Dall’ euforia alla depressione, il disturbo bipolare, cause e diagnosi

di Redazione 19

In poche malattie esiste un passaggio così diretto dall’ entusiasmo alla tranquillità, dall’ estasi alla sofferenza, dalla disorganizzazione alla lucidità. Il disturbo bipolare è una malattia caratterizzata da cambiamenti d’ umore che oscillando da picchi più alti (mania) a quelli più bassi (depressione, che pare siano causati da un’ alterazione (uno squilibrio chimico) dei meccanismi che regolano lo stato d’ animo.

Le cause del disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una malattia di origine multifattoriale, non esiste cioè un’ unica causa; è infatti dovuto a fattori genetici sia ambientali, che giocano un ruolo fondamentale nella sua comparsa e nella sua evoluzione. Può anche avere inizio insieme all’ abuso di sostanze tossiche, specialmente l’ alcol. E’ stato anche osservato che la comparsa del disturbo bipolare può essere associata a crisi di panico, sintomatologia ossessivo-compulsiva e disturbi del comportamento alimentare.

Le prime manifestazioni di disturbo bipolare di solito si hanno durante l’ adolescenza, e anche prima, durante l’ infanzia, anche se l’ età media d’ inizio si individua nella terza decade della vita. Per quanto riguarda il sesso, la maggior parte degli studi non ha osservato differenze nella comparsa di uomini e donne.

Il disturbo bipolare è difficile da diagnosticare
Nonostante si tratti di un disturbo relativamente frequente, con un rischio lungo il corso della vita di circa un 1 percento nella popolazione in generale, la realtà è che questa malattia non è facilmente diagnosticabile.

Il problema è che le manifestazioni che accompagnano il disturbo bipolare di solito non vengono percepite né dai pazienti né dai loro familiari e nemmeno riconosciute a colpo d’ occhio dai professionisti della salute mentale, poiché a volte non si differenzia abbastanza da altri disturbi come la schizofrenia, il disturbo di personalità border-line, la depressione grave, quadri clinici ansioso-depressivi, per cui la diagnosi può arrivare anche dopo 10 o più anni. Il disturbo bipolare è una malattia cronica la cui evoluzione può essere favorevolmente modificata mediante un appropriato intervento.

Come agire in caso di disturbo bipolare
Sia il trattamento farmacologico, adatto sin dal principio, sia un supporto psico educativo sono fondamentali per prevenire la maggior parte dele complicazioni cliniche e psicosociali che possono comparire.

Come terapia di base, quella farmacologica è indispensabile per stabilizzare lo stato d’ animo, prevenire ricadute e, in definitiva, migliorare la qualità di vita del paziente.

Anche la terapia psicologica gioca un ruolo fondamentale nel trattamento del disturbo bipolare. Si è constatato che la psico-educazione aiuta la persona a conoscere e ad accettare la malattia, evitare il consumo di droga ed eccitanti, ad essere costante nell’ assunzione di farmaci e a condurre una vita sana ed ordinata (curare il sonno, l’ alimentazione e affrontare adegutamente lo stress). Certamente, la psico-educazione è e deve essere estesa anche ai familiari più vicini al paziente, in modo che riescano a capire il problema e sappiano affrontare meglio i cambiamenti che avvengono a livello familiare a causa di questo disturbo.

Le due facce del disturbo bipolare
Fase maniacale
– Euforia, irritabilità, aumento dell’ attività fisica
– Diminuzione della necessità di dormire
– Aumento della libido
– Fuga di idee, aumento della capacità di fare le cose, sensazione di energia
– Cambiamenti nelle abitudini alimentari (peggiore qualità, orari sballati …), diminuzione di peso
– Sentimenti di grandezza
– Comportamenti disinibito, spese eccessive, indiscrezioni o avventure sentimentali
– Parlare troppo
– Maggiore produttività del pensiero

Fase depressiva
– Tristezza, diminuzione dell’ attività, lentezza nelle risposte
– Disturbi del sonno (dormire poco o troppo)
– Diminuzione della libido
– Difficoltà a concentrarsi, problemi nel prendere decisioni, mancanza di energia
– Mangiare troppo o poco, variazione di peso
– Sentimenti di inferiorità o colpa; idee suicide
– Tendenza all’ isolamento, apatia
– Stanchezza
– Perdita di interesse

