Rimedi omeopatici: la calendula

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La calendula officinalis è una pianta molto usata in erboristeria e soprattutto in omeopatia, proprio per le sue proprietà curative.

Le proprietà principali della calendula sono quella lenitiva, antimicrobica, antinfiammatoria, cicatrizzante. Questa è una delle ragioni per cui viene spesso utilizzata come rimedio topico, sotto forma di tintura madre, pomata o unguenti.

I suoi usi, quindi sono relativi alla cura di ferite, ulcere, eczemi, ustioni, eritemi solari, herpes, screpolature, irritazioni, arrossamenti, insomma tutte quelle affezioni della pelle.

Non parliamo, però, solo di affezioni della pelle, la calendula si adatta anche ai problemi dell’occhio, sotto forma di colliri può curare l’orzaiolo, la blefarite o la congiuntivite. Per quanto riguarda il mal di denti aiuta in caso di afte, ascessi, e gengiviti. Va bene anche per curare gola infiammata, tonsilliti, tracheiti, placche e ridurre il gonfiore in caso di infezioni.

La calendula è ottima anche per difendere lo stomaco e il sistema digestivo, attraverso dei preparati per uso interno. La sua azione lenitiva sulle mucose irritate di stomaco e duodeno aiutano a contrastare disturbi come ulcera, gastrite e duodenite.

Uno dei suoi usi d’elezione è quello per i dolori articolari, disturbi alle articolazioni, reumatismi, mal di schiena e così via.

Insomma, che la usiate sotto forma di pomate, unguenti o preparati per uso interno, la calendula è davvero un rimedio trasversale, con ottime virtù. Per quanto riguarda la posologia è sempre bene chiedere ad un esperto, tuttavia, generalmente il dosaggio di Calendula 3 CH si assumono 3 granuli o 5 gocce, 3 volte al giorno, mentre pomate e unguenti si usano all’occorrenza, di solito 3 volte al giorno.

Trovi tanti altri rimedi omeopatici qui.

Photo Credits |fotoknips/ Shutterstock

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