Il lifting soft per ringiovanire lo sguardo spopola a Nord Ovest

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Lo sguardo è una delle più importanti armi di seduzione per le donne, uno sguardo intenso può colpire più di un bel paio di gambe, per questo è basilare mantenerlo fresco e giovane per non perderne l’ intensità con il passare degli anni, oggi si ricorre a dei semplici escamotage, uno di questi è il lifting soft che non implica lunghe convalescenze e cicatrici visibili, nell’ ultimo anno, spiega Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico, lo donne ne sono state conquistate.

Il lifting endoscopico è una tecnica utilizzata negli Stati Uniti fin dai primi anni Novanta, ma che da noi è ancora poco conosciuta dai pazienti e soprattutto poco praticata. I vantaggi del lifting soft rispetto a quello tradizionale sono davvero considerevoli: mini-invasività, naturalezza del risultato e tempi di recupero ridotti. Molto spesso ci si rivolge allo specialista per eliminare la pelle in eccesso dalle palpebre (blefaroplastica), ma nella maggior parte dei casi basta sollevare le sopracciglia per aprire lo sguardo in maniera naturale, per anticipare il risultato finale dopo l’ intervento basterà semplicemente alzare la parte finale del sopracciglio con le mani. Il soft lifting permette di scolpire la forma del sopracciglio, alzando in maniera più marcata la sua parte più esterna o coda.

Nel Nord Ovest, afferma Francesco Bernardini, il paziente tipo che si rivolge al chirurgo per togliersi qualche anno prevalentemente è donna, ha un’ età compresa tra i 40 e i 50 anni, molto spesso lavora e ha famiglia, ed è di ogni classe sociale. In queste città, come in tutto il Nord Italia, la chirurgia plastica è accettata socialmente, anche se i risultati troppo artificiosi non piacciono. Il lifting è ormai una prassi comune, la tendenza è ottenere risultati discreti, che facciano ringiovanire di qualche anno.

Monitorando la situazione di Milano, Genova e Torino si nota che a Milano la gente è più stressata e super impegnata: trovare spazio nell’ agenda per un’ operazione non è così facile. Tuttavia i milanesi sono molto attenti all’ aspetto e apprezzano il lifting endoscopico oltre che per i risultati naturali, anche per i tempi di recupero ridotti. A Genova si valuta soprattutto il portafoglio: questo non significa che i genovesi sono più tirchi, ma decisamente sono più attenti all’ aspetto economico e rispetto agli altri chiedono maggiori informazioni sui prezzi. I torinesi, invece, sono i più precisi e informati. Ormai molti arrivano dopo aver fatto ricerche su internet sull’ argomento, abitutudine di tutti ma, soprattutto, per i torinesi.

I vantaggi del lifting endoscopico, che rispetto al lifting tradizionale garantisce risultati decisamente più naturali, sono numerosi, anche se in Italia non sono molti i chirurghi in grado di praticarlo. È infatti richiesto un altissimo livello di tecnica: basti pensare che per operare non si guarda direttamente il paziente, ma il monitor.

Ma in cosa consiste il lifting endoscopico ? Questa tecnica permette di ottenere ottimi risultati con la minima invasività, ricavandone un vantaggio che non è solo psicologico, ma anche fisico. Si evitano, infatti, alcuni fenomeni che possono verificarsi con i lifting tradizionali: l’ aspetto tirato per eccessiva trazione cutanea, cicatrici visibili e visi vuoti, senza volumi.

Il soft lifting si affronta senza tagliare i capelli, vengono eseguite sulla sommità della fronte 4 o 5 incisioni di un centimetro e mezzo, che non lasciano cicatrici. Da qui, viene introdotta una piccola telecamera di 4 millimetri di diametro, che riproduce su un monitor la visione di quanto accade sotto la pelle, consentendo così di riposizionare, con l’ausilio di microstrumenti, la struttura anatomica dei tessuti con maggiore precisione. I tessuti vengono riposizionati lasciando inalterate le caratteristiche del viso, grazie all ’innesto di tessuto adiposo precedentemente prelevato da altre parti del corpo.

Il prezzo del sof lifting è simile a quello tradizionale. Viene eseguito preferibilmente in anestesia generale: seguono 24 ore di ricovero e una quindicina di giorni di recupero post-operatorio. Tempi decisamente ridotti rispetto al lifting tradizionale, che richiede una settimana di ricovero e un paio di mesi di recupero.

Francesco Bernardini – Profilo Professionale Laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Genova. Libero professionista con suoi studi privatia Genova, Torino e Milano

www.oculoplasticabernardini.it

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