La chirurgia plastica in calo negli Stati Uniti, in Italia cresce dell’ 1%

di Redazione 1

La crisi c’ è in tutto il mondo e si fa sentire, si può rinunciare alla chirurgia estetica ma non a sentirsi più giovani, se gli interventi di chirurgia plastica diminuiscono, crescono invece quelli di medicina estetica, tutto questo succede negli Stati Uniti. In Italia invece c’ è la controtendenza, mantenendo stabile il numero delle richieste in entrambe i settori e registrando un consistente aumento delle richieste per ritocchi mini-invasivi, soprattutto alle trentenni che preferiscono acido ialuronico e lipofilling, ossia a “riempimenti” effettuati utilizzando il proprio grasso corporeo.

Secondo quanto emerge dai dati appena diffusi dall’ American Society for plastic Surgery (Asps), autorevole associazione che riunisce oltre 7mila professionisti, negli Stati Uniti gli interventi di chirurgia plastica hanno registrato nel 2009 un calo del 9% rispetto all’ anno precedente, mentre gli interventi di medicina estetica sono aumentati dell’ 1%.

Il bilancio parziale della situazione in Italia dice che le richieste si mantengono stabili sia per quanto riguarda la medicina estetica sia la chirurgia, secondo Alessandro Gennai, chirurgo plastico con studio a Bologna, che visita anche a Cagliari, Modena e Reggio Emilia, non ci sono variazioni significative rispetto al passato. Gli interventi mini invasisi sono i più richiesti degli ultimi cinque anni. La gente vuole ringiovanire, ma senza risultati troppo artificiosi o con un post operatorio troppo lungo e oggi le nuove tecnologie lo rendono possibile.

Il classico lifting con lunghe cicatrici è in forte calo, mentre è aumentato esponenzialmente quello eseguito con tecniche mini-invasive a cicatrice ridotta. Crescono le richiesta per la tecnica endoscopica Mivel (minimal incisions vertical endoscopic lift), che considera il volto diviso in sezioni verticali e non orizzontale e per tecniche mediche come il Medical lift, che consiste nell’ uso congiunto di acido ialuronico e botulino per ottenere il massimo risultato senza lifting e il lipofilling.

La crisi economica non sembra aver influito in questo quadro ma non pesantemente come in altri settori, come conferma Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastica specialista della zona occhi con studi a Bologna, Genova e Milano. Sempre più persone prendono in considerazione la possibilità di rivolgersi alla medicina o alla chirurgia estetica, che non sono più viste come un tabù o un privilegio per pochi.

La medicina estetica, in particolare botulino e iacido ialuronico, continua a piacere, in quanto resta di facile approccio sia per quanto riguarda il portafoglio sia dal punto di visto medico (non c’ è anestesia e ricovero). Anche l’ interesse per la chirurgia estetica si mantiene costante: aumentano le richieste per il lifting endoscopico della fronte e delle guance che viene eseguito in associazione alla blefaroplastica a prezzi simili, o solo di poco maggiorati e che dà un effetto di ringiovanimento in tutto il volto.

Alessandro Gennai – Primo fra gli italiani, la tecnica del lifting endoscopico dal suo “padre fondatore”, Nicanor Isse. Gennai è socio della Eafps, European Academy of Facial Plastic Surgery. Lo studio si trova in via delle Lame a Bologna (www.gennaichirurgia.it).

Francesco Bernardini – Attualmente è libero professionista, consulente in diversi ospedali di Genova e Torino ed è professore a contratto per la chirurgia dell’orbita e delle palpebre all’ Università di Genova. I suoi studi privati si trovano a Genova, Torino e Milano (www.oculoplasticabernardini.it)

Commenti (1)

  1. Vorrei sapere se esiste l intervento di chirurgia plastica per l ingrossamento del polpaccio…Attendo risposta Grazieee

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