Commenti (19)

  1. Ciao e grazie x le informazioni lasciate sull argomento……..
    tutto vero io ho 29 anni e da molto tempo soffro di questo
    problema anche se solo in quest’ ultimo anno ho capito la vera
    natura del mio problema.Ovvio che e’ u problema serio e uscirne
    e difficile e specialmente nella fase depressiva quando si e giu’
    in tutti i sensi e si pensa e strapensa a tutti gli errori e situazioni
    affrontate senza alcun significato e agite nell illussione di essere
    superiori a tutto e a tutti.Anche se ora mi sento in colpa con tutto
    e non riesco a uscire dal guscio e difficilissimo non so da dove iniziare
    confuso inutile…………sarebbe ideale voltare pagina nuovamente e
    iniziare tutto da capo?mi sento male e piango spesso ripensando a cosa
    ho causato in questi 10 anni,praticamente ho perso tutto e sono triste
    non ho piu amici,ne lavoro ma vorrei guarire e rifarmi una nuova vita…..
    anche se mi vergogno anche andare in chiesa e pregare adesso!?!Help xxx

  2. michela 3 aprile 2010
    caro john ho 39 anni e anch’io soffro di s. bipolare non è per niente facile conviverci ,ma ti assicuro che è possibile sopratutto dopo che te l’hanno diagnosticata e hanno steso il piano terapeutico adatto al caso .Ho inoltre intrapreso il lungo percorso della psicoterapia di tipo corporeo che mi ha aiutato tantissimo ,non sai quanto il corpo può aiutare la mente quando la mente stessa è in black out.Rifarsi una vita è pertanto possibile l’importante è volerlo veramente e possedere tutti gli strumenti necessari ad affrontare le crisi che ogni tanto fanno capolino.Adesso sai cosa ti ha portato a distruggere tutto per cui sei pronto per la ricostruzione ma per ciò è necessario l’aiuto di professionisti seri quindi caro john buona nuova vita e buona ricostruzione!!!!!!!!

  3. una persona a me cara sta vivendo, quella che a mio modesto parere ,è una fase bipolare anche se non è stata formulata una diagnosi. ho tanta paura per lui e le persone che gli sono accanto. spero quanto prima, venga inquadrato il problema per una cura appropriata.

  4. sto con un ragazzo che soffre di questo male non so come prenderlo sparisce dice bugie ha altre relazione poi torna e piange mi dice che non puo’ stare senza di me e che solo con me riesce ad avere rapporti malgrado io abbia cercato di allontanarlo piu’ volte rimane in me il senso di colpa ma e’ umiliante il modo come mi tratta e le bugie che dice… non so’ come aiutarlo e come aiutarmi…oltre tutto ci si mettono anche persone superficiali a fomentare le sue paranoie e per me diventa ancora piu’ difficile mi sono allontanata e mi ha ricercato piu’ volte cerco di stargli vicino con la dolcezza e se ne approfitta alzo la voce e diventa aggressivo non so piu ‘ cosa fare oltre al fatto che mi sento risucchiata anche io nel suo vortice e mi sento depressa anche io mi sto ammalando vorrei una risposta se ce un modo per poterlo aiutare prima di pensare alla fuga definitiva cambiando telefono e citta’ grazie

  5. Sono Carla, la mamma di Marco, un quarantenne che presenta, a mio avviso, tutti i disturbi tipici di questa patologia. A quattro esami dalla laurea in giurisprudenza ha smesso di studiare; ha conseguito il titolo di pubblicista e ha scritto per brevi periodi su testate locali anche di una certa rilevanza ma dopo un pò qualsiasi rapporto si deteriora e abbondana tutto anche se, a dire il vero, in questa ultima attività legata ad un quotidiano locale di ottima tiratura e di ottimo livello, l’abbandono è stato determinato dal fatto che non veniva pagato, nonostante la pubblicazione di tutti gli articoli richiesti dal redattore… Rifiuta l’idea di essere malato e, quindi, di curarsi. Come fare per aiutarlo a rivolgersi ad un centro specializzato dove trovare certezza di diagnosi e terapia?

