Neomamme in allattamento: quali contraccettivi usare durante l’ allattamento

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Una neomamma può rimanere incinta anche durante l’ allattamento, per evitare subito una gravidanza, è necessario evitare i rapporti sessuali non protetti. Durante il puerperio, pur raramente, può verificarsi un’ ovulazione, ovvero la produzione di un ovulo da parte dell’ ovaio che, se fecondato da uno spermatozoo, determinerebbe l’ inizio di un’ altra gravidanza. Tale rischio è presente anche allattando: l’ aumento della prolattina determina un effetto inibitorio nei confronti dell’ ovulazione ma questa barriera naturale al concepimento non è in grado di garantire effetti anticoncezionali.

Se non si vogliono correre rischi, è opportune perciò evitare i rapporti sessuali non protetti fin dalle prime settimane dopo la nascita del bebè con metodi barriera che impediscono un contatto tra ovulo e spermatozoo. Tra questi il preservativo, che evita che gli spermatozoi entrino nella vagina. Da qualche anno è disponibile anche la versione femminile, lubrificato ci cui rivestire l’ interno della vagina e parte dei genitali esterni. Il preservativo può essere usato fin dalla ripresa dei rapporti, circa un mese dopo la nascita.

Altro metodo è il diaframma, un cappuccio in gomma morbido ed elastico dotato di un anello flessibile che, inserito in vagina, va a collocarsi nell’ estremità della cervice chiudendo l’ accesso agli spermatozoi. Per essere realmente efficace però dovrebbe essere usato assieme a una crema spermicida (mirata a neutralizzare le cellule sessuali maschili che da tempo non è più in commercio in Italia. Un’ alternativa al diaframma è rappresentata dal cappuccio cervicale, una cupolina rigida in silicone da fare aderire al collo dell’ utero. Questi due contraccettivi vanno usati una volta. Trascorse almeno 6 settimane dal parto, cioè solo dopo che l’ utero ha riacquistato il suo volume originario.

Ci sono poi i metodi anticoncezionali chimici, come la spirale, uno strumento realizzato in plastica che il ginecologo applica all’ interno dell’ utero, in cui quotidianamente libera ostante (rame o ormoni) che inibiscono l’ annidamento dell’ ovula fecondato impedendo la gravidanza. Ma per farsela applicare è necessario attendere almeno 6 settimane dopo il parto affinchè l’ utero si sia ridimensionato.

Sconsigliata la pillola anticoncezionale per chi allatta, potrebbe interferire sulla produzione di latte ed alterarne la qualità, oltre che venire trasmessa al bimbo. Da tempo è però disponibile anche la minipillola che contiene solo progesterone e ha un dosaggio ormonale molto più leggero: non avendo effetti collaterali alcuni medici la prescrivono anche alle neomamme che allattano naturalmente.

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