Polipi uterini e prolasso dell’ utero. Sintomi e nuove cure

di Redazione 1

Per i problemi ginecologici della donna, come i polipi uterini e il prolasso urogenitale, oggi esistono nuove cure. Per la salute della donna è consigliato effettuare periodicamente una visita dal ginecologo in modo da diagnosticare in tempo eventuali problemi che, se presi in tempo, possono essere guariti con soluzioni alternative.
SINTOMI POLIPI UTERINI
I polipi uterini formano come dei grappoli soprattutto sull’ endometrio, cioè la mucosa dell’ utero, che disturbano tutto il ciclo. A far sospettare la presenza dei polipi uterini infatti sono le mestruazioni che diventano lunghe e abbondanti, con perdite di sangue soprattutto durante l’ ovulazione e talvolta dopo i rapporti sessuali. L’ età più a rischio per i polipi uterini è quella che va dai 35-40 anni in poi. Il modo più sicuro per scoprire i polipi uterini tempestivamente è eseguire con regolarità una volta all’ anno una visita ginecologica e un’ ecografia, un semplice controllo che deve fare soprattutto chi ha dei familiari che hanno avuto lo stesso problema.
NUOVE CURE PER I POLIPI UTERINI
La tecnica chirurgica migliore per i polipi uterini è l’ endoscopia: il polipo viene tolto in anestesia locale e analizzato per escludere la presenza di cellule pretumorali. L’ intervento è in day hospital e dopo un paio di giorni di riposo si riprende la vita normale. Poi basta una visita di controllo dopo una settimana e in seguito ogni 6-8 mesi.

SINTOMI PROLASSO UROGENITALE (ABBASSAMENTO DELL’ UTERO)
Nel caso del prolasso urogenitale, tutto inizia con una sensazione di gonfiore in vagina, come se internamente ci fosse qualcosa di voluminoso. E’ un disturbo sempre presente che può andare avanti vari mesi prima di peggiorare. Non c’è nulla per cui provare imbarazzo e conviene parlarne con il medico. Molte donne dopo i 50 anni hanno un abbassamento dei muscoli dell’ utero, della vagina e del retto che in termini medici viene chiamato prolasso. Se non viene curato, con il passare del tempo può provocare sintomi come l’ incontinenza urinaria o problemi di stitichezza per cui, anche se si va in bagno, l’ intestino non sembra mai completamente libero.
NUOVE CURE PER IL PROLASSO UROGENITALE
L’ ultima frontiera della cura del prolasso urogenitale (o abbasamento dell’ utero) è la chirurgia ricostruttiva che viene effettuata con la tecnica mininvasiva. Per risollevare e sostenere utero, vagina e retto oggi si usano delle reti di tessuto sintetico biocompatibile che funzionano come delle amache. vengono fissate con dei piccoli punti e, grazie al materiale di cui sono composte, non si rovinano e non cedono nel tempo. L’ intervento è in anestesia generale e si deve rimanere 2-3 giorni in ospedale. Per circa un mese dopo l’ operazione non si possono fare sforzi come sollevare pesi, in modo da dare il tempo alla zona operata di assestarsi definitivamente.

Commenti (1)

  1. mi chiamo daniela, 45 anni. da tempo accusavo dei dolori durante i rapporti. Dopo i vari controlli medici, il ginecologo appurava il prolasso, consigliandomi o di sottopormi all’intervento di fissaggio o di aspotare l’utero. Desidererei un parere in base alle possibili scelte e se le conseguenze di una menopausa anticipata possono portare distubi fisici e psichici.

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