  6. Salve Carla, bisognerebbe convincere suo figlio ad andare da uno specialista della salute mentale, uno psicoterapeuta, difficilmente che soffre di questa patologia ammette di essere malato, il medico e la famiglia sono alla base per una guarigione o per un miglioramento. Soprattutto la famiglia deve riuscire a supportalo. Da dove scrive? In bocca al lupo!

  7. Io per anni mi sono comportata da bipolare, senza saperlo. Ad un certo punto della mia vita, toccando il fondo, mi sono chiesta cosa mi stesse accadendo.
    Ho fatto piazza pulita di relazioni dannose, ho cominciato un lavoro nuovo, nuove amicizie…. in quel momento non era facile prendere una decisione del genere… avevo molta paura, ovviamente, ma grazie ad un lavoro di introspezione (la solitudine aiuta molto) e ad amicizie sane, sono riuscita a venirne fuori. Anche la fede in quel momento mi ha sostenuta moltissimo.
    Oggi vedo attorno me molte persone che sono afflitte da questo disturbo, ma non sono consapevoli. Mi dispiace tantissimo e vorrei poterle aiutare.
    L’unica via per la guarigione è riconoscere innanzitutto di avere un problema. E lavorarci sopra. Da soli.
    La vita ora per me è bellissima e le difficoltà di ogni giorno, sono semplicemente un mezzo per crescere ed arricchirsi.
    Auguri a tutti di trovare la forza per aiutare se stessi. Per una vita sana e migliore.
    Un abbraccio.

  8. io non sono sicura che il mio ex sia un bipolare, ma so che mi sta facendo soffrire come un animale.mi ha lasciato dopo 7 anni facendomi capire che aveva un’altra.dopo un mese ricompare e dice che non è vero e che l’ha fatto per allontanarmi. poi mi chiama e dice che ha voglia di sentirmi ma non dice di voler ritornare con me.mi lascia dei messaggi e non capisce che così mi fa stare male.appare e riappare.per colpa sua sto andando in terapia perchè non so come uscirne. Ho molta paura….come mi devo comportare….grazie.

  9. Ciao mi chiamo Eva, provengo da un piccolo paesino, dove è molto difficile ammettere di avere questo problema. Ho iniziato a soffrire di depressione a causa di un ragazzo, all’età di 14 anni, non sono più uscita di casa fino a 17, quando mia sorella decise di farmi visitare da una psichiatra. Quest’ultima non è mai riuscita a darmi una diagnosi, dal sotto peso sono arrivata all’obesità a causa di tutti gli psicofarmaci che prendevo, così tra i vari complessi, disturbi del sonno, e solitudine decisi che non servivano più. Quando smisi di prendere la cura, persi più di20k. automaticamente, ma iniziai a soffrire di attacchi di panico. A 20 anni la mia famiglia mi portò da un neurologo, che mi disse di avere una mancanza di serotonina, ereditata da mia madre (paranoica). Iniziai a riprendere antidepressivi e una ziprexa ogni sera, il mio peso aumentò di nuovo, ma per 3 anni mi ripresi. Pensavo di avere trovato un bravo medico, ma io ebbi una ricaduta, l’ho perseguitai di chiamate, ma lui non volle più sentirmi e vedermi. Da allora mi richiusi in casa, iniziai a soffrire terribilmente di ansia, crisi di realizzazione e depressione. Un anno dopo passata dalla depressione, all’euforia andai da un’altro psichiatra che ringrazio tutt’ora, per avermi diagnosticato giustamente un disturbo bipolare di tipo 2 e ossessività. Ora grazie a lui ed una bravissima terapeuta, ho accettato questo disturbo con la quale convivo serenamente, stò cercando di riprendere in mano la mia vita. Riesco a svegliarmi sempre presto la mattina, studiare in una scuola serale per pervenire il diploma, sono decisa ad iscrivermi anche all’ università, ho problemi di concentrazione, ma riuscirò a laurearmi lo stesso; ora credo molto in me. Auguro a tutti quelli che soffrono di questo “male” di riuscire innanzitutto a trovare dei professionisti capace, poi di riprersi come ho fatto io. Auguri. Eva 83′

