Glutenfreelist è un’applicazione creata ad hoc per conoscere tutti gli alimenti senza glutine; indispensabile soprattutto quando una persona celiaca si trova lontano da casa, lontana dal proprio rivenditore dove solitamente acquista gli alimenti senza glutine.
celiaci
Celiachia e intolleranza al glutine: come riconoscerla
La celiachia sembra essere ancora poco conosciuta e dunque poco diagnosticata. 500.000 sono gli italiani che potrebbero essere celiaci; solo 70.000 sono i diagnosticati; 2.500.000 sono i soggetti celiaci in Europa con una incidenza diversa nei vari Paesi. Sembra che i dati della celiachia aumentino di generazione in generazione e di anno in anno. Secondo recenti studi statistici la crescita annua in Italia pari al 10%. La celiachia (CD), denominata anche enteropatia immuno-mediata o enteropatia glutine-sensibile o sprue celiaca, è una condizione patologica dovuta a fattori genetici ed ambientali. Il fattore ambientale è il glutine, una miscela di gliadine e prolamine, presente in alcuni cereali (frumento, orzo, segale, farro, kamut, spelta, criticale ed avena). Nei celiaci il glutine esercita una azione tossica sull’intestino, alterando profondamente la struttura e la funzionalità delle cellule della parete intestinale. Ne risulta così compromesso l’assorbimento dei nutrienti e lo stato nutrizionale del soggetto. Questa situazione viene ripristinata con l’unica – per il momento – terapia: la dieta senza glutine. Non si nasce celiaci ma si nasce con una predisposizione genetica alla celiachia. Non sempre da un genitore celiaco nasce un bambino celiaco. Infatti tra i parenti di primo grado (genitori, figli e fratelli) dei celiaci la possibilità di avere la malattia è tra il 10 e il 20%. La celiachia si realizza quando il soggetto geneticamente predisposto viene a contatto con il glutine fino al momento in cui si verificano le tipiche lesioni intestinali. Il tempo che intercorre varia da alcune settimane a molti anni. La lunghezza di questo intervallo di tempo dipende da fattori finora sconosciuti. Cosa prevede la dieta senza glutine: il celiaco deve sostituire pane, pasta, pizza, biscotti e altri prodotti da forno con gli equivalenti ottenuti con farine alternative ricavate macinando mais, riso, amaranto, tapioca, roveja, lupino, grano saraceno.
Rimini: MIA mostra internazionale dell’ alimentazione, alimenti e tendenze per il fuori casa, 23-26 febbraio
La mostra internazionale dell’ alimentazione (il MIA di Rimini) è il più importante e completo evento espositivo d´Europa per il settore alimentare fuori casa, un comparto che in Italia sfonda il muro dei 60 miliardi, cifra pari a un terzo dei consumi alimentari nazionali, in crescita del 4,9% rispetto all’anno precedente. Un’indagine Nomisma presentata nella passata edizione di MIA ha messo in luce che gli snack e i piatti pronti acquistati al supermercato possono diventare un’alternativa più salutare per la pausa pranzo. La mostra evidenzia tutto ciò che accompagna il prodotto alimentare, ma non solo: ci saranno una serie di eventi-spettacolo dedicati alla gastronomia di qualità, con la presenza di chef di fama internazionale. Alcune anticipazioni.
Specialità regionali italiane ed estere: è lo spazio dedicato alla sezione per le specialità regionali e i sapori tipici dei vari territori nazionali ed esteri. Tra cucina fusion e ritorno alla tradizione, il consumatore di oggi è sempre più attento alle specialità territoriali, sempre più diffuse sia nella ristorazione fuori casa che nei canali della grande distribuzione.
Bio catering: la sezione Bio Catering riguarda il mercato del prodotto biologico nell’alimentazione fuori casa. La nuova educazione alimentare presta molta più attenzione al salutismo e si tende a mantenere anche fuori dall’ambito domestico questo stesso stile di vita. L’alimentazione biologica inoltre è già d’obbligo nelle mense scolastiche di alcune Regioni.
Gluten Free: la sezione speciale Gluten Free sarà dedicata ai cibi privi di glutine. Aumenta infatti nei pubblici esercizi la richiesta di menù adatti anche ai celiaci (circa 55 mila casi registrati ad oggi, ma secondo le statistiche il numero sarebbe 8-10 volte superiore). Dal 2005, inoltre, la nuova normativa per la protezione dei soggetti malati di celiachia nell’alimentazione fuori casa, impone la somministrazione di pasti senza glutine nelle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche.
Abruzzo: per i celiaci prodotti gratuiti
Un aiuto in favore dei cittadini abruzzesi affetti da celiachia. La giunta regionale di Pescara ha approvato una delibera che introduce nuove modalità di erogazione gratuita di prodotti senza glutine per i celiaci. I buoni o i documenti di credito rilasciati dalla ASL al paziente, per la fruizione di questi prodotti, sono utilizzabili presso le farmacie ospedaliere della ASL di appartenenza, presso le farmacie convenzionate pubbliche e private ricadenti su tutto il territorio regionale e presso gli esercizi commerciali convenzionati. Le modalità di erogazione e distribuzione sono applicabili esclusivamente a pazienti residenti nella regione Abruzzo. Ai fini del rimborso e con cadenza mensile, le farmacie convenzionate e gli esercizi commerciali dovranno presentare i buoni o i documenti di credito incassati esclusivamente alla ASL di residenza del paziente, applicando sul retro le fustelle ottiche dei prodotti consegnati. Sarà rimborsato solo ed esclusivamente l’acquisto di quei prodotti inseriti nel “Registro nazionale dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare”, istituito presso la Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute. Che cos’è la celiachia:
la celiachia (detta anche morbo celiaco o sprue celiaca) è un’ intolleranza permanente alla gliadina contenuta nel glutine, un insieme di proteine a loro volta contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro, nel kamut ed in altri cereali minori. Ciò rende tossici – nei soggetti affetti o predisposti – tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito a contaminazione. La malattia non ha una trasmissione genetica mendeliana, ma è presente un certo grado di predisposizione nei parenti degli affetti, probabilmente connesso con il complesso maggiore di istocompatibilità ereditato. L’intolleranza al glutine genera gravi danni alla mucosa intestinale quali l’atrofia dei villi intestinali.