Obesità: Osservasalute, gli italiani hanno sempre più pancia. Niente sport, happy hour, fumo e snack le cause

di Redazione Commenta

Italiani pizza, spaghetti e mandolino? Forse si tratta di uno stupido cliché, ma i dati delle ricerche non vanno poi tanto lontano. E, allora, come non identificarsi poi con serie tv tutte risate tipo “Pappa&Ciccia” o “I soprano”… La verità è che il 10, 2% degli italiani è obeso, mentre il 35% è in sovrappeso. A lanciare l’ allarme è il rapporto Osservasalute, una ricerca dell’ Università cattolica presentato al Policlinico gemelli di Roma: gli italiani hanno sempre più pancia, specialmente nel Sud Italia, e la crescita della pancia va di pai passo con il diffondersi delle mode di aperitivi, happy hour e snack. Come se non bastasse, sempre meno persone fanno sport, una pratica che risulta ormai quasi completamente abbandonata.
Secondo lo studio, la percentuale di persone in sovrappeso è cresciuta progressivamente: dal 33,5% (rapporto 2005) al 33,6% (rapporto 2006), per salire ancora al 34,6% fino al dato attuale del 35%. Lo stesso trend ha seguito l’obesità passando dall’8,5%, al 9%, poi al 9,9% e infine 10,2%. Più si invecchia e più si ingrassa: specialmente dai 45 ai 74 anni. Ma qual’ è l’ identikit della persona dovrappeso italiana?

L’ ITALIANO OBESO: MASCHIO, MERIDIONALE, DI MEZZA ETA’
E’ questo l’ identikit dell’ italiano obeso o in sovrappeso: la percentuale di uomini in sovrappeso (43,8%) è infatti quasi il doppio di quella delle donne (26,8%), una differenza che si può riscontrare in qualsiasi fascia di età. E anche nei valori che riguardano la popolazione obesa sono più elevati negli uomini rispetto alle donne, ma per gli anni compresi fra i 18 e i 54 anni. Le donne tendono ad ingrassare più degli uomini solo tra i 55 e i 74 anni.

Le regioni del Sud presentano la maggior concentrazione di persone in sovrappeso: al primo posto troviamo la Basilicata, con il 40,4%; al secondo la Campania (39,8%); al terzo la Sicilia (38,2%) ed infine la Calabria (37,9%). Ma anche per le persone obese i dati non cambiano di molto: primo premio alla Sicilia, con il 10,9%, seguita da Basilicata (12%), Puglia (11,7%) e Campania (11,2%). Al nord le meno virtuose sono Piemonte, Valle d’ Aosta e Lombardia.

NIENTE SPORT PIU’ OBESI
Sebbene gli italiani stiano progressivamente ingrassando, il dato più preoccupante è forse il fatto che lo sport resta “sconosciuto”. Gli italiani sono sempre più sedentari, con un numero di sportivi in discesa rispetto al 2007 e al 2008. Il 41,1% della popolazione non fa affatto sport, mentre poco più del 10% dichiara di praticarlo in modo discontinuo. Un dato che viene risollevato dai giovanissimi: tra i 6 e i 24 anni molti giovani praticano attività sportiva in modo continuativo, ma anche in questo il Sud viene staccato in negativo dal Nord.

ALIENTAZIONE SCORRETTA E OBESITA’
Ad influire moltissimo sulla salute (e sull’ aspetto) degli italiani contribuisce molto anche il progressivo peggioramento delle abitudini alimentari degli italiani: se, ad esempio, a livello nazionale è diminuito il consumo totale di alcolici, si riscontra a livello locale una preoccupante tendenza da parte dei giovanissimi ad assumere bevande alcoliche, abitudini scorrette che porteranno avanti negli anni. Allo stesso modo, al fronte di una riduzione del consumo di grassi (come salumi e formaggi) si nota però l’ aumento del consumo di dolci e snack salati e la forte crescita del consumo di aperitivi alcolici, la riduzione di consumo di alimenti proteici come le carni bianche e le uova, di cereali, di patate.

POCA FRUTTA E VERDURA
Anche nel consumo di frutta e verdura, le abitudini alimentari degli italiani risultano sorprendentemente meglio al Nord, dove – nonostante la scarsità ed il prezzo degli alimenti verdi – si conferma il maggiore consumo di frutta e ortaggi, nella misura 5 volte al dì.

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI

Bocciate le nuove tendenze alimentari dei giovani: evitare di dare ai bambini dai 3 ai 5 anni un eccesso di carni, pesce e uova (inclusi i salumi), così come è caldamente raccomandato evitare, per i ragazzi di 14-17 anni il consumo di alcolici fuori pasto, aperitivi alcolici e super alcolici, nonché il consumo di amari. Insomma, ma moda è cattiva consigliera e le abitudini di vita degli italiani non sono certamente degne di nota.

IL FUMO: CATTIVA ABITUDINE PER MOLTI ITALIANI
Ma non è tutto: tra le pessime abitudini degli italiani, v’ è ancora il fumo, che rappresenta la prima causa di morte evitabile. In Italia, i fumatori sono circa 12 milioni e l’ età media alla quale le persone iniziano a consumare tabacco è intorno ai 16 anni. Si fuma di più al Sud (Lazio 25,7%, Sicilia 25,5%, Campania 26,9%) rispetto alle regioni settentrionali (PA di Trento 19,2%, provincia autonoma di Bolzano 19,8%).
L’ abitudine al fumo è più diffusa fra gli uomini (28,8%) rispetto alle donne (17,0%) ed è diffusa soprattutto tra le persone dai 20 ai 54 anni. Confrontando il nuovo Rapporto con quello del 2007 anzi si vede che i fumatori aumentano in entrambi i sessi.

E allora, giù la pancia: niente fumo, meno happy hour e più corse al parco sono sicuramente un modo più sano ed quilibrato di vivere e di rapportarsi con gli altri… oltre che per entrare in quel paio di pantaloni che “non va più”…

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