  10. Convivo da anni con questa patologia. ho adottato un trucco: quando i pensieri sono fuori controllo scrivo e mi guardo allo specchio. la/il protagonista dei miei romanzi sono io e quando mi rileggo capisco che i comportamenti che sto adottando sono alterati da false percezioni. pensa che l’ultima volta mi sono innamorata di un personaggio televisivo e per lui stavo divorziando. per fortuna mio marito conosce la mia malattia ed in quei periodi mi sta lontano ed asseconda la mia malattia. L’unica è riderci sopra….non è facile però!

  11. Sono stata scaricata oggi, dopo solo due mesi, da quello che per me era l’uomo più dolce del mondo, che mi aveva definito la donna della sua vita, la sua mezza mela, che mi voleva come la sua compagna, per tanto che stava bene con me. E per me era la stessa cosa: non sono mai stata così bene, prima, con un uomo.
    Dopo neanche un mese, piano piano, è stato come se ne avesse preso il posto il GEMELLO CATTIVO. Se stavamo particolarmente bene insieme, spariva per due o tre giorni, non faceva che dormire, mi rifiutava sessualmente, a volte coglievo sfumature di rabbia nelle sue parole, mi pareva che cercasse anche di ferirmi.
    Mi ha lasciato dicendo che NON SA PERCHE’, ma sa solo che non riesce a stare con me, adesso. SI RICORDA di essere stato tanto bene, con me. MA NON SA CHE COSA E’ SUCCESSO DOPO.
    E così ho scoperto che esiste il bipolarismo. E adesso mi chiedo:
    1) Può una crisi bipolare andare e venire con fasi così brevi e frequenti?
    2) Può un bipolare avere questo comportamento solo con la sua donna, ma essere normale con gli altri? (lui, con gli altri, è sempre “splendido”)
    3) … ma sarà davvero un bipolare…? Considerato che in tutta la sua vita non è riuscito a stare con una donna per più di due mesi (ha 50 anni) mi vien da pensare che un qualche grave problema ci dev’essere comunque.

    Sono disperata, mica per altro, perché gli voglio bene, e non so proprio che cosa fare per aiutarlo. Ammesso che sia davvero un bipolare.
    Maria

  12. sono sicura che il mio compagno ne soffra….è come se io stessi con due uomini totalmente diversi….uno dolce ,umile,sensibile e pronto a tutto per dimostrarsi buono e comprensivo,l’altro arrogante,presuntuoso,cattivo ,maschilista e davvero prepotente,talmente prepotente da farmi a tratti paura.si paura!!!!!!sentimento in netto contrasto con l’amore immenso che riesce a farmi provare nelle fasi di cosiddetta pace!io chiamo cosi i momenti in cui sta (per cosi dire)bene!mi sembra di vivere un incubo ….adoro una persona che esiste solo per metà,e odio la stessa persona nei momenti in cui si trasforma!la mia vita è ormai un inferno,intrappolata in questo vortice di follia a cui nn si può venire a capo,con il terrore che i momenti belli si trasformino tutto ad un tratto negli incubi peggiori che si possano presentare……CHE IL CIELO MI AIUTI!!!!!

  13. PER CHICCA
    ho 30 anni, ed ho avuto per 9 mesi una relazione con un bipolare: una persona splendida e al contempo diabolica, un artista passionale egocentrico e dall’umore totalmente fuori controllo, capace di mandarti in estati e di azzerarti il momento dopo. anche con la violenza. il risultato è che mi ha ciucciato tutta la mia linfa vitale e quando mi sono resa conto di essere stata trascinata sull’orlo della depressione (che poi, faticosamente e aiutata da specialisti e medicinali, ho curato per fortuna) ho trovato la forza (non so dove) di lasciarlo e di tagliare ogni ponte che lui, con tutti i mezzi, cercava di ricostruire.
    so che ogni esperienza è a sè, ma la mia mi ha insegnato che anche tutto l’amore del mondo non basta: non puoi aiutarlo e non è giusto che tu lo faccia.
    se non l’hai ancora fatto, lascialo

