Monouso medicale: a cosa serve e come viene gestito

Il monouso medicale rappresenta una serie di dispositivi progettati per un solo utilizzo, in grado di garantire elevati standard di igiene e sicurezza per operatori e pazienti. Una corretta selezione, gestione e smaltimento di questi prodotti è utile al mantenimento della sterilità e alla conformità alle normative sanitarie vigenti.

monouso medicale

Che cos’è il monouso medicale?

Il termine monouso medicale identifica un’ampia categoria di dispositivi medici e prodotti para-sanitarî destinati a essere utilizzati una sola volta, per poi essere smaltiti in modo controllato. Rientrano in questa categoria articoli quali:

  • guanti;
  • mascherine;
  • camici;
  • teli chirurgici;
  • aghi;
  • siringhe;
  • copricapo;
  • calzari;
  • e molti altri materiali di consumo impiegati nella pratica clinica quotidiana.

Tali prodotti sono realizzati con materiali polimerici, tessuti non tessuti (TNT), lattice, nitrile, PVC o polietilene, selezionati in base a criteri di biocompatibilità, resistenza meccanica, impermeabilità e barriera microbica. Ogni tipologia è progettata per ridurre il rischio di contaminazione crociata e garantire la protezione sia dell’operatore sanitario che del paziente.

La classificazione del monouso medicale avviene secondo la Regolamentazione Europea MDR 2017/745, che definisce i requisiti di sicurezza e prestazione per i dispositivi medici. I prodotti vengono sottoposti a controlli rigorosi di tracciabilità, marcatura CE, e test di conformità biologica in base alle normative ISO 10993.

A cosa serve il monouso medicale

Lo strumento ha la funzione primaria di interrompere la catena di trasmissione di agenti patogeni in ambienti dove l’esposizione a fluidi biologici o contaminanti è frequente. Ogni dispositivo svolge un ruolo specifico nella protezione delle persone e delle superfici, contribuendo a creare un sistema di sicurezza integrato.

Per comprendere meglio, facciamo qualche esempio pratico:

  • le sovrascarpe di gomma mantengono la pulizia degli ambienti a elevata sterilità, limitando la dispersione di particelle e microrganismi;
  • i guanti monouso evitano il contatto diretto con materiali biologici o sostanze chimiche;
  • le mascherine e le visiere protettive proteggono le vie respiratorie e la mucosa oculare;
  • i camici impermeabili e i teli sterili riducono il rischio di contaminazione durante procedure invasive;

Nel settore diagnostico e laboratoristico, il monouso assicura la purezza dei campioni biologici, prevenendo dei fenomeni di contaminazione incrociata che potrebbero alterare i risultati delle analisi.

Un ulteriore vantaggio operativo risiede nella riduzione dei costi di sterilizzazione: l’uso di dispositivi monouso elimina la necessità di processi autoclave ripetuti e controlli microbiologici post-sterilizzazione, migliorando in tal modo l’efficienza complessiva del sistema sanitario.

Normative e consigli

La gestione del monouso medicale è regolata da un complesso quadro normativo europeo e nazionale, finalizzato a garantire la sicurezza lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento.

A livello normativo, i riferimenti principali sono:

  • Regolamento (UE) 2017/745 (MDR) sui dispositivi medici, che stabilisce requisiti di qualità, tracciabilità e marcatura CE;
  • Direttiva 2008/98/CE e Lgs. 152/2006 per la classificazione e gestione dei rifiuti sanitari;
  • UNI EN ISO 13485 per i sistemi di gestione della qualità nel settore medicale;
  • UNI EN 556-1 per la definizione dei requisiti di sterilità.

Inoltre, la gestione prevede tre fasi principali:

  • approvvigionamento: la scelta dei fornitori deve basarsi su certificazioni di conformità e tracciabilità documentale;
  • utilizzo: è necessario formare il personale sanitario sull’uso corretto dei dispositivi e sulle procedure di sostituzione programmata;
  • smaltimento: i prodotti usati devono essere conferiti in contenitori a tenuta ermetica, etichettati e destinati a impianti di trattamento termico autorizzati, nel rispetto delle linee guida del Ministero della Salute.

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