Lo scrub per viso e corpo, per rigenerare la pelle opaca e ruvida

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I pori, liberati e ossigenati dall’aria pulita dei luoghi di mare o di montagna o da quella meno trafficata delle città, tornano a ostruirsi per colpa delle particelle inquinanti. L’epidermide perde vitalità e nel giro di poco tempo ritorna opaca, spenta e, se è abbronzata, si scolorisce a macchia di leopardo. Un aiuto prezioso arriva dall’esfoliazione, un semplice gesto che pulisce in profondità, ma con dolcezza, per restituire levigatezza e pieno respiro alla superficie cutanea, che diventa anche più ricettiva alle cure.

Scrub del visoLe particelle granulose dello scrub agiscono in maniera meccanica portando via con un leggero effetto abrasivo le impurità e le cellule morte. Nel caso del viso questa azione deve essere particolarmente delicata per non irritare la pelle e per non impoverirla eccessivamente lasciandola priva di difese nei confronti delle aggressioni esterne.

Per questo gli scrub per il viso vantano formule molto dolci: contengono particelle piccole e rotonde che agiscono con dolcezza e, in più, sono arricchiti con principi attivi idratanti, addolcenti e lenitivi, come l’acido ialuronico e gli oli vegetali, che ne fanno un vero alleato per la pelle.

Sul viso è bene usare lo scrub dopo aver pulito la pelle con il latte detergente e averla bagnata con un po’ d’acqua: si procede poi con un delicato massaggio in senso circolare insistendo sui punti più grassi dove le impurità tendono ad accumularsi insieme al sebo, come i lati del naso, il mento e la fronte. Per un’azione più dolce, mescolate lo scrub al latte detergente. In ogni caso non usate mai il prodotto sulla zona di contorno occhi, sciacquatelo con cure e terminate il trattamento picchiettando sul viso un tonico addolcente o spruzzando dell’acqua termale o floreale per dare comfort alla pelle.

Scrub del corpo
Sulla pelle più robusta del corpo si possono usare scrub con particelle più grandi ricavate da sostanze naturali come i sali marini e quelli dell’Himalaya, le polveri vegetali di bamboo e maracuja, quelle minerali di pomice, lo zucchero di canna, il miele e i gusci di frutti frantumati.

Gli scrub granulosi e a grana grossa sono utili sulle zone spesse e ruvide come le ginocchia e i gomiti, mentre quelli con particelle più piccole agiscono con particolare dolcezza sulle parti dove la pelle è sottile e fragile come il décolleté, l’interno delle braccia e delle cosce, e il ventre.

Sul corpo si massaggia lo scrub dopo essere passate sotto la doccia (ci sono anche i detergenti-esfolianti). Volendo, lo si può fare anche sulla pelle asciutta, tenendo conto che così l’azione esfoliante è più decisa: si può scegliere questa soluzione se la cute è spenta e ruvida, ma soprattutto se è resistente e non irritabile.

Lo scrub si può massaggiare aiutandosi con un guanto di spugna, insistendo sui punti ruvidi e spessi e tenendo invece la mano leggera sul décolleté, la parte interna delle braccia e delle gambe, soprattutto se sono presenti capillari fragili e dilatati. È fondamentale il risciacquo per eliminare ogni traccia di prodotto.

Lo scrub può diventare un appuntamento fisso nella routine periodica di bellezza: nel caso del viso si può procedere una volta ogni 10-15 giorni, mentre per il corpo l’impiego può essere settimanale. Nel caso di zone spesse e ruvide, come ginocchia e gomiti, l’esfoliazione si può fare anche a giorni alterni, finchè la pelle non recupera morbidezza. In tutti i casi, dopo, bisogna ripristinare il film idrolipico della cute con un abbondante dose di crema idratante o nutriente.

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