INFORMIAMICI, ecco i vincitori della seconda edizione

di Redazione Commenta

Un’altra edizione è terminata e la campagna di comunicazione Informiamici è stata senz’altro soddisfacente. Per la seconda volta di fila, il vincitore di tale campagna è stato il Liceo Caravaggio di Roma. Quest’anno i temi principali della campagna sono stati il bullismo, le infezioni trasmesse tramite rapporti sessuali, il ruolo del preservativo e quello della contraccezione d’emergenza, ma anche il cyberbullismo.

Tematiche piuttosto importanti e che spesso non vengono raccontate in modo comprensibile e diretto ai giovani, a cui manca proprio un mezzo che possa veicolare efficacemente tali informazioni. È proprio questo il fine ultimo di questa campagna di comunicazione, che ha visto prendere parte tanti licei artistici provenienti da ogni zona d’Italia.

L’uso del preservativo e quello della nuova pillola del giorno dopo (che è stata lanciata in commercio con il nome di ellaOne) ha indubbiamente rappresentato la tematica preferita, compreso il soggetto primario dei due tra i progetti che sono arrivati in finale.

A vincere è stato il Liceo Caravaggio di Roma con il progetto PIC #PrendiloInConsiderazione, realizzato grazie al coordinamento dei vari gruppi operato dalla prof.ssa Claudia Stefani. Un progetto che ha provato a identificare il preservativo come il kit di base di vari sport (come calcio, pallanuoto, basket e golf), rappresentando invece la nuova pillola del giorno dopo come l’unico sistema per potersi salvare in calcio d’angolo.

Altri due riconoscimenti sono andati ad altri progetti, che sono riusciti a distinguersi pur non vincendo il primo premio. Infatti, il premio alla creatività è stato assegnato al progetto #goditelasututtalalinea del Liceo Boccioni di Milano, mentre il premio per l’impegno sociale è finito all’Istituto Europa Woolf di Roma, che ha proposto il progetto #Svitailbullo.

Il Liceo Caravaggio, che ha vinto il primo premio assoluto, ha ricevuto una borsa di studio dal valore di 1000 euro per ciascun partecipante: tale somma dovrà essere spesa (almeno per il 50%) in formazione.

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