La biortopedia per guarire alcuni tipi di lesione ai tendini

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Oggi è possibile risolvere una lesione che fatica a guarire e ridurre al minimo il dolore grazie alla biortopedia, una branca dell’ortopedia che sfrutta i meccanismi di guarigione e rigenerazione del corpo umano. La tecnica della biortopedia è nata in ambiente dentistico circa trent’anni fa e si è evoluta nelle applicazioni chirurgiche – ospedaliere fino a diventare la nuova frontiera dei trattamenti per l’apparato locomotore. I primi a credere in questa tecnica sono stati gli spagnoli, in Italia è arrivata circa dieci anni fa. Tra le applicazioni di maggior successo c’è il Prp, che sfrutta i meccanismi di guarigione del corpo umano che, dopo una lesione, attiva dei procedimenti per riparare subito il danno, dove un ruolo fondamentale è rivestito da globuli bianchi, cellule staminali e piastrine.

Proprio le piastrine, se concentrate sia sotto forma di gel combinato con il plasma sia in soluzione, possono stimolare la riparazione dei tessuti in diverse zone del corpo. La biortopedia a base di Prp è un’arma vincente contro tutti i problemi articolari che, a causa del forte dolore, costringono la persona a non utilizzare più l’arto, indebolendo sia l’articolazione sia i muscoli adiacenti. È un metodo molto utile per stimolare la guarigione, soprattutto di quelle lesioni che si trovano in zone non ben vascolarizzate, come tendini e legamenti.

Nel corso degli anni, la biortopedia si è rivelata utile per la cura di tendinopatie croniche e resistenti alle cure tradizionali come quelle che colpiscono il tendine d’Achille e quello rotuleo (ginocchio del tennista), l’epicondilite (gomito del tennista), fasciti plantari, trattamento di lesioni muscolari importanti o di fratture che faticano a guarire e nelle malattie della cartilagine.

Per eseguire il Prp serve un kit composto da siringhe sterili, ago sterile per il prelievo, aghi sterili di diverse misure, laccio emostatico, garze sterili, cerotti, banda elastica per la riabilitazione. In più, serve una provetta autocaricante con un gel brevettato proprio per la separazione dei componenti del sangue. Il Prp, infatti, può essere ottenuto solo da sangue trattato con anticoagulanti. Il prelievo viene fatto subito prima dell’operazione, direttamente in sala operatoria.

Se fino a qualche anno fa un kit per le infiltrazioni poteva raggiungere un costo di mille euro e oltre, oggi, grazie al suo aumentato utilizzo e quindi all’accresciuta diffusione, la spesa è compresa tra i 200 e i 400 euro. Il trattamento deve essere effettuato nei centri autorizzati solo da un medico specialista.

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