La disfunzione erettile può essere sintomo di altre malattie

di Redazione Commenta

Non è solo un cattivo rapporto di coppia che, spesso, crea delle difficoltà ad ottenere un’erezione completa. Ipertensione, aumento dei trigliceridi e colesterolo, ma anche la glicemia elevata. La disfunzione erettile molto spesso non è una malattia a sé stante, ma la spia di altre condizioni morbose e il primo segnale di sofferenza di altri distretti del nostro organismo. La letteratura scientifica ha ormai appurato in modo inequivocabile un nesso, per esempio, tra la disfunzione erettile ha in comune con la cardiopatia ischemica la maggioranza dei fattori di rischio quali l’aumento dei grassi nel sangue, l’ipertensione, l’obesità, il diabete, il fumo, lo stress cronico, la sedentarietà e altri ancora.

Inoltre, nel 12 per cento dei diabetici, la disfunzione erettile è il primo sintomo che fa portare alla scoperta della malattia. L’inizio dei problemi erettivi, soprattutto nei maschi oltre i 40 anni, senza un nesso apparente come evidenti fattori psicologici e relazionali di recente insorgenza, andrebbe pertanto indagato con esami del che comprendono glicemia, assetto lipidico e dosaggio del testosterone per escludere dei problemi androginici (più frequenti nei soggetto sovrappeso), e eventualmente con un ecocolordoppler del pene dopo una stimolazione farmacologica.

Se risultano alterazioni alle arterie cavernose che portano sangue al tessuto erettile, è opportuno correggere ogni fattore di rischio per la cardiopatia ischemica in un’ottica di prevenzione modificando, se necessario, gli stili di vita, e consultando anche il cardiologo. Stando sempre alle più recenti segnalazioni provenienti dalla comunità scientifica, anche alcune cure specifiche per la disfunzione erettile sembrerebbero limitare problemi come i disturbi cardiovascolari in alcune categorie di persone, come i diabetici che soffrono di documentate alterazioni del circolo coronarico.

Anche se in futuro saranno di certo necessari ulteriori studi per confutare tale ipotesi, questi dati offrono comunque potenziali elementi per la prevenzione e la cura di malattie che gravano sulla popolazione con un costo, anche sociale elevatissimo.

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