionale che si terrà dal 6 all’8 giugno a Milano.

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