Troppo poco sonno, un cervello più piccolo

di Redazione 1

Conviene dunque dormire. Molti sono gli studi che hanno dimostrato i legame tra il dormire poco e la nostra salute: qualità di vita, capacità di relazionarsi, depressione.

Uno studio, presentato a Singapore presso la Duke Nus Graduate Medical School, ha messo in evidenza la difficoltà di dare un senso alle immagini percepite dagli occhi a cui va incontro chi non ha dormito a sufficienza.

Ad esempio guidare o leggere senza avere dormito. Interessante la spiegazione di Michael Chee, professore del Neurobehavioral Disorders Program. Il team ha scoperto che il cervello delle persone private del giusto sonno riesce normalmente a processare dei semplici stimoli, visivi, come delle scacchiere lampeggianti. Invece le aree visive superiori, quelle responsabili di attribuire un significato a ciò che si vede, non funzionano altrettanto bene.

Quante volte ci è capitato di essere nervosi dopo una notte passata a “contare le pecorelle” ? E’ stato infatti dimostrato, come l’ insonnia abbia un’ influenza sull’ umore, sull’ aggressività (che aumenta vorticosamente quando ci si accorge di essere in ritardo sul lavoro !!!).

Utilizzando tecniche di immagine l’ Istituto olandese di Neuroscienze presso l’ Accademia Reale delle Scienze e Arts hanno valutato il volume del cervello delle persone con insonnia. Si è scoperto che i pazienti afflitti da insonnia cronica, la quantità di materia grigia (nella parte sinistra della corteccia) aveva una densità inferiore rispetto a persone “normali”.

Un altro studio della Columbia University Medical Center di New York dimostra che i ragazzi che vanno a letto dopo le 22, l’ ora consigliata dagli esperti per un sonno adeguato, sarebbero esposti ad un rischio di depressione superiore di ben il 24% rispetto a coloro che invece si coricano alle 22.

Ma non è tutto, da ultimo studio presentato al convegno annuale della North American Association for the Study of Obesity, a Las Vegas, il dormire poco aumenterebbe il rischio di diventare obesi. Causa degli ormoni, processi neurali ?

Lo stress, vera malattia dei giorno nostri, non aiuta sicuramente a fare sogni tranquilli: lavoro, tempistiche, studi, esami, traffico ! E’ innegabile il legame che c’ è tra sviluppo economico (non sempre a braccetto con sviluppo civile) e la sempre crescente difficoltà a prendere sonno.

Sicuramente è importante la qualità del sonno, oltre che alla durata. Il dormire bene e profondo è primario. Dicono che è meglio una bella dormita di 20 minuti rispetto a 3 ore disturbate ! Effettivamente se pensate a grandi personaggi come Napoleone, che dormiva dalle due alle quattro ore per notte, a Winston Churchill e Luigi Pirandello che arrivavano a tre ore, o al genio di Leonardo, che dormiva quindici minuti ogni quattro ore …

Commenti (1)

  1. Ah molto interessante. E con Rita Levi Montalcini (101 anni, premio nobel per la medicina 1986), che ha dichiarato di dormire al massimo due ore a notte, perché (testuali parole) “non ho tempo per dormire”, per dedicarsi con tutte le sue forze alla ricerca, come la mettiamo?! E tutto il discorso cadde come un castello di carte! “Sicuramente è importante la qualità del sonno”, nient’altro da aggiungere! 🙂

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