Terapie per il cancro al seno: gli effetti collaterali le fanno interrompere

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Il tumore al seno è una delle principali cause di morte tra le donne e sebbene la mortalità rispetto a qualche anno fa si sia abbassata la strada da compiere è ancora molto lunga; sebbene la scienza abbia fatto dei passi da gigante le terapie usate per trattare questa malattia hanno degli effetti collaterali.

E proprio a causa di questi effetti collaterali molte donne decidono di sospendere il trattamento; questo è quanto emerso da uno studio condotto negli Stati Uniti presso la Northwestern University che ha coinvolto 686 donne che stavano assumendo gli inibitori dell’aromatasi come terapia per il cancro al seno. In genere questi farmaci vengono dati alle donne in post-menopausa per far sì che dopo l’intervento il cancro non torni.

E’ emerso che il 36% di queste donne ha interrotto la terapia dopo aver sviluppato sintomi come dolori articolari, vampate di calore, aumento di peso e nausea; disturbi che evidentemente per queste donne non erano gestibili.

Occorre ricordare che per scongiurare il rischio di recidive questo trattamento andrebbe seguito per almeno 5 anni: quindi questi dati sono alquanto preoccupanti. Queste donne non hanno abbandonato la terapia immediatamente: il 10 % ha sospeso il trattamento dopo 24 mesi ed il 26% dopo 4 anni.

I ricercatori dicono che c’è un divario tra quello che i medici dicono alle donne sugli effetti collaterali e la loro reale esperienza.

Danno un farmaco ai pazienti nella speranza che li aiuterà, quindi hanno una motivazione per sottovalutare gli effetti negativi

Si sta forse creando una nuova psicosi causata dagli effetti collaterali delle cure usate nel trattamento del cancro al seno? E’ come se questa malattia facesse meno paura mentre eventuali distubri anche se solo passeggeri diventano insopportabili. E’ chiaro che occorre una maggiore chiarezza da parte dei medici che devono avvisare i pazienti di tutti i possibili effetti collaterali ma che non devono assolutamente rinunciare a curarsi.

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