Colite: cause, sintomi e rimedi

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Ci sono delle buone notizie per chi soffre di sindrome del colon irritabile, un disturbo conosciuto dai più come colite. Ne soffre oltre un italiano su tre, con una netta prevalenza delle donne, che sono addirittura due contro un uomo.

Chi ne soffre passa da un farmaco all’altro nel tentativo di arginare i sintomi. C’è invece una strada più semplice per tenere sotto controllo la colite senza ricorrere più di tanto ai farmaci. Si deve imparare a seguire delle regole alimentari.

Sicuramente è più “comodo” assumere farmaci durante le crisi e continuare a seguire la propria abituale alimentazione però si rischia di abusarne, perché l’intestino si abitua al farmaco e questo fa scattare un circolo vizioso.
In sostanza, con il tempo non si riesce più a trovare sollievo dalla dose abituale e si è costretti ad assumerne in quantità crescenti. Inoltre si crea una vera e propria dipendenza, per cui non si riesce a sopportare neppure una crisi lieve.

La bella notizia è che i ricercatori dell’Università del Michigan, negli Stati Uniti hanno dimostrato che questo disturbo non rappresenta un indicatore di rischio di tumore al colon, com’era stato ventilato. Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno esaminato i dati relativi a un migliaio di pazienti, sottoposti a colonscopia. Hanno evidenziato che questo esame ha una sua utilità al fine della diagnosi del tumore del colon retto solo nei casi in cui si verificano sintomi precisi che possono essere correlati a questa forma tumorale, vale a dire anemia, emorragie del tratto gastrointestinale, oppure in presenza di familiarità o di celiachia. Non è indice di malattia invece, la sindrome del colon irritabile con tutti i suoi disturbi.

A tutt’oggi non è ancora del tutto chiaro il meccanismo alla base di questo disturbo, si sa per esempio che c’è una componente genetica, per cui si nasce con la predisposizione ad avere un intestino più sensibile rispetto alla norma.

Non ci sono dubbi poi sul ruolo degli ormoni, e questo è confermato dal fatto che le donne siano più colpite. Anzi, secondo alcuni ricercatori, sono in particolare i cambiamenti ormonali a entrare in gioco e questo spiegherebbe anche come mai le donne ne soffrano soprattutto nella settimana precedente alle mestruazioni, quando con maggiore facilità possono verificarsi “turbolenze” ormonali anche lievi.

Non va sottovalutato inoltre il ruolo dello stress. Gli eventi stressanti aggravano un disturbo già esistente,  oppure lo portano alla ribalta in chi non sapeva di soffrirne. Tutte queste situazioni, dalle alterazioni ormonali allo stress, creano uno squilibrio nella  motilità intestinale, che è la caratteristica principale della sindrome  dell’intestino irritabile.

Per arrivare a capire se si soffre di sindrome del colon irritabile non esiste un esame vero e proprio. Alla base, c’è invece prima di tutto un lungo colloquio con lo specialista. Ci sono molte malattie intestinali infatti che possono essere facilmente confuse con la sindrome del colon irritabile. Una spiegazione dei sintomi il più possibile dettagliata, invece, mette quasi sempre sulla strada giusta.

La dieta per contrastare la sindrome del colon irritabile non è per niente punitiva. Anzi, oltre a far stare bene, aiuta a sgonfiarsi e a perdere addirittura peso. È essenziale la collaborazione medico-paziente per individuare tutti gli alimenti potenzialmente “pericolosi”.

In generale i cibi che possono rappresentare una minaccia sono: i cibi che contengono il lievito, come il pane, le brioche, le merendine, quelle sostanze che hanno un’azione eccitante sull’intestino come tè, caffè, cola, e carni molto grasse,    stagionati, gli insaccati, i frutti di mare e le spezie. Attenzione  anche agli alimenti che possono aggravare i sintomi come: fagioli, patate, melanzane, cipolle, cavoli, albicocche, banane, prugne, pere.

Al contrario di quanto pensano in molti, le fibre non irritano l’intestino, ma sono invece un toccasana per chi soffre di sindrome del colon irritabile. Ottimi anche i probiotici, che  possono alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile e  favorire i giusti equilibri intestinali. Aiutano, infatti, a prevenire  gonfiori intestinali, stitichezza.  In particolare alcuni probiotici, come il Lactobacillus casei Shirota, permettono di mantenere  bilanciata la microflora intestinale e favoriscono le funzioni di difesa  dell’intestino. Il momento migliore per assumere i probiotici è la  mattina a colazione.

 

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