La cucina orientale potrebbe aiutare contro gli effetti indesiderati della chemioterapia

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I pesanti effetti indesiderati della chemioterapia possono essere attenuati con una dieta di ispirazione orientale ricca di alimenti antinfiammatori. La relazione tra alimentazione e prevenzione di tumori e di ricadute è conosciuta da molti anni. Tra le indicazioni di base c’è la riduzione delle calorie assunte, evitando cibi molto calorici, moderando il consumo di proteine, e aumentando l’assunzione di cereali integrali, verdura e frutta. L’cucina orientale, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio, interviene sui processi dell’organismo che regolano la crescita cellulare.

Durante la chemioterapia, indispensabile per curare i tumori, spesso si hanno effetti indesiderati dovuti al fatto che questi farmaci colpiscono, oltre le cellule sane, in particolare quelle dell’apparato digerente, causando esofagiti, gastriti e coliti, quelle del midollo delle ossa, che danno luogo all’anemia, o alla radice dei capelli, che poi cadono.

Spesso si dice erroneamente che per irrobustirsi e compensare questi effetti, bisogna consumare molti cibi ricchi di proteine animali, come carne, uova e formaggio. Bisogna invece seguire una dieta con alimenti antinfiammatori.

Prima di cominciare un ciclo di chemioterapia è bene regolarizzare l’intestino, aumentando la quantità di fibre, cominciando dal pane che deve essere integrale a lievitazione naturale e consumando riso o altri cereali integrali insieme a verdure. Tutti gli alimenti integrali vanno masticati a lungo per favorire la digestione.

Durante la chemioterapia è invece meglio consumare i cereali integrali sotto forma di crema, cuocendoli molto a lungo e passandoli al setaccio. In questo modo risultano maggiormente digeribili e si evitano effetti irritanti delle fibre. Per proteggere le mucose è bene, inoltre, aggiungere alla crema il kizu, una radice ricca di amido, indicata anche in caso di diarrea. Per gli alimenti proteici si può scegliere tra il pesce, il tofu, le lenticchie decorticate.

Semplice da preparare e indicata per migliorare le condizioni del tubo digerente è la zuppa di miso. La zuppa si prepara sciogliendo un cucchiaino di miso in una tazza di brodo vegetale non salato. Contro la stitichezza è utile preparare una bevanda a base di agar agar, un’alga rossa ricca di mucillagini, utilizzata per addensare e fare gelatine. Si trova in polvere o in fiocchi. Se ne scioglie un cucchiaino in un bicchiere di succo di mela senza zucchero, si porta ad ebollizione per due minuti e va bevuta prima che diventi gelatina.

Contro la nausea evitare cracker e parmigiano, consigliati perché, essendo salati e asciutti, migliorano la sgradevole sensazione, ma che possono irritare la mucosa dell’apparato digerente. Meglio, una galletta di riso integrale sulla quale si può spalmare un velo di miso mescolato a crema di sesamo.

Alcuni degli ingredienti da utilizzare per la dieta in chemioterapia, derivano dalla cucina macrobiotica e dalla tradizione orientale. Tra questi le alghe, come la nori, la wakame, la kombu, che sono ricche di sali minerali e mucillagini che hanno effetto benefico sull’intestino e la radice di kuzu, dall’effetto antinfiammatorio ricca di amido e il miso, pasta fatta di proteine di soia fermentate e quindi più digeribili e disponibili.

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