Ginkgo Biloba: cos’è e a cosa serve

di Redazione Commenta

Il Ginkgo Biloba è una pianta appartenente alla famiglia delle Ginkgoaceae. È un albero molto resistente che nella tradizione cinese, risalente al 2800 a.C., veniva utilizzato a scopi curativi, risultava quindi particolarmente indicato per la cura dell’asma, delle infezioni, del mal di denti e dell’indigestione.

L’albero è arrivato ben presto anche in Europa per cui sia in Oriente che in Occidente è stato utilizzato per la cura di diversi disturbi. Secondo i medici ayurvedici sarebbe un vero e proprio elisir di lunga vita. I suoi principi attivi si trovano soprattutto nelle foglie ricche di polifenoli.

L’estratto secco di foglie, utilizzato a scopi terapeutici, ha molte proprietà vosodilatatrici e antinfiammatorie. Questo vuol dire un maggior afflusso di sangue al cervello, miglioramento della concentrazione e memoria a breve termine, una maggiore protezione per il sistema arterioso e venoso, diminuzione della viscosità del sangue. In più la sua attività antiossidante, permette di combattere i radicali liberi, rallenta i processi d’invecchiamento. Fra i benefici ci sono anche una riduzione delle emicranie, riduzione dei ronzii alle orecchie cronici e del colesterolo.

Possiamo dire che in Italia non ci sono medicinali a base di Ginkgo Biloba registrati presso il Ministero della Salute ma in commercio esistono preparati in capsule o fialoidi. Detto ciò vanno considerati, possibili effetti collaterali e interazioni.

Per questa ragione, se si decide di assumere  preparati a base di Ginkgo Biloba è sempre bene consultare il proprio medico, soprattutto se si stanno assumendo altri medicinali, se si è in stato interessante o se si sta allattando.

 

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