  14. ciao, ho frequentato un anno e mezo una ragazza russa ,sofferente di bipolarita ,per altro non aiutata da una situazione familiare per lei disastrosa.io ho comprato una casa per convivere con lei il tutto fomentato dalla sua personalita diabolica contrastata da momenti di amore infinito nei miei confronti con gesta memorabili a deliri inmprovvisi incomprensibili.oltre a bugie costanti con relative modificazioni della realta.oggi purtoppo o forse per fortuna una serie di eventi mi ha portato ad interrompere la nostra relazione.con estrema delusione, e sofferenza credo purtoppo che la convivenza con soggetti tali non sia possibile tantomeno sotto cura psichiatrica perche per esperienza vissuta quando meno te lo aspetti escono di cura a tua insaputa ritornando in un turbine infernale.

  15. IO DA POCHI MESI A QUESTA PARTE CREDO DI ESSERE BIPOLARE…PERCHE’ SEMBRA INCREDIBILE PER CHI FORTUNATAMENTE NON HA MAI AVUTO A CHE FARE CON LA MALATTIA, MA RIESCO A PASSARE DA UNO STATO DI FELICITA’ ASSOLUTA, DIREI EUFORIA, AD UNO STATO DI DEPRESSIONE, ANCHE NEL GIRO DI 30/40 SECONDI! RAGAZZI NON ESAGERO…DAVVERO IN POCHISSIMO TEMPO!!!! QUESTA MALATTIA (SONO SICURA DI ESSERCI DENTRO IN PIENO) MI STA ROVINANDO LA VITA, QUASI OGNI SERA CADO IN PROFONDA DEPRESSIONE, E STO RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITA A CHI MI STA ACCANTO….VOGLIO VENIRNE FUORI AL PIU’ PRESTO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI……..

  16. Una persona bipolare può essere a momenti incredibilmente energica, piena di vita, con tanta voglia di dire, di fare, di amare. Altre volte invece inspiegabilmente piange, avverte uno strano malessere di cui non riesce a riconoscerne la causa, cade nello sconforto, improvvisamente molla tutto e decide di cambiare città, lavoro, amici. E’ una persona speciale, spesso con grandi potenzialità. Tuttavia, un disturbo è sempre un’ “etichetta” che nasce dal pregiudizio, dall’ignoranza, dal rifiuto della realtà.
    Capita a volte che ad essere “disturbata” sia una persona che si ama, un genitore, un fratello, un figlio, un compagno; tante stranezze, tanti atteggiamenti incomprensibili diventano d’un tratto parte di quella persona.
    Un augurio di cuore a tanti genitori, perchè possano offrire tutto il sostegno necessario ai propri figli, cogliendone quanto più tempestivamente è possibile le richieste d’aiuto senza per questo riversare rabbia e frustrazione su chi, per caso, si è trovato, proprio come loro, ad amare questi figli e a condividere la loro sofferenza.

