La forfora, se non è occasionale, è un problema da risolvere, i rimedi efficaci

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Le scagliette bianche che occhieggiano tra i capelli e cadono lì sulle spalle, bene in vista, fanno sentire un po’ di disagio. A risentirne può essere anche la sicurezza in sé che viene da una capigliatura splendente e da un aspetto ordinato. La forfora, infatti, non solo si vede e provoca prurito al cuoio capellulo, ma sciupa anche i capelli, rendendoli secchi e fragili, con doppie punte, oppure grassi e pesanti. Insomma, si nota e dà l’impressione, anche se del tutto sbagliata, di scarsa pulizia. I cosmetici attuali permettono di affrontare con successo il problema,e, grazie alle nuove ricerche biochimiche e alle tecnologie più innovative, si spingono anche più in là, favorendo la ristrutturazione, la protezione e la corposità del fusto.

La forfora secca
Sono piccole squamette, leggere e biancastre, si riconosce facilmente anche perché non unge il capello, che anzi è asciutto e fragile. La causa è la secchezza del cuoio capelluto, che dà anche sensazioni di prurito e di pizzicore: condizione frequente, che si presenta quando anche la pelle del viso è secca o sensibile per natura, è disidratata per l’età o per un’alimentazione povera di liquidi, di frutta e di verdura. In questa condizione la comparsa della forfora è facilmente scatenata all’uso di prodotti troppo aggressivi o inadatti, in aggiunta a lavaggi troppo frequenti.

Per la forfora secca servono shampoo ricchi di sostanze idratanti (urea, achillea) per riportare il cuoio capelluto alla normalità. Le sostanze antibatteriche e lenitive che entrano nelle formule specifiche servono a combattere irritazione e prurito, e a contrastare le eventuali aggressioni microbiche. A queste si aggiungono altre sostanze (per esempio cere e trimetilglicina, che danno corpo e morbidezza ai capelli. Per completare il trattamento antiforfora sono disponibili maschere, impacchi e fiale che svolgono un’azione idratante per il cuoco capelluto.

La forfora grassa
A squame unte e giallastre, che affligge soprattutto tra l’adolescenza e la maturità, è prodotta da un cuoio capelluto grasso, seborroico, che si accompagna naturalmente a una pelle del viso con le stesse tendenze: caratteristiche che sono personali e genetiche. Sul cuoio capelluto, così come sulla fronte e sulle sopracciglia, c’è una quantità enorme di ghiandole sebacee sensibili ai “messaggi ormonali” che vengono dallo stress fisico o psicologico, dai fattori stagionali come l’inverno e il clima umido, dai cambiamenti fisici e ormonali dell’adolescenza (soprattutto gli ormoni androgeni, quelli maschili), dall’alimentazione sbagliata. Per la forfora grassa serve uno shampoo adatto all’uso frequente e, magari, quotidiano, in grado di detergere senza aggredire.

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