Autismo, quali sono i sintomi e come trattarlo

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Capire l’autismo non è facile, in genere compare entro il terzo anno di vita ed è una disabilità che fisicamente non comporta nulla, non ci sono segni sul corpo, handicap fisici, è una malattia invisibile che, purtroppo non guarisce, ma può essere migliorata. Le definizione delle classificazioni internazionali più riconosciute (ICD-10 e DSM-IV) riconosce l’autismo come un disordine dello sviluppo che invade ogni ambito delle funzioni cerebrali.

Chi è colpito da autismo, riesce difficilmente a coordinare ed elaborare le informazioni percepite dai sensi, non comunica con gli altri, non ha immaginazione, fantasia, i suoi interessi sono limitati. Studi recenti hanno dimostrato che è un disturbo molto più frequente di quanto non si creda.

L’autismo è talvolta in concomitanza altre disabilità come la Sindrome di Down, l’Epilessia, la Sindrome di Reti, la Sclerosi Tuberosa, e molte altre.

Un malato di autismo, per migliorare, ha bisogno di ricevere molti stimoli dall’esterno, ma questo non succede, è più frequente che riceva trattamenti inadeguati che provocano, drammaticamente, accumuli che negli anni possono portare al ritardo mentale. L’esperienza insegna che il malato di autismo va trattato con una specifica educazione che punti a sviluppare al massimo sviluppo delle capacità individuale, cercando di aggirare i deficit.

Riconoscere l’autismo non è facile, soprattutto nei bambini più piccoli, i sintomi dell’autismo infantile, che compaiono prima dei 3 anni, dall’autismo atipico, che si presenta invece più tardi. I primi sintomi sono la totale assenza di rapporto con il mondo esterno. Il bambino sembra non vedere gli oggetti e le persone, si comporta come se intorno a sè non esistesse nient’altro, nelle forme più gravi, i bambini non si accorgono nemmeno della presenza o assenza dei genitori. Al ritiro psichico, spesso si associa anche il contatto corporeo, cioè non vuole alcun contatto fisico. In genere provano uno spiccato interesse per qualche oggetto, rifiutando qualsiasi altra cosa.

Il bambino autustico rifiuta i cambiamenti, il suo ambiente deve rimanere stabile e invariato, cosa che lui studia nei minimi dettagli memorizzanto tutto. Anche un semplice cambiamento può provocare in lui crisi di angoscia e di rabbia.

Il bambino autistico ripete in continuazione un movimento ritmico, spesso si tratta di dondolamento del tronco, gesti di tamburellamento o di grattamento, di oscillazione delle mani davanti agli occhi e, per i bambini che hanno acquisito il linguaggio, di ripetizioni di parole o frasi.

Una diagnosi tempestiva dell’autismo infantile, fa sì che la malattia venga individuata prima. La diagnosi precoce, entro i due anni di vita, può dare la possibilità di un trattamento terapeuto che potrebbe condizionare l’evoluzione futura della malattia.

Photo credit: Christine Rogers su Flickr

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