Dolcificanti e dieta

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Gli edulcoranti o dolcificanti sono additivi alimentari. Contrariamente agli zuccheri, sono composti sintetici e hanno un valore nutrizionale trascurabile o nullo (oltre ad essere privi di calorie). I dolcificanti vengono eliminati completamente dall’organismo; possono essere conservati per lunghi periodi senza deperire o perdere il loro potere dolcificante; non hanno effetti cariogeni (non provocano la carie) e non modificano i valori glicemici e insulinici dopo la digestione. Grazie a queste proprietà sono impiegati per la preparazione di prodotti dietetici come alimenti per diabetici e prodotti light.
I dolcificanti più diffusi sul mercato sono la saccarina (E954), il ciclamato (E952), l’aspartame (E951) e l’acesulfame-K (E950).

Il più controverso dei dolcificanti è probabilmente l’aspartame (E951), prodotto mediante sintesi e circa 200 volte più dolce dello zucchero comune. L’aspartame è impiegato nella preparazione di decine di alimenti e bevande ed è reperibile anche direttamente in forma di compresse. La legge indica in 40 mg per chilo di massa corporea la sua dose giornaliera ammissibile. Dato che però esso è presente in oltre 6000 alimenti, il limite di assunzione viene raggiunto (e superato!) in fretta.
La canceroginicità dell’aspartame è già stata dimostrata.

Alimenti a contenuto di aspartame:
• bibite gassate (addizionate di anidride carbonica): 200 mg/lattina
• gomme da masticare e caramelle: 2,52 mg/pezzo
• yogurt: 100 mg/100g
• prodotti dolcificanti: 18 mg/compressa (45 mg)
• dessert (gelati e semifreddi): 60100 mg/100g
• prodotti spalmabili sul pane
• cereali per la colazione
• senape
• sughi pronti
• conserve di frutta
• superalcolici
Tutti i prodotti addizionati di aspartame devono recare in etichetta la dicitura “contiene fenilalanina” o “fonte di fenilalanina”.

Sarebbe quindi meglio consumare bevande non zuccherate come acqua o tè. Se non si vuole rinunciare del tutto al sapore dolce, meglio un impiego moderato di zucchero naturale (eventualmente sostituibile con del miele), piuttosto che grandi quantità di dolcificanti artificiali.

A cura di Manuela Torregiani

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