Calvizie, la cura dei follicoli umani

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Coloro i quali perdono capelli, per via dell’alopecia maschile o del semplice sfoltimento che dopo una certa età agisce anche sulle donne, sperano nella medicina. Questa disciplina, però, non ha ancora trovato una vera e propria cura per risolvere il problema e neanche la cosmetica ci è riuscita. Tuttavia, forse la scienza ha fatto un passo in avanti testando una soluzione che appare promettente: trapiantare i follicoli piliferi a testa in giù.

Fino ad oggi il trapianto era vincolato a spostare i follicoli produttivi da una zona all’altra della testa, senza però mai centrare davvero l’obiettivo che è poi è solo uno e cioè quello del rinfoltimento. Gli scienziati della Columbia hanno invece individuato il modo per generare nuovi follicoli produttivi, idea che non si era mai riusciti a realizzare prima dal momento che ogni tentativo di coltivare questi follicoli umani in vitro terminava con la loro trasformazione in semplici cellule della pelle, non in grado di produrre peli. Invece, si è scoperto che nei topi la coltivazione in vitro di follicoli piliferi funziona molto bene.

Gli studiosi hanno così provato a riprodurre in vitro non solo i follicoli, che fungono da radici per la ricrescita dei capelli, ma anche le papille dermiche che li accompagnano. Le hanno prelevate da sette donatori, clonate e messe a coltura e dopo alcuni giorni trapiantate, (a testa in giù) tra il derma e l’epidermide di tessuti di pelle umana poi installata sui topi. Gli scienziati hanno appurato che 5 trapianti su 7 sono andati a buon fine, ovvero hanno comportato la crescita di nuovi peli. Ora non resta che sperimentare la bontà del metodo sull’uomo.

 

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