  17. CIAO SONO UMA DONNA DI 37 ANNI CHE VIVE QUESTA MALATTIA PENSO DA SEMPRE E CHE HA SCOPERTO SOLO L’ANNO SCORSO DI ESSERNE AFFETTA.PENSO CHE CONVIVERE CON QUESTA SIA DIFFICILISSIMO PERCHE’ TI RENDE LA VITA IRREQUIETA.SONO IN CURA DA UNO SPECIALISTA….NON SO QUANTO MI SIA DI AIUTO MA …NON HO ALTERNATIVE MIGLIORI.LE MIE RELAZIONI SENTIMENTALI SONO DISASTROSE E A SENSO UNICO….INIZIANO E FINISCONO SEMPRE NELLO STESSO MODO E SEMPRE CON SOGGETTI INCASINATI NELLO STESSO MODO.PENSO DI VOLER GIOCARE A FARE L’INFERMIERA QUANDO FORSE AIUTO NE AVREI BISOGNO IO E INVECE TROVO SOLO PERSONE CHE MI FANNO STARE PEGGIO.L’UMILIAZIONE E LA MORTIFICAZIONE SONO ELEMENTI CHE FANNO PARTE DELLLE MIE RELAZIONI….COSI’ NUOVAMENTE SOFFERENZA E DEPRESSIONE E VOGLIA DI SPROFONDARE NEL BUIO E AUTODISTRUZIONE PERCHE’ SONO SEMPRE LA COLPEVOLE ….ME LA SONO CERCATA!.FORSE STO VIVENDO ALLA GIORNATA E QUESTI CONTINUI SBALZI D’UMORE…..BASTANO POCHI SECONDI ………SONO UN INCUBO.FARMACI NE PRENDO A BASSO DOSAGGIO…L’ANNO SCORSO HO PRESO 8 KG E SONO DIVENTATA ANCOR PIU’ DEPRESSA PERCHE’ MI SENTIVO UNO SCHIFO…INSOMMA SE VUOI CURARTI LA MALATTIA TI CONSIGLIANO UNA TERAPIA E QUANDO PRENDI DEI GRAN KG E HAI UNA RITENZIONE IDRICA DA PAURA COSA FAI?TE LA TIENI E NON TI SENTI PIU’ BENE CON TE STESSA E NON TI ACCETTI E TUTTI TI CHIEDONO SE STAI BENE …MA L’UMORE E’ STABILE!!!!!!!!!BOH…NON SO…

  18. ciao mi chiamo silvia mi sono a mio discapito innamorata di una persona bipolare nel primo periodo che ci siamo conosciuti mi ha fatto un corteggiamento da mille e una notte ha lasciato persino la moglie per star con me sprizzava gioia ed euforia da tutti i pori pensate che ha insistito tanto ad avere un figlio solo dopo alcuni mesi io innamorata persa accettai di aver un figlio da lui anche perchè pensavo di aver trovato la persona giusta .poco dopo rimasi incinta e dopo averli dato la notizia inizio l’incubo non si esprimeva più e si era rinchiuso a riccio aveva dei scatti d’umore da far venir i brividi a dieci giorni prima del parto se ne andò di casa senza dir nulla io lo cercai x dirli che stava nascendo sua figlia ma lui non si presento neanche all’ospedale non la riconobbe neanche come sua figlia .ora giulia ha tre mesi e per quanto io la stia crescendo da sola lui puntualmente ogni 10 giorni si presenta a casa mia che vuol vedere la bambina ci sono stati degli episodi in cui è rimasto a dormire da me dicendomi che senza di noi non poteva stare poi dopo qualche giorno spariva dicendo che lui non sta con nessuno e vuole essere un uomo libero il punto è che per quanto io lo allontani lui cerca in tutti i modi di tornare io ho già cambiato città e numero di cellulare e mi ha trovata di nuovo io mi chiedo ma non esistono delle cliniche per queste persone io non ce la faccio proprio più

  19. @chicca: Ciao, capisco bene il tuo problema con questo ragazzo, perchè ci sono passato anch’io con una mia ex, capisco come ti senti e cosa stai passando, io per lei ho fatto l’impossibile! Sarebbe frustrante e troppo lunga da raccontare; Alla fine sono riuscito ad aiutarla concretamente, ma solo perchè ho dovuto farla ricoverare, la cosa non era gestibile, ne sono uscito distrutto! Mi sono fatto carico di un problema enorme, più grande di me, che ha lasciato conseguenze anche su di me, quindi se lo vuoi veramente aiutare e non vuoi danneggiare te stessa, ti consiglio di cuore di metterlo nelle mani esperte di chi può curarlo, sia con un supporto farmacologico, sia con una psicoterapia adeguata, te lo dico per esperienza vissuta! Dovresti parlarne con i suoi genitori, o fare in modo che se ne possano occupare, hanno il dovere di occuparsene e la loro presenza è di importanza fondamentale nel suo percorso di cura. Spero possa esserti stato d’aiuto con la mia testimonianza

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